Dolce, Gabbana e la caletta

I problemi con il demanio di Stefano Gabbana, per l’utilizzo della caletta di proprietà demaniale di servizio alla splendida villa sul monte di Portofino, sono finiti la settimana scorsa. Lo stilista ha ottenuto la concessione dello sbocco sul mare e ha pagato gli arretrati per il tempo in cui lo aveva utilizzato senza permesso.
Gli avvocati che hanno seguito la pratica con il demanio (lo studio di Giovanni Gerbi) non si sbottonano sulla cifra sborsata da Gabbana per mettersi in pari con il pagamento del canone. Ma i beninformati parlano di almeno trentamila euro. Nemmeno una cifra enorme considerato che l’estinzione del reato (ovvero il fatto che la posizione dello stilista sul suolo demaniale sia ormai regolare) permetterà a Gabbana di chiedere un’oblazione anche in sede penale (dove è assistito da Pasquale Tonani).

Dopo che nell’ottobre scorso la Capitaneria di porto di Santa Margherita Ligure aveva scoperto l’illecito, Stefano Gabbana era stato denunciato anche penalmente alla Procura della Repubblica di Chiavari, per occupazione abusiva di suolo demaniale, ai sensi dell’articolo 1161 del codice della navigazione. Ora che l’occupazione non è più abusiva, invece, lo stilista potrà evitare la condanna, per l’appunto grazie al pagamento di un’oblazione. La curiosità: la caletta in questione ha fatto il giro del mondo nelle fotografie realizzate nella villa da Steven Klein, per la mostra Secret Ceremony, con Dolce&Gabbana come protagonisti.

D & G: Collezione Uomo P/E 2009


Ispirazione

French Riviera: la collezione D&G Uomo per la Primavera/Estate 2009 s’ispira alla rilassata e spensierata eleganza senza tempo della Costa Azzurra ed al suo inconfondibile stile.


Tessuti e materiali

Raso di seta, shantung di seta, drill di cotone, rasatello di cotone,crepe de chine, popeline, seersucker, oxford, jersey di seta. Stampe con soggetti marina su drill e crepe de chine. Pelle e camoscio.


Colori

Bianco, blu e qualche tocco di rosso.


Stile

Rilassato ma asciutto. Abiti a uno o due bottoni, con revers classici o a scialle prevalentemente bianchi o blu e con profili a contrasto, da portare con camicie in tinta unita e con colletti o polsini a contrasto, papillon e pochette stampate. Canottiere di jersey, pantaloni asciutti. Camicie e bermuda con stampe a tema marina. Maglieria di cotone portata a nudo con cache col di seta. Giubbotti di pelle, camoscio o cotone. Costumi da bagno bianchi o blu. Per la sera: smoking di shantung di seta bianchi da portare con papillon e pochette stampate a contrasto.


Accessori

Papillon e pochette stampate. Cinture sottilissime di coccodrillo. Borsoni di pelle bianca. Scarpe chiuse a punta tonda di coccodrillo bianche o blu. Sandali di corda e pelle o nastro di cotone. Occhiali da vista rotondi neri.


Colonna Sonora

4 Minutes Remix Madonna

Naomi Sexy Passerella in Ciabatte e Vestaglia



Naomi è una tipa tosta, lo sappiamo. Al punto di strappare, nella fantasia di Dolce e Gabbana, la vestaglia al suo lui. E così sicura di sé da andare in passerella con un paio di ciabatte. Un lui rilassato che stende anche una tipa tosta come Naomi: è il maschio vestito dai due ex enfant prodige della moda, che non ha (più) bisogno di ostentare il potere e osa perfino il pigiama, ma sartoriale. Un pò dandy e un pò gagà, tuttaltro che transandato, anzi perfino maniacale nei dettagli di seta cravatteria, quest' uomo - che i due stilisti considerano molto nonchalant - fa l'indifferente ma non lo è: e come accade da che mondo è mondo, per questo le donne cadono ai suoi piedi. Volendolo sottolineare, Domenico Dolce e Stefano Gabbana hanno chiamato l'amica Naomi Campbell che, in vestaglia di seta con draghi bianchi e neri (un capo rubato a 'luì, che lo usa però sopra il tuxedo da gran sera) ha sfilato in ciabatte rasoterra, le stesse che il nostro uomo la prossima estate oserà mettere perfino sotto il completo rigato. Si parla di rigato, ma non si pensi al gessato classico, piuttosto alle righe dei pigiami azzurrini, celesti e grigini, quelli profilati in tinta unita. «Una volta gli uomini eleganti si facevano fare dal sarto anche i pigiami» spiegano gli stilisti che hanno scambiato la notte per il giorno, trasformandoli in perfetti completi anche a doppiopetto, in studiatissimi blazer con collo a scialle sottolineato dalla seta a piccoli pois, da portare anche con sneakers in coccodrillo limited edition. Quest' uomo che si vuole molto bene, questo narciso che si veste elegantemente più per se stesso che per gli altri, porta il papillon (ma anche la cravatta sottile, ormai un classico della casa) e soprattutto indossa pantaloni comodi, tipo tuta da jogging con coulisse in vita. Insomma i calzoni del pigiama, ma tagliati talmente bene che nulla hanno da invidiare ai classici pantaloni dei completi maschili. E perchè tutto questo? «Perchè lo stile 'power-man' non esiste più. Il nuovo lusso è il tempo libero, l'uomo lavora anche a casa, ha voglia di relax e non è più interessato a mostrare il suo potere». Ma non si diceva, senza eufemismi, meglio comandare che fottere? «Macchè, meglio il contrario» rispondono di getto i due ex enfant terrible della moda, che ormai hanno un gruppo industriale da 1,2 miliardi di euro dove la moda da uomo ha raggiunto il 45% dei ricavi, insidiando il primato femminile in fatto di civetteria. E non si tratta solo di maschi giovani: «abbiamo la certezza che gli uomini, dai 15 ai 70 anni, si suddividono non più per età ma per gusti».

