The final trip by DG_VICTIMS


Today is the End of DG_VICTIMS journey began in 2008.

Thank you all for the support and loyalty of all these years, it's time to leave away for changing lifestile. We'll stay in touch on twitter.

Thanks again DG_VICTIMS




Pietro Mascagni: Cavalleria Rusticana, Intermezzo

Elsa Hosk in Dolce & Gabbana su Ocean Drive Magazine

Elsa Hosk in Dolce & Gabbana su Ocean Drive Magazine Spring 2013

Malgosia Bela in Dolce & Gabbana su Interview Germania

Malgosia Bela in Dolce & Gabbana su Interview Germania marzo 2013

Chantal Stafford-Abbot in Dolce & Gabbana su V Magazine

Basket Case: Chantal Stafford-Abbot in Dolce & Gabbana su V Magazine 82 Spring 2013.

Leo Messi in Dolce & Gabbana su L'Optimum Style

Leo Messi in Dolce & Gabbana sulla cover de L'Optimum Style by Domenico Dolce

Jennifer Messelier in Dolce & Gabbana su Marie Claire France

Jennifer Messelier in Dolce & Gabbana su Marie Claire France nr. 2 p/e 2013.

Dolce & Gabbana a/i 2013/14 illustrated by Fiona Gourlay

 Dolce & Gabbana a/i 2013/14 illustrated by Fiona Gourlay via Show Studio

Daria Shapovalova at Dolce & Gabbana show

Carolina Thaler in Dolce & Gabbana ne L'Officiel Paris

Grafik: Carolina Thaler in Dolce & Gabbana ne L'Officiel Paris marzo 2013 by Thanassis Krikis

Timothy Kelleher in Dolce & Gabbana by Paolo Roversi

Man About Town: Timothy Kelleher in Dolce & Gabbana by Paolo Roversi

Bette Franke in Dolce & Gabbana su Vogue Japan

Bette Franke in Dolce & Gabbana su Vogue Japan aprile 2014 by Giampaolo Sgura e Anna dello Russo

Simone Nobili in Givency su Ten Magazine

Simone Nobili in Givency su Ten Magazine by Vincenzo Laera

Simone Nobili, Bianca Balti e Elbio Bonsaglio in Dolce & Gabbana su Harper's Bazaar Russia

Simone Nobili, Bianca Balti e Elbio Bonsaglio in Dolce & Gabbana su Harper's Bazaar Russia marzo 2013

Nadja Bender in Dolce & Gabbana su Vogue Japan

Nadja Bender in Dolce & Gabbana su Vogue Japan aprile 2013

Dolce & Gabbana Fall Winter 2014: The Jewellery & The Sunglasses

The Dolce & Gabbana Fall Winter 2014 Mosaic Collection had some clear monastic overstones, in theimagery used, in the colours and also in the jewellery.

Though a small detail in comparison to the opulent extravagance of the Dolce & Gabbana collection as a whole the sunglasses warrant a mention. (fonte: swide)

Dolce & Gabbana collezione a/i 2013/14: il “disìo” di Sante e principesse ..... Review dalla stampa

Nel corso della Settimana della moda milanese, Dolce & Gabbana hanno fatto sfilare una collezione che trasforma la donna in principessa, con tanto di corona dorata in capo e abiti sontuosi, in un tripudio di pizzi e di stoffe a mosaico che richiamano i decori del Duomo di Monreale, in Sicilia.
"Non deve essere per forza cattiva o aggressiva, la donna è femmina e se le togli femminilità le togli ciò che ha di più bello'', commentano i due stilisti prima della sfilata. E dunque, in controtendenza al mood che ha ispirato le collezioni autunno inverno delle altre Maison, che hanno puntato sul rigore e sulla sobrietà, Dolce & Gabbana hanno "incoronato la femminilità''. Il risultato lascia a bocca aperta, con una profusione di pizzi e trasparenze per abiti tutti ricamati a tessere di paillettes, cristalli e pietre dure, con scarpe con il plateau a gabbia che imprigiona fiori colorati, con le borse 'Agata', dedicate alla patrona di Catania, decorate a mosaico. Sempre a Sant'Agata si ispira anche il bustino in filigrana d'oro indossato con la mini gonna a mosaico: lo stesso motivo ispira anche le stampe degli abiti tunica, dei tubini in broccato, oppure per le bluse che si indossano su gonne svasate, o su maxi T-shirt di tesserine dorate. Stesso decoro per gli shorts a palloncino e nelle giacchine con spalla insellata che segnano il punto vita. In testa si porta addirittura la corona, mentre gli orecchini a croce e i medaglioni con angeli e immagini di ex voto mescolano sacro e profano, 

