Dolce & Gabbana: cade l’ accusa di truffa allo Stato

Questo inverno fece molto scalpore l’ accusa di infedele dichiarazione dei redditi e truffa ai danni dello Stato agli stilisti Stefano Dolce e Domenico Gabbana, i fondatori nonchè titolari della casa di modaDolce&Gabbana e del marchio D&G; i due sono stati assolti con formula piena.

L’ indagine sui due stilisti e la loro azienda era sorta intorno al fatto della creazione di una società finanziaria, la Gado srl, con sede in Lussemburgo, noto Stato dove vigono leggi fiscali molto favorevoli; secondo l’ accusa, Dolce&Gabbana e D&G erano finiti sotto tale società, con lo scopo di pagare meno imposte (cosa di per sè legale) in maniera non lecita: da qui l’ accusa di truffa rivolta a Stefano Dolce e Domenico Gabbana.

Tuttavia è stato chiarito dagli inquirenti che non c’è stata alcuna manovra finanziaria oscura e che la Gado srl è stata costituita legalmente ed ha acquistato i marchi Dolce & Gabbana e D&G senza alcuna truffa, anzi il gup Simone Luerti ha rilevato una condotta quasi esemplare: «la contestata natura artificiosa delle condotte poste in essere a vario titolo dagli imputati non è affatto scontata né evidente. Oltre alla cessione dei marchi non fittizia, si osserva che l’intera operazione si è realizzata in maniera molto trasparente, dagli incarichi ai professionisti agli atti costitutivi delle società, alla loro denominazione. Appare singolare una truffa il cui congegno artificioso forma oggetto di contratti e relazioni scritte dalle parti, come dimostrano le missive tra Luciano Patelli (commercialista del gruppo) e il management di D&G».

Una buona notizia per i due stilisti, che potranno continuare il loro lavoro senz'alcuna preoccupazione di natura legale o fiscale.

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