David Gandhi alla sfilata Dolce & Gabbana

Ecco due scatti direttamente dalla sfilata di Dolce & Gabbana per la primavera estate 2009 di David in tutta la sua bellezza.

Dolce & Gabbana Man Spring Summer 2009


Di giorno in tuta, di sera in pigiama. Però solo scegliendo tessuti e materiali deluxe, costruzioni sartoriali, accessori distintivi che declinano in versione assolutamente glamour lo stile del relax. Uno stile che nulla toglie al guardaroba formale o alle mise da sera, e invece riverbera anche sul leisure e sullo sportswear l'imprinting di un'eleganza d'eccezione. Questa nuova dimensione maschile firmata Dolce&Gabbana interpreta una richiesta imprescindibile di confort, assicurato ventiquattr'ore al giorno da abiti-pigiama, pantaloni da jogging, vestaglie da camera. Per l'uomo che pretende dal suo guardaroba solo il meglio dell'indossabile, ecco il tessuto cravatta e le righe pigiama stampate sul twill di seta, le fantasie orientali che decorano una linea di intimo e biancheria da letto da mille e una notte e la serie di giacche da sera dipinte a china nelle tonalità dell'avorio, del seppia, del grigio e del nero. Ai piedi, calzature che assemblano pellami esotici e vernice, oppure ricercate sneakers in cocco, e ancora ciabattine e sandali preziosi, oppure morbide pantofole da camera.

Dettagli:

- Ispirati ai kimono gli "oriental pyjamas" dipinti a china vestono la sera con le fantasie del Sol Levante

- La fantasia del tessuto e il taglio del pantalone con coulisse strizzano l'occhio al pigiama. Ecco il nuovo completo da giorno

- E' in edizione limitata la linea di sneakers che intarsiano pelli esotiche sulla tomaia

- Ensamble di tessuti cravatta per il completo che accorda nelle nuance giacca, sciarpa e papillon

Dolce & Gabbana: Collezione Uomo P/E 2009


Ispirazione
La collezione Dolce & Gabbana per la primavera/estate 2009 riflette lo stile di vita rilassato dell’uomo contemporaneo, che vive la propria quotidianità nel totale rispetto di se stesso e del proprio corpo.Tutto il guardaroba per capi, tessuti e forme è finalizzato al raggiungimento del benessere fisico e mentale, e presenta tutti gli elementi che fanno parte dell’eleganza sartoriale classica maschile. Capo emblema di questo nuovo modo di essere è il pigiama, la cui forma e i tessuti vengono presi come spunti per una rielaborazione sartoriale, che da vita a innovazioni stilistiche.

Tessuti e Materiali
Twill di seta, cotone di seta, shantung di seta, tessuti “cravatta”, drill di cotone, jersey di seta, lane gessate, canapone di seta. Twill di seta stampato a righe pigiama o con stampato cravatteria. Pelle, cocco, camoscio.

Colori
Tutte le gradazioni dell’azzurro dal celeste al blu. Tutti toni dei naturali dall’ecrù al testa di moro. Bianco e nero.

Stile
Rilassato: asciutto sopra e morbido sotto. Abiti in tessuto cravatta connotati da un’altissima sartorialità e molteplici dettagli di stile, portati con papillon o cravatta sottilissima. Giacche asciutte con piccoli revers a scialle, monopetto e doppio petto. Giacche pigiama con dettagli piping a contrasto. Pantaloni morbidi dal fondo ampio. Pantaloni da jogging in tutti i tessuti. Camicie in tessuto rigato dal taglio a sbieco. Camicie in jersey chiné con colli e polsi in tessuto cravatta. Giubbotti in cocco, camoscio o in mix di pellami diversi. Per la sera oriental pyjamas, ispirati ai kimono orientali, dai colori bianco, nero, seppia, grigio e avorio, dipinti a china.

Accessori
Papillon, cravatte sottili e pochette. Scarpe in eleganti mix di pelli tipo cocco, vernice, anguilla e pitone. Edizione limitata di sneakers in cocco o in mix di pellami preziosi. Sandali in pitone, cocco, anguilla, vernice. Pantofole da camera in molteplici mix di pelli e colori.

Colonna sonora
“Yeah You”, “You know what”, “Windows” dei N.E.R.D.

Dolce & Gabbana danno il via a settimana moda Milano

Gli stilisti Dolce & Gabbana hanno dato il via oggi alla settimana della moda di Milano con uno stile rilassato, che trae ispirazione dai kimono orientali e vestirà gli uomini in pigiama da notte nell'estate 2009.
I motivi in stile Asia, come draghi e farfalle, decorano giacche e short in nero, bianco, grigio, seppia o avorio.
Le stampe asiatiche fanno capolino anche sui giacchetti da indossare la sera, accoppiati a pantaloni neri, in una collezione che riflette, negli intenti del duo, "lo stile di vita rilassato dell'uomo moderno".
Il look si colora grazie a una varietà di blu più leggeri o più scuri, come anche tinte naturali che vanno dal beige al marrone sia per i completi che per l'abbigliamento casual, indossato da modelli che portano occhiali dalle montature massicce
Stefano Gabbana e Domenico Dolce scelgono indumenti attillati per il busto e pantaloni a gamba larga.

Torna Naomi sulla passerella della collezione primavera estate 2009, con indosso vestaglia e boxer da uomo in seta resi ancora più sexy da un reggiseno in pizzo, la Venere Nera non ha potuto nascondere un accenno, per la verità solo di questo si tratta, di pancetta e una leggera pesantezza alle cosce. La modella ha anche sfilato senza tacchi e ogni donna sa quanto sia grande la capacità dell'«osso che Dio ha dimenticato di creare», così ha definito il tacco un altro stilista, Cesare Paciotti, di valorizzare la figura femminile. Per ritrovare la linea di un tempo alla modella potrebbe servire il movimento che di sicuro farà per svolgere le 200 ore di lavori socialmente utili cui è stata condannata per aver aggredito all'aeroporto di Heathrow due poliziotti.