Oltre all'ispirazione bizantina, la collezione presenta pezzi di grande sartorialità, come il nuovo tailleur tre pezzi con gonna corta, giacca breve e T-shirt tutti nello stesso tessuto, spinato o tweed. Per il giorno il cappotto si abbina con l'abito in pendant. Il trucco vuole l'abbinamento di eyeliner e rossetto ciliegia, nello stesso tono degli abiti di pizzo che chiudono la sfilata, sempre all'insegna della iper femminilità.
Dorate delle chiese siciliane che va il tributo di Domenico Dolce e Stefano Gabbana, che per la prossima stagione fredda vestono le loro donne di oro e iconografie religiose che riprendono quelle delle cattedrali di Cefalù e Palermo. Corona in testa e croci alle orecchie e appese al collo con lunghe catene, si ritrovano bon ton nella seconda parte della sfilata, che invece rievoca la compostezza delle signore della Sicilia bene con i loro tailleur tre pezzi, i cappottini che segnano la vita, i cardigan abbottonati, in una palette di grigio mélange animata da accessori come le borsette in coccodrillo rosso. Per arrivare a una terza parte che è più Dolce & Gabbana che mai: tubini e abiti see though, culotte, abitini pseudo-virginali in bianco e nero che annunciano un gran finale fatto di una monocromia irriverente. Eclatante come sempre, dipinge una moda come quella che indossiamo nei nostri sogni più lussuosi.
Nemmeno 20 giorni fa si celebrava Sant’Agata a Catania, la patrona della città siciliana alla quale sono “tutti devoti tutti”, e ce lo ricordano gli stilisti Stefano Dolce e Domenico Gabbana durante la settimana della moda donna quando la riproducono sul corsetto in filigrana e sulla borsa squadrata. Sante e regine in passerella: la donna è ricoperta di maestranze sofisticate, è elegante, indossa con disinvoltura una corona dorata, è devota alla tradizioni, alle sue origini, all’artigianato e alla sartorialità e se ne cosparge: sugli abiti i mosaici di Monreale prendono vita grazie a pietre, swarovski e jais e poi rosari e croci cardinalizie in madreperla.

Nel finale un’orda di modelle di rosso vestite riempiono la passerella, quasi fosse un’eruzione dell’Etna, e la sensualità domina. A guardarle mi viene in mente un capoverso della scrittrice siciliana Silavana Grasso che, nel suo libro “Disìo”, scriveva: “Disìo era altro che una parola in dialetto, intraducibile con desiderio voglia, come recitava qualsiasi vocabolario siciliano, ritenendone legittimamente soddisfatto il significato, che invece restava quasi esorcizzato, evocato solo dal sibilo della consonante sss che penetrava le carni come un coltello che ammòla la sua lama sorda e la fa fina, finafina, tagghienti. Era un marranzano per l’anima, disìo, un’invisibile viscera del suo turcìgghio, una ddraunàra nel feudo selvaggio del cuore che squetava e tramortiva.”

La collezione è un’invisibile viscera del suo turcigghio, il disìo di una donna che si dimena tra il sacro e il profano.
Dolce & Gabbana, fedeli alla filosofia storica e rutilante che caratterizza le loro ultime collezioni, hanno portato in passerella una donna-principessa, ispirata ai fasti dell'Impero Bizantino. La linea per la stagione AI 2013/2014 è dunque un trionfo di oro, colori, incrostazioni di pietre dure e paillettes, che riecheggiano i mosaici e trasformano le modelle in creature quasi fiabesche. "Non devi essere per forza cattiva o aggressiva, la donna è femmina e se le togli femminilità le togli ciò che ha di più bello", hanno spiegato gli stilisti prima della sfilata, che ha visto nel parterre di ospiti vip anche Bianca Balti e David Gandy.
Domenico Dolce e Stefano Gabbana per questa collezione si sono ispirati ai mosaici di Monreale e spiegano "La città di Monreale (Palermo) comincia a diventare importante con l'arrivo dei Normanni in Sicilia intorno all'XI secolo. Il Duomo di Monreale, dedicato a Santa Maria Nuova, è stato costruito fra il 1172 e il 1185 per volere del re normanno Guglielmo II d'Altavilla, insieme al Palazzo Arcivescovile e al bellissimo chiostro. Nella parte alta delle pareti sono stati realizzati, fra la fine del 1100 e la metà del 1200, una serie di mosaici su fondo oro, in cui due riquadri rappresentano Guglielmo II incoronato da Cristo e Guglielmo II che offre la chiesa alla Vergine".

