Avviato il progetto 'RFID Fashion Pilot' dell'Università degli Studi di Parma. Coinvolti brand come Dolce & Gabbana, Max Mara e Trussardi.
Dolce & Gabbana al RFID Fashion PIlot
Dopo il progetto pilota nel largo consumo, il laboratorio RFID del Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università degli Studi di Parma ha dato il via a un'analoga sperimentazione nel settore del tessile e dell'abbigliamento, 'RFID Fashion Pilot', una supply chain pilota in cui poter testare l’implementazione della tecnologia RFID da parte degli operatori di questa filiera.Nel progetto pilota sono coinvolti importanti marchi della moda italiana, qualiTrussardi, Branded Apparel Italia (gruppo DBA), Imax (Gruppo Max Mara), Miroglio Fashion e Dolce & Gabbana Industria, nonché due operatori logistici, DHL e TNT.Questi brand della moda metteranno a disposizione i siti produttivi, i magazzini e i punti vendita, oltre naturalmente ai capi di abbigliamento su cui effettuare la sperimentazione vera e propria. L'RFID Lab dell’università emiliana si occuperà di tutto il coordinamento scientifico, anche in collaborazione con gli atenei internazionali che aderiscono alla Global RF Lab Alliance Network. Tra i partner tecnologici, che forniranno i dispositivi hardware, il software e il supporto necessario alla sperimentazione, ci sono anche Id-Solutions e Indicod-ECR. Durante il progetto verranno tracciati circa 30.000 capi di abbigliamento relativi alla collezione primavera-estate 2010.
I tag RFID (UHF GEN2) saranno applicati su tutti gli item, ovvero i capi di abbigliamento, destinati al punto vendita prescelto a livello di cartellino. Il processo di taggatura avverrà presso un centro di distribuzione comune e permetterà a tutti gli attori coinvolti di seguire il flusso fisico degli stessi lungo la supply chain di riferimento, fino alla cassa del punto vendita, e di condividere i dati relativi mediante l’internet degli oggetti. Lo svolgimento del progetto prevede diverse fasi. Le prime sono quelle diingegnerizzazione e implementazione del sistema, che sarà operativo entro l’inizio del 2010. Si entrerà quindi nel vivo delle campagne sperimentali, che si svolgeranno durante le vendite, come accennato, della collezione primavera-estate 2010.I primi risultati saranno disponibili entro la fine dell’estate 2010. Gli obiettivi del progetto sono diversi, sottolinea in una nota l'RFID Lab dell’Università degli Studi di Parma. “In primo luogo, grazie alla realizzazione di una supply chain pilota, si intende valutare la fattibilità tecnicadell’implementazione della tecnologia RFID nel contesto del fashion, misurando il livello di accuratezza ottenibile nell’identificazione dei capi nei diversi processi. In secondo luogo si intende quantificare l’impatto economico della tecnologia sui processi logistici e di punto vendita sia in termini di riduzione di ore uomo, miglioramento dell’accuratezza e del servizio al cliente, sia in termini di maggiore affidabilità dei dati di inventario”.L'RFID Lab dell’Università degli Studi di Parma è attivo da più di tre anni ed è ilprimo centro nato in Italia per la ricerca, la sperimentazione e lo sviluppo della tecnologia di Radio Frequency Identification e delle sue applicazioni ai processi aziendali.
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