Alla “controsfilata” milanese ha dato il suo contributo anche Fergie dei Black Eyed Peas. La rapper ha sì nascosto i suoi problemi di cellulite, che non danno pace alle sue gambe e alle sue cosce, con un jeans scuro, ha sì minimizzato la pancia indossando una camicia scura e una cintura colorata ma non ha potuto far nulla per celare i sapienti colpi che il bisturi ha lasciato sul suo volto. La cantante che ha firmato Labels Or Love, brano della colonna sonora di Sex and the city, si è presentata alla sfilata con un trendy occhiale da sole ma, nonostante le lenti grandi e scure, i ritocchi a labbra, zigomi e naso sono stati sotto gli occhi di tutti. I difetti delle donne hanno in parte rubato la scena a eleganti uomini abbronzati. Per la stagione primavera estate 2009, Dolce & Gabbana hanno portato in passerella contrasti netti di colore e di fantasie, per un uomo che predilige tessuti morbidi e leggeri.




























Absolut 100: La Vodka Extra Lusso

Ideata per un pubblico maschile, l’Absolut 100 in edizione limitata, è la prima vodka del marchio destinata ad una distribuzione iper-esclusiva: solo nel canale Duty Free e Travel Retail e in 100 locali top in tutto il mondo.
Le qualità del distillato sono state ottenute grazie ad un intervento mirato in fase di produzione al fine di ottenere una vodka ad alta gradazione alcolica, ma più amabile, che risulta intensa e corposa. Il suo gusto è netto con un sentore di grano e note di frutta secca. La vodka si può gustare in versione semplice con ghiaccio o come base per cocktail.
Per la prima volta la bottiglia Absolut si tinge di nero, con scritte silver e dettagli in grigio.
“Per Absolut, l’innovazione è sempre stata la più importante forza motrice e con Absolut 100 desideriamo continuare ad essere gli innovatori del mercato”, ha dichiarato Matthias Aeppli, Vice Presidente Marketing di V&S Absolut Spirits. “Absolut 100 è innovativa perché è un concept del tutto inedito, rivolto ad un pubblico specifico. È anche la prima volta in assoluto che la nostra società lancia un prodotto rivolto ad una distribuzione selettiva, ovvero il settore dei Duty Free e del Travel Retail – un mercato globale in forte evoluzione – e solo 100 locali esclusivi nel mondo.”
In Italia si può gustare Absolut 100 in sette locali selezionati: a Milano da Armani Nobu, Dolce & Gabbana Gold, Bulgari Hotel, a Monza al Tearose Café e infine a Roma presso La Maison, Goa e Hosteria dell’Orso.

Dolce e Gabbana. I due stilisti in causa contro la Fondazione Ken Scott

Dolce e Gabbana sono stati accusati di plagio dalla Fondazione Ken Scott, nata nel 1991. In causa dal 2001, i due stilisti sono accusati di aver inserito in una collezione alcuni disegni floreali di Ken Scott, a tutti noto come il "giardiniere della moda": una creatività la sua, fatta di rose, papaveri, girasoli, astri che vanno a riempire jeans, camicie, gonne, bikini, foulards, borse e valigie, in sintonia con le tendenze dei Sixties. Ieri, dopo la sentenza, i giudici hanno dichiarato contraffati solo quattro capi d’abbigliamento e fissato una multa di 80 mila euro ai danni di Dolce e Gabbana ma, alla Fondazione non basta e ha deciso di fare ricorso. Secondo il direttore infatti, i capi e gli accessori incriminati sarebbero molti di più e chiede un risarcimento maggiore rispetto a quello pattuito.

Dolce & Gabbana EURO 2008

Dolce & gabbana per la Nazionale Italiana di Calcio firma le divise ufficiali per gli Europei 2008. Comunicato e Outfits su: http://www.dolcegabbana.it/nazionaleitaliana/

D&G Junior e Milan Junior Camp

A partire dalla stagione 2008-09 D&G Junior, linea dedicata ai più piccoli, scende in campo. Oltre 20.000 bambini indosseranno, infatti, le divise ufficiali del Milan logate D&G Junior in tutte le Scuole Calcio e nei Milan Junior Camp in più di 40 nazioni in tutto il mondo.
Anche i giovanissimi tifosi del Milan diventano così protagonisti di una nuova avventura legata adun'importante e, ormai consolidata, collaborazione nata tra Dolce&Gabbana e Milan.

Dolce & Gabbana Light Blue Man


Light Blue pour Homme è stata premiata come 'Migliore Fragranza Maschile' per il 2008 dall'Accademia del Profumo e come 'Fragranza Maschile di Lusso' dell'anno dagli U.S. Fifi Awards della Fragrance Foundation. Vedi i dettagli su: http://www.dolcegabbanalightblueman.it/index.html

Milano Moda Uomo: Dolce & Gabbana sempre fuori dal calendario.

Inizia sabato alle ore 10.00 con la sfilata di Gaetano Navarra 'Milano Moda Uomo P/E 2009' dal 21 al 24 Giugno 2008.
Per 4 giorni si alternano sfilate, presentazioni, feste che porteranno a Milano i buyer e i giornalisti di tutto il mondo.
Dolce & Gabbana rimangono comunque fuori dal calendario, pubblicato dalla Camera della Moda, sfilando SABATO 21 GIUGNO alle ore 13.30 allo Spazio Metropol di Viale Piave.

