Dolce & Gabbana collezione a/i 2013/14: il “disìo” di Sante e principesse ..... Review dalla stampa

Nel corso della Settimana della moda milanese, Dolce & Gabbana hanno fatto sfilare una collezione che trasforma la donna in principessa, con tanto di corona dorata in capo e abiti sontuosi, in un tripudio di pizzi e di stoffe a mosaico che richiamano i decori del Duomo di Monreale, in Sicilia.
"Non deve essere per forza cattiva o aggressiva, la donna è femmina e se le togli femminilità le togli ciò che ha di più bello'', commentano i due stilisti prima della sfilata. E dunque, in controtendenza al mood che ha ispirato le collezioni autunno inverno delle altre Maison, che hanno puntato sul rigore e sulla sobrietà, Dolce & Gabbana hanno "incoronato la femminilità''. Il risultato lascia a bocca aperta, con una profusione di pizzi e trasparenze per abiti tutti ricamati a tessere di paillettes, cristalli e pietre dure, con scarpe con il plateau a gabbia che imprigiona fiori colorati, con le borse 'Agata', dedicate alla patrona di Catania, decorate a mosaico. Sempre a Sant'Agata si ispira anche il bustino in filigrana d'oro indossato con la mini gonna a mosaico: lo stesso motivo ispira anche le stampe degli abiti tunica, dei tubini in broccato, oppure per le bluse che si indossano su gonne svasate, o su maxi T-shirt di tesserine dorate. Stesso decoro per gli shorts a palloncino e nelle giacchine con spalla insellata che segnano il punto vita. In testa si porta addirittura la corona, mentre gli orecchini a croce e i medaglioni con angeli e immagini di ex voto mescolano sacro e profano, 

Oltre all'ispirazione bizantina, la collezione presenta pezzi di grande sartorialità, come il nuovo tailleur tre pezzi con gonna corta, giacca breve e T-shirt tutti nello stesso tessuto, spinato o tweed. Per il giorno il cappotto si abbina con l'abito in pendant. Il trucco vuole l'abbinamento di eyeliner e rossetto ciliegia, nello stesso tono degli abiti di pizzo che chiudono la sfilata, sempre all'insegna della iper femminilità.
Dorate delle chiese siciliane che va il tributo di Domenico Dolce e Stefano Gabbana, che per la prossima stagione fredda vestono le loro donne di oro e iconografie religiose che riprendono quelle delle cattedrali di Cefalù e Palermo. Corona in testa e croci alle orecchie e appese al collo con lunghe catene, si ritrovano bon ton nella seconda parte della sfilata, che invece rievoca la compostezza delle signore della Sicilia bene con i loro tailleur tre pezzi, i cappottini che segnano la vita, i cardigan abbottonati, in una palette di grigio mélange animata da accessori come le borsette in coccodrillo rosso. Per arrivare a una terza parte che è più Dolce & Gabbana che mai: tubini e abiti see though, culotte, abitini pseudo-virginali in bianco e nero che annunciano un gran finale fatto di una monocromia irriverente. Eclatante come sempre, dipinge una moda come quella che indossiamo nei nostri sogni più lussuosi.
Nemmeno 20 giorni fa si celebrava Sant’Agata a Catania, la patrona della città siciliana alla quale sono “tutti devoti tutti”, e ce lo ricordano gli stilisti Stefano Dolce e Domenico Gabbana durante la settimana della moda donna quando la riproducono sul corsetto in filigrana e sulla borsa squadrata. Sante e regine in passerella: la donna è ricoperta di maestranze sofisticate, è elegante, indossa con disinvoltura una corona dorata, è devota alla tradizioni, alle sue origini, all’artigianato e alla sartorialità e se ne cosparge: sugli abiti i mosaici di Monreale prendono vita grazie a pietre, swarovski e jais e poi rosari e croci cardinalizie in madreperla.

