Dolce & Gabbana e la moda dei saldi permanenti
Se prima la potenza del marchio assorbiva anche le ultime cifre esagerate, oggi la fuga dai negozi costringe a soluzioni che vanno ben oltre i saldi. Trasformati in vendite speciali, offerte soltanto per i clienti con biglietti riservati di invito, occasioni particolari, in una specie di mese dei saldi quasi permanente: un rimedio congiunturale che in qualche modo risolveva un problema strutturarle, ma che a questo punto della crisi non basta più. Come non bastano più gli outlet, fenomenale invenzione che permette di smaltire le collezioni passate e forse anche le serie costruite su misura, in una contemporaneità di stagioni che genera una certa confusione. Ma il sistema, con la sua rete commerciale di monomarca, multimarca, departement store, non regge se non si ripristina una normale pratica di shopping. E' arrivato il momento di incidere all'origine sui prezzi. Domenico Dolce e Stefano Gabbana dicharano che dalla prossima primavera/estate i prezzi saranno inferiori tra 10 e 20%: senza abbassare la qualità, ma razionalizzando il processo industriale. Stefano Sassi, amministratore delegato di Valentino Fashion Group, ha spiegato che è stato compiuto un intervento anche sulla composizione dei costi, normalizzandoli. Versace ha affidato alla Bain & Company uno studio per valutare l'attuale posizionamento e capire se sia necessario un cambio di rotta. Tanto che ha riproposto Versus, nato 20 anni fa e lasciato poi a se stesso, articolandolo adesso a livello di prezzo più accessibile, con un posizionamento nuovo. Perfino Jimmy Choo, griffe di scarpe e borse dal successo e prezzo sensazionali, dal 14 novembre entra in 200 punti vendita di H&M, selezionati in tutto il mondo. Per l'occasione, propone anche una collezione di scarpe, borse e accessori dedicati all'uomo. Addirittura, spiega Margareta van den Bosch, creative advisor H&M, "gli abiti sono stati messi a punto per adattarsi alla collezione Jimmy Choo, e non il contrario, come si fa di solito". Si attendono altre notizie da un settore che trova normale caricare alla vendita i prezzi fino al 400%.
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