Per realizzare questi splendidi lavori furono chiamate maestranze locali, maestranze bizantine e veneziane. Dolce&Gabbana si è avvalsa dell'abilità di artigiani di altissimo livello per realizzare i mosaici su scarpe, abiti, gioielli e borse, così come il mosaico è un'arte lenta e precisa fatta di piccoli pezzi, così anche la sartoria è fatta di punto dopo punto.

Gli abiti si caratterizzano nelle forme e nelle proporzioni per la loro linea ad A e a clessidra con tantissima organza di seta e lana, broccato, spinato, check e il pizzo, tra i tessuti più amati della Maison.

Grande attenzione e lavoro sulle stampe a mosaico su organza e broccato, mentre tra gli accessori compaiono le corone da principessa e regina dorate e incrostate di pietre e mosaici. Splendido il bustino in filigrana d'oro tempestato di pietre dure e mosaici dedicato a S. Agata.

Tra i nuovi must have le borse modello Agata, dedicate alla santa patrona di Catania, S. Agata, mentre le scarpe sono con il tacco scultura in filigrana con inserti mosaico, zeppe mosaico, occhiali da sole mosaico e in filigrana dorata.

Chiude la sfilata femminile una serie di abiti di pizzo rossi con ricami e pietre, una vera e propria red passion.
Dolce & Gabbana presenta la tendenza moda donna per la collezione autunno inverno 2013/2014, in occasione della Settimana della moda di Milano. Gli stilisti Domenico Dolce e Stefano Gabbana portano nella linea per il prossimo inverno un trionfo di icone e di mosaici.

Un ricordo alla Sicilia dell’epoca bizantina ci trascina in una collezione opulenta, che si basa sui toni del rosso e dell’oro e che non rinuncia alla corona come accessorio must di stagione. La sfilata diventa un tributo all’artigiano siculo che gioca a disegnare con lana e organza di seta una serie di figure ieratiche, di gemme e di broccati.

Le silhouette degli abiti è minimal, per non eccedere nel lusso troppo sfrontato Dolce & Gabbana compone una collezione di tailleur con giacche rigide e a peplo, di abiti di taglio lineare in pizzo e di capi in tweed e spinati inglesi.

Gli accessori must di stagione sono i gioielli che trasformano la donna in un icona, vero proprio ponte tra sacro e profano. Via con proposte ardite come orecchini a grappoli di pietre dure, tiare imperiali, rosari e croci in madreperla.
LA COLLEZIONE: 
Mosaico-couture, gli affreschi, i mosaici, le miniature dell’arte bizantina siciliana. E sono state le opere racchiuse nel Duomo di Monreale o nella cappella Palatina di Palazzo dei Normanni a Palermo la fonte d’ispirazione di Domenico Dolce e Stefano Gabbana per la loro sfilata del prossimo inverno. Strepitosi i capi, dall’opulenza degli ori (tuniche svasate, abiti e tiare) agli irresistibili ensamble in grisaglia (casacca+shorts), dalle giacche sartoriali che disegnano la silhouette ai tre pezzi (top, giacca, gonna) da signora. Meravigliosi i ricami, le applicazioni, gli intarsi, replicati anche sulle borse a mano. Belli i bijoux, dalle tiare alle collane, dalla cintura-busto agli orecchini che sfiorano le spalle. Scendono i tacchi (non più di 5 cm) e le decolleté riprendono la linea più femminile, punta affusolata e cinturino alla caviglia. Immancabile il pizzo (nero) sensuale, declinato in abiti che rivelano sul dorso spicchi di nudo o maliziose trasparenze, o il nero austero di impeccabili robemanteau. Sono tempestate di cristalli le tuniche azzurro-cielo, mentre sono impreziositi da intagli a-jour, come i corredi nuziali, gli abiti immacolati. Lascia senza fiato il “coup de theatre” finale che accende di fuoco la sala ed entrano tulle le modelle in rosso vestite.

IL TRUCCO:
L’artefice del maquillage è la make up artist Pat Mcgrath che ha reso impeccabili come regine, tutte le modelle. L’attenzione non deve essere distolta dal viso (i capelli infatti sono trattenuti e raccolti) per permettere di sottolineare al meglio carnagione, occhi, labbra. 

