Niente, adesso, sarà più come prima....Alexander McQueen 1969-2010


Voglio ricordarlo cosi', con una recensione dell'ultima sfilata p/e 2010 Donna che ha incantato l'intero fashion system:
Uno show memorabile Plato's Atlatis, di quelli che entreranno negli annali, da Alexander McQueen. Se c'è un designer, oggi, capace ancora di creare sfilate-spettacolo che emozionano e conquistano, spingendo anche a pensare, beh quello è proprio il bad boy inglese, ormai maturo e capace maestro dalla irraggiungibile visionarietà. Lo show viene trasmesso in streaming live sul web: sulla passerella, due enormi e minacciose telecamere radiocomandate seguono le modelle. L'incrocio tra spettacolo live, e ripresa video, trasmessa sulla quinta-fondale, è spiazzante: l'effetto mise-en-abime dilata lo spazio praticamente all'infinito, in un moltiplicarsi vertiginoso e mutevole di prospettive simile ad un sogno. Ma la scenografia e lo spettacolo non sarebbero niente senza gli abiti: misteriose concrezioni di seta stampata, strutturate da tagli e costruzioni intricate e sapienti, che trasformano le modelle in esseri mutanti, metà umani metà rettili, o pesci, i piedi chiusi in impossibili zeppe-copina che trasfigurano le gambe in arti d'insetto. Più volte, nel proprio lavoro, McQueen ha affrontato il tema dell'abito come strumento-estensione che altera la naturale finitezza del corpo: con questa ultima prova, raggiunge un picco, sfiorando tematiche vicine a certe ricerche dell'arte contemporanea, zona post-umano e dintorni (Orlan, su tutti). Nel fare questo, però, non rinuncia al sexy, anzi lo unisce al concetto, creando un ibrido nuovo.

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