Valentino e Dolce & Gabbana a Cannes

Nel circolo gaudente di feste e relax, non mancano anneddoti curiosi come quello di Naomi Campbell, a Cannes sulla barca di Dolce e Gabbana, che dice a Valentino, a sua volta sul suo yacht: «Oggi è il mio compleanno».
E lo stilista, da vero signore, si chiude nello studio per uscirne pochi minuti dopo con un disegno che ritrae la top model: «Non glielo vedevo fare da tempo» sorride Giammetti «tante donne famose lo supplicano di creare ancora per loro, ma Valentino è irremovibile nel dire di no. Si vede che a Naomi voleva fare un regalo».
Valentino disegna Dolce e Gabbana. Ma solo per Naomi. «Da 5 mesi non prendevo in mano la matita. Poi, a Cannes qualche settimana fa, la mia barca si affianca a quella di Stefano e Domenico che ospitavano Naomi. Era il suo compleanno. Indossava un vestito corto, bianco, di strass, di Dolce e Gabbana. L'ho ritratta così e le fatto arrivare il bozzetto con dedica a mezza notte, per festeggiarla. Lei, felicissima, mi ha detto che lo pubblicherà nel libro che sta scrivendo», ride di cuore il sarto romano.
È a Parigi con il suo braccio destro, Gian Carlo Giammetti. Danno gli ultimi ritocchi alla mostra «Valentino. Thèmes et Variations» che lunedì 17 giugno apre i battenti al Musée de la mode (per la prima volta uno stilista italiano espone lì) e si potrà vedere fino al 21 settembre. Un anno di lavoro per prepararla, 250 abiti sviluppati sui soggetti iconici del couturier durante la sua carriera. Megainaugurazione, ovviamente, che durerà dalla mattina alle 10 a notte inoltrata, con super ospiti. A partire da Carlà e Sarkò, fino alla fedele Gwyneth Paltrow; dalla fascinosa Charlize Theron ai giovani Casiraghi... Duecentotrenta ospiti placés a cena nei saloni del Louvre con tavoli tondi da otto, ricoperti di tovaglie giada e centritavola di ortensie mauve e rosa, allestiti come a casa del sarto, con quel gusto ricercato che si respira nel castello che Valentino possiede a Videville, a pochi chilometri da Parigi. Tutti riuniti per festeggiare la rassegna itinerante che dopo Parigi si sposterà a New York, Pechino, Mosca e Dubai. Ma che cosa ha fatto Valentino in questi 5 mesi, dopo l’addio? «Mi sono disintossicato dalla moda, ho attuato un programma da rehab. Questo settore è come la droga, meraviglioso ma anche crudele. Molto crudele. Volevo prendere le distanze, fare quel che mi andava. Giammetti e io siamo fra i pochi ad avere sempre avuto anche una gratificante vita privata e mondana, oltre a quella professionale. Quindi abbiamo viaggiato, visto amici, fatto progetti, realizzato due fondazioni con i nostri nomi per aiutare i bambini bisognosi di tutto il mondo». Ma con gli ex colleghi che rapporti avete? «Meravigliosi, meglio di prima. Li frequentiamo senza più ansie concorrenziali. Sono: Karl Lagerfeld, Donatella Versace, Giorgio Armani... Con i Dolce e Gabbana ci siamo divertiti come pazzi a Cannes. A New York abbiamo incontrato spesso Donna Karan, Marc Jacobs, Zac Posen. La prova del nove, però, è stata di recente al Metropolitan Museum. Eravamo ospiti al tavolo di Ann Wintour (temutissima direttora di Vogue America) e per la prima volta ci siamo tolti la soddisfazione di guardare questo mondo dal di fuori, salutando solo chi volevamo». Del marchio Valentino non avete più voluto sapere nulla? «Al contrario. Come si fa a fregarsene di una griffe che porta comunque il tuo nome? Tutte le volte che qualcuno, pensando di farci un piacere, ci riferiva che la Valentino dopo la nostra dipartita andava male, ci dava un gran dispiacere». Avete più rivisto Alessandra Facchinetti? «Sì, a New York, adorabile, rispettosa del patrimonio creativo della maison e molto carina anche con le sarte amatissime di Valentino - dice Gian Carlo Giammetti -. Se i risultati della Valentino saranno deludenti non sarà certo per causa sua». Fra i progetti più immediati? «Una gigantesca collaborazione con uno dei più grandi teatri del mondo per un’opera di cui realizzerò costumi, scenografia e deciderò anche chi sarà il regista. Non posso dire di più. Lo vedrete nel 2010. Ci sto già lavorando». Lei si è ritirato, Saint Laurent è morto, l’era dei couturier è finita? Che cosa vi accumunava? «Ci univa il rispetto per la donna. E' tramontata l'epoca dei couturier perché ormai i creativi non sono più liberi di disegnare quel che vogliono. Ora devono fare i conti con il marketing, sono anche manager e imprenditori, si confrontano con le esigenze di mercato». Voleva coltivare rose, ci disse l’ultima volta, oltre alla vita sportiva e alle mondanità, ha scoperto nuovi hobby? «Tantissimi. Il più recente è il computer - interviene Giammetti -. Valentino è negato per la tecnologia, ma ne subisce il fascino. Solo che è rimasto ai tempi in cui i pc costavano una fortuna. Allora ha detto: “Prendiamone uno di seconda mano, così se poi non mi piace e non riesco a usarlo, pazienza”. Abbiamo comprato un Mac Book, gli piace e lo usa». Che cosa si vedrà alla mostra? «Parte da concetti diversi da quella romana. Ogni tema è sviluppato dall'inizio fino ai giorni nostri con tutte le sue variazioni. A testimoniare la perennità di una creazione. Per esempio dal rosso che adoro, ed è il simbolo del mio stile, declinato su un abito a corolle di chiffon ideato nel '59 (sfoggiato da Jennifer Anniston due anni fa agli Oscar) al carminio dell'ultima collezione. Dal candido abito di Jackie Kennedy sposa di Onassis nel '69 (ordinato il giorno dopo in 150 esemplari) agli ultimi bianchi. C'è il poncho rosso di chiffon che feci nel 1964 per Diana Vreeland (mitica direttora di Vogue America) che poi mise Veruska. Quindi l'abito di volant creato per Marisa Barenson nel '68, accanto a quello immortalato da "Time Magazine"pennellato sul corpo di Brooke Shields nel '81, fino alle versioni più recenti. Non manca il mantello con cui farah Diba lasciò il suo Paese, un paltò marrone con collo di zibellino coordinato al cappello. Grande amica mia, Farah disse: "Ho voluto mettere questo cappotto per uscire dall'Iran a testa alta, lascio tutti i miei abiti , parto solo con questo capo". Era un po' il simbolo del suo coraggio. Ogni tema, dall'animalier al plissè (adorato da Audrey Hepburn) si sviluppa attraverso 47 anni con modelli diversi. Esposti su manichini argento che sembra siano in movimento su uno sfondo di sabbia grigia illuminata da pagliuzze iridescenti. Un libro-catalogo raccoglie tutti i capi della mostra al Louvre. S'intitola "Valentino-temi e variazioni" di Pamela Golbin, con una mia prefazione, è realizzato da Rizzoli.».