Qual è stata la sua ispirazione per il trucco delle modelle?
Per questo show mi sono ispirata a un’attrice mito, Sophia Loren, soprattutto al suo sguardo, ai suoi occhi vivacizzati da tanto mascara, come nei film degli anni Cinquanta. 

Il prodotto ideale per una carnagione mat come quella delle modelle?
Non uno ma due must Dolce & Gabbana: prima applico il correttore Perfect Matte Concelear per dare freschezza allo sguardo e poi stendo il fondotinta coordinato, il Perfect Matte Liquid Foundation che toglie ogni segno e sublima l’incarnato. 

Un must del prossimo inverno?
Mai più senza colore sulle labbra: tra le nuance suggerisco i toni decisi, ma non pesanti. Dei nostri rouge io amo due tinte (che ho usato oggi): il burgundy e il cherry.

Un segreto “da passerella” da svelare a IO donna?
Il mio personale “ beauty tip” che consiglio a tutte è l’eyeliner perfetto. Io disegno prima sulla palpebra, con una matita, “l’ingombro” (le virgole più o meno lunghe) che dovrà avere l’eyeliner. Poi dopo aver controllato che sia simmetrico e preciso, (altrimenti lo cancello), stendo con cura l’eyeliner. Il risultato? Lo avete visto oggi in passerella.

Dolce & Gabbana: Fall 2013 Ready-to-Wear

Jessica Pitti in Dolce & Gabbana su Grazia France

Moda Nostra: Jessica Pitti in Dolce & Gabbana su Grazia France febbraio 2013

Megan Fox in Dolce & Gabbana su Marie Claire Turchia

This time on: Megan Fox in Dolce & Gabbana su Marie Claire Turchia marzo 2013

Toni Garrn in Dolce & Gabbana su Marie Claire Espana

Backstage p/e 2013: Toni Garrn in Dolce & Gabbana su Marie Claire Espana marzo 2013

Dolce & Gabbana Accessori p/e 2013 su Marie Claire Espana

Sicilia: Dolce & Gabbana Accessori p/e 2013 su Marie Claire Espana marzo 2013.

Karmen Pedaru in Fausto Puglisi su Flair Magazine

Karmen Pedaru in Fausto Puglisi su Flair Magazine by Katja Rahlwes

Dolce & Gabbana a/i 2013/14 su VogueMagazine.com

Saint's Day: Dolce & Gabbana a/i 2013/14 su VogueMagazine.com

Domenico, Stefano e Bianca su Harper's Bazaar Russia

 
Double Harper's Bazaar Russia March 2013 covers for Bianca Balti e Domenico Dolce & Stefano Gabbana

Dolce & Gabbana: Il mosaico sartoriale .... Review dalla stampa

Chissà se è grave commuoversi a una sfilata. Una lacrima al cinema ci sta, ma a una sfilata? Beh, è capitato con Dolce e Gabbana ed era una commozione di soddisfazione. Saranno state le musiche a metterci lo zampino. Nino Rota dei film di Fellini: La Strada, I Clowns, Il Bidone, Boccaccio 70′. E poi quei vestiti, quei ricami, quelle magnificenze che ti fanno sentire orgoglioso d’essere italiano. Chi potrebbe mai fare delle cose di questo genere se non fosse italiano, con l’arte che ti scorre nelle vene e che fa parte di te, con l’altissimo artigianato che -magari non lo sai- ma l’hai imparato nella culla? Sulla passerella di Domenico Dolce e Stefano Gabbana c’erano i mosaici siciliani (di Monreale) ma non solo (anche quelli di Firenze) e che furono realizzati da maestranze bizantine e veneziane. C’era tutto il nostro patrimonio artistico e il sapere italiano, che i due stilisti hanno “strappato” da musei e chiese (in particolare dal Duomo di Monreale) per riposizionarli su vestiti (ad A e a clessidra), gonne, bluse e accessori in un vorticoso gioco di assemblaggi perfetti. Le mani straordinarie di sarte e ricamatrici e artigiani di altissimo livello capaci di compiere miracoli, sono andate oltre.

