Milano Thunder Dolce & Gabbana verso Mosca con fiducia
Le World Series Boxing sono giunte all’ultimo terzo delle qualificazioni. Tra venerdì e domenica le sei sfide nei tre continenti potrebbero indicare le prime semifinaliste, ma pure mescolare ulteriormente le carte. Se il torneo fosse terminato la scorsa settimana, la squadra italiana risulterebbe promossa come migliore delle seconde classificate. Purtroppo mancano ancora tre turni e il team sponsorizzato da Dolce & Gabbana deve proseguire nel cammino vincente per essere certa di approdare a Guiyang in Cina, la nuova sede delegata ad ospitare la parte conclusiva. L’1 e il 2, il 15 e 16 aprile le semifinali. Il 6 e 7 maggio le finali per il primo e il terzo posto. Dopo i forfait di Macao e Astana, l’Aiba ha trovato Guiyang (4 milioni di abitanti) capitale del Guizhou, a 90’ di volo da Hong Kong. Una provincia a vocazione sportiva. A Qingzhen city, non lontano da Guiyang, sorge il più importante centro estivo nazionale per la preparazione del pugilato, atletica leggera, sollevamento pesi, taekwondo e ginnastica. Il presidente Ching Kuo Wu, si è assicurato anche la copertura televisiva.
Sabato il c.t. Francesco Damiani cercherà di espugnare per la seconda volta la capitale russa, com’è accaduto l’11 dicembre scorso. Il bilancio è di tre vittorie su altrettanti confronti. L’ultima il 18 febbraio scorso al Palasharp, davanti a quasi 2000 spettatori. La Milano Thunder D&G, ha liquidato Mosca con un secco 5-0, facilitato dall’assenza del mediomassimo kirghiso Usmanov, fermato in partenza per il visto scaduto. I nostri successi sono iniziati col gallo ucraino Volkov che ha superato l’ostico e titolato Magerramov, partito a mille, ma incapace di dare continuità nel proseguo dei round. Volkov è stato bravo a non farsi irretire dalle furbate del russo, restituendo con gli interessi i pugni subiti in avvio. Nei leggeri Valentino ha dato lezione di boxe al generoso e tenace Pluyaskin, forte fisicamente ma nettamente inferiore sul piano tecnico. Il confronto più spettacolare nei medi tra l’irlandese O’Kane e il russo Myakinin, all’insegna dello scambio corto senza tregua. Cinque round in fotocopia, dispendiosi per entrambi, poca difesa e molto agonismo. L’ha spuntata giustamente il nostro acquisto, ormai un beniamino del pubblico, ma tanto di cappello al biondo ospite che ha finito ad un incollatura dal rivale. Draskovic nei mediomassimi ha raccolto il successo per il forfait di Usmanov, come detto sopra, mentre l’antillano Zimmerman ha avuto il verdetto sul giovane (19 anni), mai domo Daudov, che pur pagando un gap di 30 kg. e 15 cm. in altezza, dopo due round per Zimmerman, partiva all’attacco, cercando in tutti i modi di rovesciare l’esito del match. Aiutato dall’arbitro, che abbondava in richiami (tenute e colpi irregolari), arriva al quinto tempo in equilibrio. A quel punto l’antillano si svegliava, riprendendo a usare il sinistro con qualche destro preciso, quanto bastava per conquistare il successo.
Il nono turno ha offerto due sorprese che potrebbero cambiare la situazione ai vertici in America e forse in Asia. A Memphis (Usa) i Matadors di Los Angeles subiscono la seconda sconfitta consecutiva e si fanno appaiare dai guerrieri di Città del Messico, in grande rimonta. Quella che sembrava un marcia inarrestabile dei californiani è diventata un testa a testa che avrà la soluzione l’11 marzo con la sfida diretta tra le due compagini a Los Angeles. Uno scontro che potrebbe far gioco a noi. Le due squadra hanno tre sconfitte a testa, la quarta porrebbe la seconda del girone fuori gioco. Sempre che Parigi e Milano mantengano il trend attivo. Ci starebbe addirittura una sconfitta, considerato che ne hanno due a testa. I francesi sempre con Milano, noi una volta da Parigi e l’altra da Istanbul.
In Asia la situazione è diversa. Baku (Azerbajan), dopo otto successi consecutivi, cade in casa contro i coreani di Poseidon, cenerentole del girone. Vittoria a sorpresa, al momento ininfluente nella classifica. Potrebbe cambiare la situazione se il 12 marzo ad Astana la squadra di casa dovesse spuntarla su Baku (in precedenza sempre vincente), perché la compagine kazaka tornerebbe la miglior seconda per numero di vittorie complessive. Questo se Milano perdesse un incontro dei tre che mancano. Come si può dedurre, situazione tutta da decifrare.
Qualche annotazione statistica sulla nona tornata. Sono saliti sul ring ben sette pugili russi, quattro nel team di Mosca e tre con Baku: tutti sconfitti. I coreani di Poseidon hanno presentato cinque stranieri, il polacco Maszczyk (54) che ha rimediato la quinta sconfitta su altrettanti incontri, l’uzbeko Sultanov (61), il moldavo Cotiujanschi (73) alla prima vittoria dopo quattro insuccessi e i due algerini Benchebla (85) vittorioso e Bouloudinat sconfitto. Tra i debuttanti solo il messicano Heredia (Messico) e il romeno Apodiresei per Istanbul a spese del georgiano Kilanava (Parigi) risultano vincitori, mentre il russo Grivachev (Baku), il portoricano Rodriguez (Miami), Eric Flores (Los Angeles) e lo zairese Biemba (Istanbul) hanno perduto.
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