Dolce & Gabbana fanno rivivere Diabolik


Diabolik appare nei profili di Domenico Dolce e Stefano Gabbana. I due stilisti, infatti, condividono la passione per i fumetti. E spesso le loro collezioni hanno risentito di questa influenza. Basta guardare la linea per donna del 2005 ispirata a Topolino, Paperino e Minnie e quella dei super eroi come Superman, Batman e Robin del 2006. Per la coppia della moda, avventurarsi in questo campo è come far rivivere la parte infantile che ha ancora ognuno di noi. E così la collezione 2008 vede Diabolik, uno degli eroi “italiani” più amati e capostipite del fumetto noir, come filo rosso: t-shirt e felpe aderenti per l’uomo che porta cravatte ristrette e l’abbigliamento come una seconda pelle. Il messaggio che Dolce e Gabbana intendono lanciare? Promuovere il maschio intraprendente, sicuro, che sa prendere delle decisioni coraggiose e allo stesso tempo si vuole bene e, per questo, cura il più possibile il proprio corpo. Diabolik ne è l’esempio: icona della bellezza maschile dal fisico perfetto, accompagnato sempre da una bella donna e ladro di diamanti.In fondo, come ammettono gli stilisti, ognuno di noi ha dentro una piccola parte di delinquente…

Dolce & Gabbana Occhiali: Estate 2008 tra Vintage e Glamour

Essenziale e rigorosa, la nuova collezione di occhiali del 2008 è ancora una volta sinonimo di uno stile ricercato.
Dettagli sofisticati e materiali all’avanguardia, geometrie stilizzate, linee eleganti e grintose per soddisfare il desiderio di eleganza ed esclusività del pubblico più esigente, abituato alla sempre elevata qualità dei prodotti. Vasta la palette colori, che riprende e trae ispirazione dallo stile delle collezioni Dolce & Gabbana unendo al classico nero, avana e marrone, accostamenti inediti e unici, come la versione a righe multicolor, le stampe broccato, tessuto garza d’oro e animal print. Forme ampie e romantiche per la donna, lineari e avvolgenti per l’uomo, questa collezione conferma che l’accessorio non è solo un dettaglio, ma elemento chiave per definire con originalità il proprio stile.


Clicca sul link per le foto:

Piazza di Spagna: In paradiso senza pagare l'Ici

Appartamenti «popolari» per i super-Vip: abitare qui è la consacrazione del successo.ROMA: Un indirizzo che significa: lusso. Ma qui, a piazza di Spagna, ai piedi della scalinata più famosa del mondo, c’è solo una casa che nel catasto è catalogata come «A1», ossia abitazione di lusso. Solo una casa, quindi, che dovrà continuare a pagare l’Ici come fa notare in un’interrogazione al ministro Tremonti Donatella Poretti, senatrice radicale eletta nelle liste del Pd: «È chiaro che qualcosa non funziona come dovrebbe. Le rendite catastali evidentemente non corrispondono alla attuale configurazione del territorio e questo crea una situazione non equa». Eppure sono molto lontani i tempi in cui questi sampietrini se li potevano permettere anche i «poveri ma belli», magari nelle portinerie e nelle servitù dei palazzi storici. Oggi, anche i locali dove c’erano i cassoni per l’acqua sono stati trasformati in appartamenti destinati a chi ha da spendere anche 15 mila euro al metro quadro. Non c’è indirizzo più prestigioso a Roma e così tutte le griffe della moda cercano di esserci. Ci sono già Dolce e Gabbana, Krizia, Missoni e Rocco Barocco che ha fatto nel palazzetto accanto all’ambasciata del Belize, casa e bottega, atelier e meraviglioso attico con terrazza che guarda la scalinata. Di fronte a lui, al lato di Trinità dei Monti, uno dei Mida della Moda, Saverio Moschillo, self made man, che in vent’anni è riuscito a creare un impero internazionale. Da lui grandi party a base di mozzarella di bufala. Una meraviglia di case ristrutturate dai più famosi architetti capaci anche di usare ad arte materiali che non siano considerati di lusso. Una mappa della gente che conta, dei marchi che tirano, degli studi professionali più di successo. Tra altane e terrazze in piazza e dintorni troviamo volti noti dello spettacolo come Pippo Baudo (attico e superattico a via della Vite), Renato Zero, a via Borgognona, sopra il Ristorante Nino, vicino di casa di Valeria Marini. Non distante, a via Condotti, si può incontrare anche Giancarlo Giammetti, con attico e vista mozzafiato, socio di Valentino Garavani che avrebbe venduto da poco a un grosso gruppo straniero il suo palazzo di piazza Mignanelli. Anche per i professionisti conquistare un civico qui è il segnale di avercela fatta. Come lo è stato per Vittorio Ripa di Meana, fratello di Carlo, tra i big del diritto societario, che ha casa a piazza di Spagna e studio a piazza dei Caprettari. Stessa piazza, stesso successo per lo studio legale d’affari internazionale Cleary Gottlieb o per il ginecologo delle mamme vip Claudio Giorlandino, fondatore del colosso di analisi cliniche Artemisia, ma anche per i mercanti d’arte Guido Briganti e Davide Sestrieri. Appartamenti, negozi, palazzi da milionari considerati spesso nella categoria «alloggi popolari» oppure inseriti tra gli immobili “storici” che godono di una protezione fiscale senza eguali (pagano l’Irpef sulla base di una rendita pari a quella dell’immobile di minor pregio della stessa zona). E sono molti gli immobili «storici» per cui è possibile accedere a questi privilegi. Basti pensare ai due palazzetti gemelli, ai lati della scalinata di Trinità dei Monti, che in un'incisione del 1726 appaiono già conclusi. A destra la «Casina Rossa» appartenuta ad Anna Angeletti, la quale affittava camere ai turisti in visita a Roma e tra loro anche al poeta Keats che vi trascorse gli ultimi giorni della sua vita. E venne poi acquistata dalla Keats-Shelley Memorial House nel 1906 per farne un piccolo museo in onore dei poeti romantici inglesi. Sull' altro lato della scalinata il palazzetto gemello che ospita la sala da tè Babington's, ma anche una delle gioiellerie storiche della capitale: «Petochi», dove tutte le signorine chic fanno la lista di nozze per gli argenti. Nella casa che fu di Giorgio De Chirico, al numero 31, c’è oggi la sua fondazione voluta dalla vedova Isabella. Stesso stabile per il parrucchiere Aldo Coppola. Proprio accanto alla Farmacia di Eugenia Porretti che dispensa medicine a frotte di turisti di passaggio. Palazzo Pierret, dichiarato dal ministero dei Beni Culturali patrimonio nazionale, abbraccia la piazza dalla Fontana della Barcaccia fino alla piazza di Trinità dei Monti, fiancheggiando la Scalinata. Oggi è un bed and breakfast. Luogo di case vip e di ambasciate magnifiche come quella di Spagna presso la Santa Sede ma anche quella del Belize a pochi passi da via della Croce dove a fare gli onori di casa è l’ambasciatore Nunzio D’Angeri, detto Pupi, amico di Fidel Castro e un tempo consigliere di Arafat, che oggi vorrebbe far sposare Stefano Ricucci con il diritto di famiglia del suo paese. Insomma, una piazza, tanti personaggi, un giro del mondo nel lusso. Ma, no, è meglio non pronunciare quella parola.