Nel finale un’orda di modelle di rosso vestite riempiono la passerella, quasi fosse un’eruzione dell’Etna, e la sensualità domina. A guardarle mi viene in mente un capoverso della scrittrice siciliana Silavana Grasso che, nel suo libro “Disìo”, scriveva: “Disìo era altro che una parola in dialetto, intraducibile con desiderio voglia, come recitava qualsiasi vocabolario siciliano, ritenendone legittimamente soddisfatto il significato, che invece restava quasi esorcizzato, evocato solo dal sibilo della consonante sss che penetrava le carni come un coltello che ammòla la sua lama sorda e la fa fina, finafina, tagghienti. Era un marranzano per l’anima, disìo, un’invisibile viscera del suo turcìgghio, una ddraunàra nel feudo selvaggio del cuore che squetava e tramortiva.”

La collezione è un’invisibile viscera del suo turcigghio, il disìo di una donna che si dimena tra il sacro e il profano.
Dolce & Gabbana, fedeli alla filosofia storica e rutilante che caratterizza le loro ultime collezioni, hanno portato in passerella una donna-principessa, ispirata ai fasti dell'Impero Bizantino. La linea per la stagione AI 2013/2014 è dunque un trionfo di oro, colori, incrostazioni di pietre dure e paillettes, che riecheggiano i mosaici e trasformano le modelle in creature quasi fiabesche. "Non devi essere per forza cattiva o aggressiva, la donna è femmina e se le togli femminilità le togli ciò che ha di più bello", hanno spiegato gli stilisti prima della sfilata, che ha visto nel parterre di ospiti vip anche Bianca Balti e David Gandy.
Domenico Dolce e Stefano Gabbana per questa collezione si sono ispirati ai mosaici di Monreale e spiegano "La città di Monreale (Palermo) comincia a diventare importante con l'arrivo dei Normanni in Sicilia intorno all'XI secolo. Il Duomo di Monreale, dedicato a Santa Maria Nuova, è stato costruito fra il 1172 e il 1185 per volere del re normanno Guglielmo II d'Altavilla, insieme al Palazzo Arcivescovile e al bellissimo chiostro. Nella parte alta delle pareti sono stati realizzati, fra la fine del 1100 e la metà del 1200, una serie di mosaici su fondo oro, in cui due riquadri rappresentano Guglielmo II incoronato da Cristo e Guglielmo II che offre la chiesa alla Vergine".

Per realizzare questi splendidi lavori furono chiamate maestranze locali, maestranze bizantine e veneziane. Dolce&Gabbana si è avvalsa dell'abilità di artigiani di altissimo livello per realizzare i mosaici su scarpe, abiti, gioielli e borse, così come il mosaico è un'arte lenta e precisa fatta di piccoli pezzi, così anche la sartoria è fatta di punto dopo punto.

Gli abiti si caratterizzano nelle forme e nelle proporzioni per la loro linea ad A e a clessidra con tantissima organza di seta e lana, broccato, spinato, check e il pizzo, tra i tessuti più amati della Maison.

Grande attenzione e lavoro sulle stampe a mosaico su organza e broccato, mentre tra gli accessori compaiono le corone da principessa e regina dorate e incrostate di pietre e mosaici. Splendido il bustino in filigrana d'oro tempestato di pietre dure e mosaici dedicato a S. Agata.

Tra i nuovi must have le borse modello Agata, dedicate alla santa patrona di Catania, S. Agata, mentre le scarpe sono con il tacco scultura in filigrana con inserti mosaico, zeppe mosaico, occhiali da sole mosaico e in filigrana dorata.

Chiude la sfilata femminile una serie di abiti di pizzo rossi con ricami e pietre, una vera e propria red passion.
Dolce & Gabbana presenta la tendenza moda donna per la collezione autunno inverno 2013/2014, in occasione della Settimana della moda di Milano. Gli stilisti Domenico Dolce e Stefano Gabbana portano nella linea per il prossimo inverno un trionfo di icone e di mosaici.

