Continua la tensione Dolce & Gabbana vs Roberto Cavalli
Tensioni nel mondo della moda. Da giorni è in atto una guerra che vede Roberto Cavalli e, da ieri, anche Krizia schierati contro i Dolce e Gabbana, accusati di un «comportamento arrogante» perché hanno programmato le loro sfilate in contemporanea con quelle dei colleghi. Prada non è coinvolta in queste sovrapposizioni ma pare che anche la maison di Miuccia e Patrizio Bertelli non abbia gradito questo ribaltone, che rischia di avere effetti negativi su molte griffe. Le passerelle della moda femminile, dedicate ai capi delle prossime primavera ed estate, saranno dal 23 al 30 settembre, il tempo stringe e il calendario è tutt´altro che definito. Anche perché solo adesso il mondo della moda fa i conti con lo Yom Kippur di lunedì 28, la ricorrenza ebraica che celebra il giorno dell´espiazione e che coinvolge molti esponenti stranieri del mondo della moda. Da Suzy Menkes, l´autorevole giornalista dell´International Herald Tribune a molti influenti compratori dei grandi magazzini americani. Lo Yom Kippur prevede non solo digiuno ma anche preghiere in sinagoga, con il rischio di molte prime file ai defilè prive di nomi illustri. Di qui le prime defezioni dalla giornata del 28 settembre del calendario della moda. I Dolce e Gabbana hanno fatto sapere alla Camera della moda che avrebbero sfilato in altre date, peccato però che quelle da loro prescelte fossero le stesse decise precedentemente da Cavalli. Il quale ha subito denunciato il problema parlando di «comportamento inqualificabile» da parte dei due giovani stilisti. Così i Dolce e Gabbana hanno ripensato le date, andando stavolta a sovrapporsi con Krizia. «Vogliono sfilate con la loro linea D&G giovedì 24 alle 16, alla mia stessa ora? Bene, io di lì non mi muovo, non si può essere così prepotenti - ha dichiarato ieri Krizia - tra colleghi ci vuole rispetto. Dovrebbero ricordarsi che sono io ad aver creato il pret-à-porter italiano». Krizia giura che sarà irremovibile: «Ho già fatto stampare gli inviti e non cambio nulla. Sono un osso duro, i Dolce e Gabbana non sanno quello che sono capace di fare». E in più Krizia se la prende con la Camera della moda: «Possibile che non sappiano governare una situazione come questa?». Il problema del calendario è serio e, non a caso, si parla di malumori anche nella maison Prada, che pare non abbia gradito le novità del 24 settembre, giorno della sua sfilata. «Giovedì prossimo abbiamo una riunione della Camera e vedremo il da farsi» spiega Saverio Moschillo, consigliere della Camera, noto imprenditore della moda, famoso per il marchio John Richmond, in calendario proprio il giorno delle celebrazioni dello Yom Kippur. «La religione va sempre rispettata - spiega Moschillo - ma dobbiamo trovare una soluzione che non danneggi la moda».
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