Nuovo testimonial in casa Lancia: Da Stefano Gabbana a Richard Gere


L'attore segue personaggi del calibro di Stefano Gabbana, Alessandro Gasmann e Carla Bruni che hanno pubblicizzato recentemente la Ypsilon e la Musa.

Sarà l'attore americano Richard Gere il testimonial per il lancio della Lancia Delta. Lo ha ufficializzato oggi alla Reggia di Venaria (Torino), in occasione del lancio della vettura davanti alla stampa internazionale, Olivier Francois, amministratore di Lancia Automobiles. Segue personaggi del calibro di Stefano Gabbana, Alessandro Gasmann e Carla Bruni che hanno pubblicizzato recentemnte la Ypsilon e la Musa. Gli spot televisivi inizieranno fra una decina di giorni, mentre il lancio commerciale della vettura è previsto per il 21-22 giugno. "Il mio personaggio Delta ideale - ha commentato - ha mille personalità. Il mio personaggio Delta ideale fa della propria vita una strada. Ma non si lascia portare da questa strada, la guida, la inventa. Il personaggio Delta è glamour ma anche coraggio. Il personaggio Delta è eleganza e temperamento. Richard Gere - ha aggiunto - non è solo un grande attore, non è soltanto uno degli uomini più famosi del mondo. E' un uomo con forte differenziale: la capacità di unire il talento, la fama, l'eleganza, ad un grande temperamento. Mi riferisco al suo impegno a favore della pace".

Il vino della Ducati debutta al “Gold”

LA “PRIMA” DI DESMOROSSO E’ A MILANO, CON 1.000 BOTTIGLIE GIA’ VENDUTE ON LINE: IL VINO DELLA DUCATI, DEBUTTA A “GOLD” (DA DOLCE & GABBANA) …
La Ducati è il simbolo della piccola industria italiana che riesce a sconfiggere i colossi del settore (è successo anche nel Mondiale Moto Gp 2007 dominato dalla Desmosedici di Casey Stoner mettendo in riga marchi come Honda, Yamaha, Kawasaki, Suzuki …). Con uguale filosofia nasce il progetto DesmoRosso, non solo una mera operazione di marketing, ma un’iniziativa volta a coniugare il mondo dei motori e quello del vino al fine di valorizzare quel grande patrimonio rappresentato in Italia dalle piccole aziende vitivinicole in grado di offrire prodotti di qualità. Dopo Vinitaly 2008, dove WineNews ha realizzato anche un video su questa novità, ieri a Milano, nel ristorante Gold (location creata da Dolce & Gabbana, originale, di lusso ma con alterne fortune gastronomiche), è arrivato il primo vino del progetto DesmoRosso, realizzato dall’azienda agricola Le Pignole di Brendola (Vicenza) e nato in collaborazione con la nota Casa motociclistica bolognese Ducati, grazie ad un’iniziativa dell’agenzia JP Bari: si tratta di un rosso Igt composto da cabernet sauvignon (70%), merlot (20%) e carmènere (10%) che nasce dai vigneti de Le Pignole, nel cuore dei Colli Berici. “Il progetto Paolo Bari - promoter dell’evento - è volto alla presentazione del meglio del “made in Italy”, ovvero l’ingegno e l’eccellenza del nostro Paese rappresentato dalle piccole aziende che si confrontano alla pari con i grandi colossi internazionali, come per l’appunto è il caso della Ducati”. I proprietari della cantina sono i coniugi Paolo Padrin e Gianna Bortolamai. Paolo Padrin, uomo schivo e modesto, ha presentato il vino come il frutto della passione e della dedizione che la sua famiglia e quella della moglie mettono da anni in vigna e in cantina per ottenere il meglio da un territorio di buona vocazione ma non molto conosciuto come quello dei Colli Berici. Il vino, prodotto nella vendemmia 2006, in 16.000 bottiglie, è caratterizzato da una buona polpa fruttata ben integrata con le note di spezie, costa 28 euro la bottiglia ed è il primo di una lunga serie che coinvolgerà tutte le principali zone vitivinicole italiane con uscite differite ogni due mesi. Il prossimo vino sarà un Franciacorta nelle versioni bianco e rosato, prodotto da Uberti, uno dei marchi storici della zona. A parte le 1.000 bottiglie di ogni vino, cedute in esclusiva al ristorante Gold, le altre sono in vendita solo su Internet: www.desmorosso.com, dietro registrazione, in casse da sei. Il prezzo del primo Desmorosso è, quindi, di 168 euro spese di spedizione incluse.