Un ricordo alla Sicilia dell’epoca bizantina ci trascina in una collezione opulenta, che si basa sui toni del rosso e dell’oro e che non rinuncia alla corona come accessorio must di stagione. La sfilata diventa un tributo all’artigiano siculo che gioca a disegnare con lana e organza di seta una serie di figure ieratiche, di gemme e di broccati.

Le silhouette degli abiti è minimal, per non eccedere nel lusso troppo sfrontato Dolce & Gabbana compone una collezione di tailleur con giacche rigide e a peplo, di abiti di taglio lineare in pizzo e di capi in tweed e spinati inglesi.

Gli accessori must di stagione sono i gioielli che trasformano la donna in un icona, vero proprio ponte tra sacro e profano. Via con proposte ardite come orecchini a grappoli di pietre dure, tiare imperiali, rosari e croci in madreperla.
LA COLLEZIONE: 
Mosaico-couture, gli affreschi, i mosaici, le miniature dell’arte bizantina siciliana. E sono state le opere racchiuse nel Duomo di Monreale o nella cappella Palatina di Palazzo dei Normanni a Palermo la fonte d’ispirazione di Domenico Dolce e Stefano Gabbana per la loro sfilata del prossimo inverno. Strepitosi i capi, dall’opulenza degli ori (tuniche svasate, abiti e tiare) agli irresistibili ensamble in grisaglia (casacca+shorts), dalle giacche sartoriali che disegnano la silhouette ai tre pezzi (top, giacca, gonna) da signora. Meravigliosi i ricami, le applicazioni, gli intarsi, replicati anche sulle borse a mano. Belli i bijoux, dalle tiare alle collane, dalla cintura-busto agli orecchini che sfiorano le spalle. Scendono i tacchi (non più di 5 cm) e le decolleté riprendono la linea più femminile, punta affusolata e cinturino alla caviglia. Immancabile il pizzo (nero) sensuale, declinato in abiti che rivelano sul dorso spicchi di nudo o maliziose trasparenze, o il nero austero di impeccabili robemanteau. Sono tempestate di cristalli le tuniche azzurro-cielo, mentre sono impreziositi da intagli a-jour, come i corredi nuziali, gli abiti immacolati. Lascia senza fiato il “coup de theatre” finale che accende di fuoco la sala ed entrano tulle le modelle in rosso vestite.

IL TRUCCO:
L’artefice del maquillage è la make up artist Pat Mcgrath che ha reso impeccabili come regine, tutte le modelle. L’attenzione non deve essere distolta dal viso (i capelli infatti sono trattenuti e raccolti) per permettere di sottolineare al meglio carnagione, occhi, labbra. 

Qual è stata la sua ispirazione per il trucco delle modelle?
Per questo show mi sono ispirata a un’attrice mito, Sophia Loren, soprattutto al suo sguardo, ai suoi occhi vivacizzati da tanto mascara, come nei film degli anni Cinquanta. 

Il prodotto ideale per una carnagione mat come quella delle modelle?
Non uno ma due must Dolce & Gabbana: prima applico il correttore Perfect Matte Concelear per dare freschezza allo sguardo e poi stendo il fondotinta coordinato, il Perfect Matte Liquid Foundation che toglie ogni segno e sublima l’incarnato. 

Un must del prossimo inverno?
Mai più senza colore sulle labbra: tra le nuance suggerisco i toni decisi, ma non pesanti. Dei nostri rouge io amo due tinte (che ho usato oggi): il burgundy e il cherry.

Un segreto “da passerella” da svelare a IO donna?
Il mio personale “ beauty tip” che consiglio a tutte è l’eyeliner perfetto. Io disegno prima sulla palpebra, con una matita, “l’ingombro” (le virgole più o meno lunghe) che dovrà avere l’eyeliner. Poi dopo aver controllato che sia simmetrico e preciso, (altrimenti lo cancello), stendo con cura l’eyeliner. Il risultato? Lo avete visto oggi in passerella.

Nessun commento:

Related Posts with Thumbnails

Best Post You Love