Piazza di Spagna: In paradiso senza pagare l'Ici
Appartamenti «popolari» per i super-Vip: abitare qui è la consacrazione del successo.ROMA: Un indirizzo che significa: lusso. Ma qui, a piazza di Spagna, ai piedi della scalinata più famosa del mondo, c’è solo una casa che nel catasto è catalogata come «A1», ossia abitazione di lusso. Solo una casa, quindi, che dovrà continuare a pagare l’Ici come fa notare in un’interrogazione al ministro Tremonti Donatella Poretti, senatrice radicale eletta nelle liste del Pd: «È chiaro che qualcosa non funziona come dovrebbe. Le rendite catastali evidentemente non corrispondono alla attuale configurazione del territorio e questo crea una situazione non equa». Eppure sono molto lontani i tempi in cui questi sampietrini se li potevano permettere anche i «poveri ma belli», magari nelle portinerie e nelle servitù dei palazzi storici. Oggi, anche i locali dove c’erano i cassoni per l’acqua sono stati trasformati in appartamenti destinati a chi ha da spendere anche 15 mila euro al metro quadro. Non c’è indirizzo più prestigioso a Roma e così tutte le griffe della moda cercano di esserci. Ci sono già Dolce e Gabbana, Krizia, Missoni e Rocco Barocco che ha fatto nel palazzetto accanto all’ambasciata del Belize, casa e bottega, atelier e meraviglioso attico con terrazza che guarda la scalinata. Di fronte a lui, al lato di Trinità dei Monti, uno dei Mida della Moda, Saverio Moschillo, self made man, che in vent’anni è riuscito a creare un impero internazionale. Da lui grandi party a base di mozzarella di bufala. Una meraviglia di case ristrutturate dai più famosi architetti capaci anche di usare ad arte materiali che non siano considerati di lusso. Una mappa della gente che conta, dei marchi che tirano, degli studi professionali più di successo. Tra altane e terrazze in piazza e dintorni troviamo volti noti dello spettacolo come Pippo Baudo (attico e superattico a via della Vite), Renato Zero, a via Borgognona, sopra il Ristorante Nino, vicino di casa di Valeria Marini. Non distante, a via Condotti, si può incontrare anche Giancarlo Giammetti, con attico e vista mozzafiato, socio di Valentino Garavani che avrebbe venduto da poco a un grosso gruppo straniero il suo palazzo di piazza Mignanelli. Anche per i professionisti conquistare un civico qui è il segnale di avercela fatta. Come lo è stato per Vittorio Ripa di Meana, fratello di Carlo, tra i big del diritto societario, che ha casa a piazza di Spagna e studio a piazza dei Caprettari. Stessa piazza, stesso successo per lo studio legale d’affari internazionale Cleary Gottlieb o per il ginecologo delle mamme vip Claudio Giorlandino, fondatore del colosso di analisi cliniche Artemisia, ma anche per i mercanti d’arte Guido Briganti e Davide Sestrieri. Appartamenti, negozi, palazzi da milionari considerati spesso nella categoria «alloggi popolari» oppure inseriti tra gli immobili “storici” che godono di una protezione fiscale senza eguali (pagano l’Irpef sulla base di una rendita pari a quella dell’immobile di minor pregio della stessa zona). E sono molti gli immobili «storici» per cui è possibile accedere a questi privilegi. Basti pensare ai due palazzetti gemelli, ai lati della scalinata di Trinità dei Monti, che in un'incisione del 1726 appaiono già conclusi. A destra la «Casina Rossa» appartenuta ad Anna Angeletti, la quale affittava camere ai turisti in visita a Roma e tra loro anche al poeta Keats che vi trascorse gli ultimi giorni della sua vita. E venne poi acquistata dalla Keats-Shelley Memorial House nel 1906 per farne un piccolo museo in onore dei poeti romantici inglesi. Sull' altro lato della scalinata il palazzetto gemello che ospita la sala da tè Babington's, ma anche una delle gioiellerie storiche della capitale: «Petochi», dove tutte le signorine chic fanno la lista di nozze per gli argenti. Nella casa che fu di Giorgio De Chirico, al numero 31, c’è oggi la sua fondazione voluta dalla vedova Isabella. Stesso stabile per il parrucchiere Aldo Coppola. Proprio accanto alla Farmacia di Eugenia Porretti che dispensa medicine a frotte di turisti di passaggio. Palazzo Pierret, dichiarato dal ministero dei Beni Culturali patrimonio nazionale, abbraccia la piazza dalla Fontana della Barcaccia fino alla piazza di Trinità dei Monti, fiancheggiando la Scalinata. Oggi è un bed and breakfast. Luogo di case vip e di ambasciate magnifiche come quella di Spagna presso la Santa Sede ma anche quella del Belize a pochi passi da via della Croce dove a fare gli onori di casa è l’ambasciatore Nunzio D’Angeri, detto Pupi, amico di Fidel Castro e un tempo consigliere di Arafat, che oggi vorrebbe far sposare Stefano Ricucci con il diritto di famiglia del suo paese. Insomma, una piazza, tanti personaggi, un giro del mondo nel lusso. Ma, no, è meglio non pronunciare quella parola.
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