Inquadrature - La bellezza secondo Herbert List: a Milano al Metropol


La bellezza secondo Herbert List: a Milano le poesie per immagini del fotografo viaggiatore.

Dopo l’antologica su Enzo Sellerio, a Milano, lo Spazio Metropol di Dolce & Gabbana apre le porte al pubblico con una retrospettiva su Herbert List. La mostra, nata dalla collaborazione di Magnum Photos, Contrasto e List Estate, ha ancora una volta come protagonista il Mediterraneo e la sua gente, riletti e interpretati però secondo una sensibilità nordica, che esalta il valore simbolico degli oggetti e dei personaggi ritratti.

Nato ad Amburgo nel 1903 e morto a Monaco di Baviera nel 1975, Herbert List è stato un grande fotografo, un attento e curioso viaggiatore, un fine collezionista d’arte, un poeta della visione in grado di costruire immagini di perfetto rigore formale e di struggente bellezza. Con la sua macchina fotografica ha percorso l’Europa, ha ideato composizioni metafisiche innovative, ha conosciuto e ritratto gli intellettuali del suo tempo, ha soprattutto costruito una immagine del Mediterraneo vigorosa e affascinante. La sua fotografia è equilibrata, poderosa e perfetta e, dagli anni Cinquanta in poi, le sue immagini del sud dell’Europa, di una Italia da scoprire, di una Grecia abbagliante, hanno ammaliato generazioni di fotografi e artisti. Un gioco di ombre, un riflesso sul mare, un raggio di sole nei vicoli: per ogni inquadratura List sembra sempre in grado di bloccare frammenti di realtà perfetti nella combinazione di luci e forme e per questo rari.

L’equilibrio delle sue immagini possiede un lato segreto e fragile ed è proprio, forse, la fragilità della bellezza e dell’arte ad essere lo scopo ultimo della ricerca che per tutta la vita ha guidato i suoi passi e il suo sguardo. A List e alla sua arte è dedicata questa mostra che raccoglie, per la prima volta insieme, oltre 100 sue opere, molte delle quali sono vintage originali: le composizioni metafisiche, in cui gli oggetti, inondati di luce, sembrano emergere da un buio assoluto; la galleria di ritratti di grandi intellettuali, con i primi piani di Picasso, Morandi, De Chirico; le visioni del Mediterraneo che, come scrive Alessandra Mauro, curatrice della mostra insieme a Peer-Olaf Richter, “sono le luci del cielo, le ombre sulla terra, il luccichio del mare, le vestigia di un’antichità confusa con la natura e che palpita di vita e di romantico spleen”; gli scatti realizzati in Italia negli anni Cinquanta, squarci di realtà in cui List risente dell’influenza di Cartier-Bresson e di Robert Capa, che nel 1951 lo avevano convinto a unirsi a Magnum; infine il reportage inedito sul tema della Tonnara di Favignana (1951), simbolo di quell’osservazione umana, struggente e formalmente ineccepibile che, a distanza di quasi sessant’anni, continua a emozionare.
Herbert List

Lo sguardo sulla bellezza
Milano Spazio Metropol
Fino all’8 giugno 2008
Viale Piave, 24 Milano
Orari:
martedì - domenica 11,30 - 20,00
giovedì 11,30 - 22,00
lunedì chiuso

Il lusso secondo Dolce & Gabbana è una borsa di coccodrillo personalizzata. ... One Of A Kind A/I 2008-2009

Volete una borsa Dolce & Gabbana che nessun altro al mondo possiede oltre voi?

Dolce & Gabbana presenta una collezione di borse pezzi unici che declinano l'essenza del suo stile senza tempo in 17 diverse proposte, che, ai materiali più pregiati, aggiungono l'eccellenza artigianale e l'attenzione ai dettagli, elementi distintivi del brand.

Prezioso coccodrillo, lussuoso cavallino e morbidissima pelle scamosciata sono le combinazioni di pellami con cui sono stati realizzati i diversi modelli che richiamano le atmosfere calde e avvolgenti della collezione Dolce & Gabbana Donna A/I 2008-2009.

I colori sono quelli intensi tipici della campagna inglese: marrone testa di moro, bordeaux, ocra e verde smeraldo.

Le forme, grandi e piccole, dal gusto vagamente retrò, sono pensate per le donne che vogliono indossare la loro borsa preferita tutti i giorni.

Dettagli e placche in metallo, fibbie, borsellini realizzati in pellami contrastanti, tracolle: sono questi i dettagli di stile che conferiscono personalità a tutti i modelli.

Questa esclusiva collezione di borse verrà presentata su invito in occasione di eventi speciali nelle boutique Dolce & Gabbana a partire dal mese di maggio 2008.