Le migliaia e migliaia di tessere sono diventate di paillettes, di filo, di jais, di pietre dure e di vetro. Finite su organza di seta e lana, sul broccato, sul doppio crepe stretch. Su gioielli, borse e scarpe. In un caleidoscopio di colori e oro.”Così come il mosaico è un’arte lenta e precisa fatta di piccoli pezzi, così anche la sartoria è fatta punto dopo punto”, dicono Dolce e Gabbana. E se le donne, fin da bambine, vogliono essere delle principesse, qui sono delle vere regine. Con tanto di corona come quella di Teodolinda. “Principesse anche attraverso il trucco, il make up, un’eleganza perfetta, dai capelli agli abiti. C’è bisogno di ricominciare a lavorare sull’eleganza dopo troppi anni di sciatteria. Ed elegante non vuole dire antico ma con dei principi e secondo canoni precisi sin dal mattino, quando si esce per andare al lavoro”. Difatti non mancano i completi da giorno, tailleur a tre pezzi con nuovi volumi di proporzioni e di lunghezze in mono-tessuto, lo spinato, dalla giacca alla gonna alla tshirt. Tailleur super sagomati per esaltare la femminilità. “Togliere la femminilità a una donna è toglierle ciò che ha di bello. Per questo, solo gonne! Per noi la donna ha la gonna anche se, in collezione, ci sono anche i pantaloni. Ma in sfilata, solo gonne”.

Immancabili gli accessori. Dal bustino di filigrana d’oro tempestato di pietre dure e mosaici dedicato a S.Agata, alle borse modello Agata e quelle in filigrana, alle scarpe con tacco scultura, alle zeppe mosaico o a gabbia, agli orecchini a croce. E poi la Sicily, la borsa più venduta al mondo. Gran finale tutto rosso, abiti di pizzo con ricami e pietre. 73 uscite, otto minuti di defilè. Un inebriante, velocissimo spettacolo d’alta moda che ha lasciato senza fiato. E avresti voluto vedere il seguito, una seconda puntata del film della moda.
E' dedicata a Sant'Agata e alla processione che in suo onore si svolge ogni anno a Catania la collezione del duo di stilisti che sempre più rappresenta un omaggio alla "sicilianità".

E' una donna sottilmente seducente quella che sfila in passerella, avvolta in gonne e corsetti in oro e pietre preziose che richiamano i mosaici del Duomo di Monreale ma anche in abiti avvitati su corpi sottili, rossi, neri e grigi, che occhieggiano al passato ma propongono una femminilità eterna e immortale.

Sempre a metà tra sacro e profano, la donna Dolce & Gabbana del prossimo autuno e inverno è pettinata con chignon cotonati, che a volte lasciano il passo a vere e proprie corone d'oro, perfetta cornice per volti di porcellana dai quali occhieggiano elementi iper-femminili, anzi i codici per eccellenza della femminilità: eyeliner nero e rossetto rosso.
Ogni donna e' una regina sulla passerella di Dolce e Gabbana. L'ispirazione bizantina permea tutta la collezione, dedicata a quella donna-femmina che e' da sempre l'ispirazione del duo siciliano. Abiti tutti ricamati a tessere di paillettes, cristalli e pietre dure, scarpe con il plateau a gabbia che imprigiona fiori colorati, bustino in filigrana d'oro portato con la mini a mosaico, nei tubini in broccato, sacro e profano
Nel 535 Belisario occupa la Sicilia e l’annette all’Impero Romano d’Oriente, quindi a Bisanzio, cioè Costantinopoli. Ma siccome la storia non ha pace, quella che fu Magna Grecia, una volta diventata una regione bizantina in cui le rivoluzioni contro l’imperatore erano continue, finisce per cadere in mano agli Arabi nell’827. Arabi che, da parte loro, hanno lasciato esempi di un’arte sublime. Alla quale si sono affiancate, man mano, altre espressioni d’arte sublime commissionate e influenzate da tutte le dominazioni successive, compresi i Borboni spagnoli.

Nel 1174, comunque, Guglielmo II d’Altavilladiede ordine di costruire, su un’alta collina sopra Palermo, il Duomo di Monreale, chiesa meravigliosa che sembra essere stata trasportata da Ravenna o dal Lido di Classe, tanto vicino è al Duomo di Sant’Apollinare in Classe e al Mausoleo di Gallia Placidia del ravennate. Tanto vicina perché a costruire quel duomo furono gli artigiani siciliani sotto gli ordini della scuola bizantina che si era sviluppata sull’isola (ci sono esempi ovunque, anche a Cefalù).