Da Armani a Dolce e Gabbana la città della moda piange YSL

Milano, il tempio della moda, è unita nel dire che Yves Saint Laurent è stato il più grande. E lo ricorda commossa. E' difficile, infatti, che nel settore, al di là dei dovuti omaggi ai grandi quando scompaiono, qualcuno riconosca davvero la superiorità di un altro. E' accaduto finora solo (e in parte) a Coco Chanel e, soprattutto, a Christian Dior e ora accade proprio a colui che, nel 1957, nel succedergli alla guida della blasonata maison, lo smentì subito, imponendo una nuova moda, un nuovo look, una inusitata modernità.Yves Saint Laurent aveva appena 21 anni quando prese il posto del suo stesso maestro. Era un giovane bello e già tormentato, provato da vicissitudini personali drammatiche vissute - si dice - ancora ragazzo, in Algeria: in mezzo secolo di moda il suo sorriso malinconico non è mai cambiato, così come non è stato mai messo in discussione il suo ruolo di numero uno. Oggi glielo riconoscono tutti, anche gli altri grandi stilisti. E non é un omaggio formale, di quelli che spesso vengono concessi a coloro che se ne vanno. Tutti d'accordo dunque: Yves Saint Laurent è stato il più grande. Lo dice Valentino Garavani, che lo ha conosciuto negli anni 50 quando entrambi cercavano di farsi strada, e di divertirsi, a Parigi. Lo dice Giorgio Armani, salutandolo come "il più grande vero stilista". E Jean Paul Gaultier, considerato uno dei suoi "eredi", lo definisce "il mio idolo": perché - spiega - fu lui a sintetizzare nella moda la rivoluzione sociale delle donne, fu lui a mescolare per primo i generi, a creare un nuovo vocabolario dell'eleganza. Domenico Dolce e Stefano Gabbana non hanno difficoltà a “confessare” che, in vent'anni, hanno attinto a piene mani nello stile Ysl e ora rimpiangono di non averlo mai conosciuto personalmente, anche se lo hanno studiato e ristudiato: i loro famosi tailleur pantaloni, quelli che fanno sexy qualsiasi donna, non sono altro che la loro personale visione di uno stile che ha in Yves Saint Laurent la vera colonna. Glielo riconoscono tutti: il gruppo Gucci, che oggi possiede la maison da lui fondata, scrive che "era un genio" e la stessa maison Ysl sottolinea che "il suo dna rimarrà incancellabile". Gli tributano omaggio gli americani Marc Jacobs, stilista di Louis Vuitton, Ralph Lauren e Tom Ford, che ha sempre detto: "Ysl è il numero uno". Ma soprattutto lo ricorda Alber Elbaz, il suo delfino, l'erede designato, colui che raccolse (per poco) la sua eredità alla guida della Ysl Rive Gauche: oggi Elbaz guida Lanvin con una mano "fatata" che a molti ricorda la migliore eredità del grande Yves.

La nuova moda delle star e' portarsi a casa il ristorante

Il ristorante? Le star hollywoodiane se lo portano a casa! Il nuovo status symbol, come racconta il periodico Metropolitan Post, per i vip d'oltreoceano è realizzare in casa dei mini-ristoranti, veri e propri cloni dei loro locali preferiti.

Da Madonna a Julia Roberts, da Cate Blanchett ad Angelina Jolie, nessuno è immune al trend del momento, che può portare i volti noti del grande schermo a spendere fino a 500mila euro pur di avere una replica personalizzata del loro ristorante preferito fra le mura domestiche.

La regina del pop Madonna, ad esempio, non ha resistito al fascino e al lusso sfrenato del famosissimo Gold, ristorante milanese, curato in ogni dettaglio con ambienti eccentrici impreziositi da costosissime sedie e velluti pregiati. Il vero vanto della star di 'Like a Virgin' è la cucina, copia fedele del locale ideato dagli stilisti e amici Dolce & Gabbana: pareti laccate d'oro, marmi ovunque e un enorme American bar, con ben 10 metri di luci, specchi e lingotti incastonati nel muro.
Julia Roberts, invece, si è innamorata del ristorante Julian Cafè e della sua saletta privata, che prenota abitualmente in occasione delle sue cene romane. Stando ai ben informati, la diva avrebbe già arruolato un manipolo di designer e muratori rigorosamente italiani, che sono all'opera per ricreare, nella sua casa di Los Angeles, gli ambienti caldi e rilassanti del ristorante capitolino. Unico problema è trovare la pietra arenaria della Sassonia che dovrà rivestire i muri della sua cucina: già prenotato, per il suo staff, un viaggio in Germania. Non paga di questa stravaganza in segreto la diva di 'Pretty Woman', convocherà lo staff del ristorante al completo in occasione di una festa in onore del marito Danny Moder, prevista il 10 di agosto.

C'è chi, invece, ha deciso di ricostruire l'atmosfera minimalista e informale del ristorante Gusto. Sembra che Cate Blanchette, in tenuta da muratore, abbia abbattuto personalmente alcuni muri di casa ottenendo lo spazio necessario per far posto ad una cantina a vista con annesso bancone per la mescita. Proprio questa spiccata passione per il vino, ha spinto l'attrice americana ad assumere un maggiordomo che fosse anche un fine sommelier, dopo un lungo e attento casting della durata di ben tre mesi.

Ma non sono soltanto i grandi ristoranti italiani a farla da padrone nell'immaginario delle star di Hollywood. La futura mamma Angelina Jolie, nella sua casa di Las Vegas, ha preteso lampadari stile reggia di Versailles con più di 5.000 piccolissimi cristalli Swarovski, come se ne trovano al ristorante parigino Plaza Athènèe Restaurant, uno dei suoi preferiti.

A questa stravangante lista, ovviamente non potevano mancare i coniugi Beckham: dopo aver cenato al ristorante Le Train Bleu hanno chiesto ai loro architetti di riprodurre la sala che è stata il set del film 'Nikita' di Luc Besson.

Related Posts with Thumbnails

Best Post You Love