Ora, dire che la collezione autunno/inverno 2013-14 di Dolce & Gabbana è ispirata al Duomo di Monreale e all’arte bizantina è, secondo me, assolutamente riduttivo. È vero che ci sono abiti e bluse lavorate e stampate come i mosaici e incrostate vieppiù di pietre preziose, ma la collezione è molto di più. È un compendio della storia siciliana e della sua idea di lusso così come si è formata e stratificata nel tempo, ogni volta sia seguendo quel gattopardismo, descritto ma non certo inventato da Tomasi di Lampedusa, sia quella girandola di riferimenti alla Otto e Mezzo di Fellini, giustamente richiamato nella colonna sonora.

Tanto è vero che dopo gli abiti dorati accessoriati da una cordoncino dorata in testa e da una borsa con la riproduzione del Pantocrator e del busto di una santa, in passerella arriva il classico tailored di Dolce & Gabbana con tutta la teoria di abiti costruiti con i tessuti maschili ma che non comprende neanche un paio di pantaloni (bravi, si fa così per far recitare il maschile nel femminile).

Alla fine, quella che risulta essere una collezione i cui riferimenti si ripartiscono equamente tra l’arte, l’arte sacra e la sartoria è evidentemente la proposta di un’idea precisa del lusso, quella che non si nasconde perché è sicura di provenire da qualcosa di importante. E storico.
Sant'Agata in passerella con Dolce & Gabbana: omaggio alla patrona
Corona dorata e incrostata di pietre in testa, ondeggia maestosa nei sontuosi abiti che rubano i decori ai mosaici del duomo di Monreale. E non solo. Perchè, sulla passerella di Dolce & Gabbana nella settimana della moda a Milano, anche un omaggio alla patrona di Catania.

Abiti tutti ricamati a tessere di paillettes, cristalli e pietre dure. Scarpe con il plateau a gabbia che imprigiona fiori colorati. Le borse 'Agata', dedicate alla patrona di Catania, tutte decorate a mosaico. E a Sant'Agata e' ispirato anche il bustino in filigrana d'oro portato con la mini a mosaico, motivo che ritorna sotto forma di stampa negli abiti tunica, nei tubini in broccato, nelle maxi T-shirt tintinnanti di tesserine dorate, nelle bluse abbinate alle gonne svasate, negli shorts a palloncino e nelle giacchine con spalla insellata che segnano il punto vita.

Corone dorate e orecchini a croce mescolano sacro e profano, mentre medaglioni con angeli e immagini prese dagli ex voto occhieggiano dagli abiti piu' preziosi, un tripudio di pietre e ori.“
Da Dolce e Gabbana è sempre sera, o per lo meno il giorno di festa. É una donna abbiente che non vuole rinunciare a dichiarare al mondo la sua opulenza barocca. Punto di partenza i mosaici di Monreale 

In una collezione così carica e corposa, lo spazio dedicato a operazioni di styling 'selvaggio' sono limitate quasi a zero. Questa camicia total white trova slancio indossata sotto ad una giacca smanicata

Nella preziosa collezione dettano legge gli abiti in pizzo cosparsi di brillanti. Nella seconda parte della sfilata, invece, ha la meglio il pizzo rosso fuoco 

Impossibile non notare una grande cappa in pizzo rosso, o una serie di abiti rossi tempestati di paillettes. Le combinazioni vincenti sono nero nero, nero su bianco nero su oro o rosso su oro

Belle le grandi cinture che evidenziano il punto vita. Sono quasi degli obi gioiello. In testa corone oro o giare preziose 

Le borse sono piccole e squadrate, quasi delle minivaligette. In nappa nera lucida o con motivo religioso addobbato a festa.

Dolce & Gabbana: Tra il sacro e il profano ... Review dalla stampa


Il marchio di moda italiano Dolce & Gabbana rende ogni donna che veste la sua moda come una vera e propria regina: in occasione delle sfilate di Milano Moda Donna per il prossimo autunno-inverno 2013-2014, infatti, il duo di designer ha portato in passerella una moda lussuosa, sofisticata, dove non sono mancate delle eleganti e regali coroncine in testa.

Nella domenica di sfilate di Milano Moda Donna autunno-inverno 2013-2014, Stefano Gabbana e Domenico Dolce presentano uno stile molto chic, che si ispira ai mosaici di Monreale: ancora un’occasione per celebrare il Sicily Style tanto caro al marchio di moda italiano.

Abiti, accessori, borse e scarpe, infatti, ricordano le bellissime decorazioni che possiamo ammirare all’interno della Cattedrale di Monreale: i decori li troviamo stampati sugli abiti lunghissimi e proposti in oro, colore che ritroviamo a brillare anche sui top e sui bustier indossati dalle modelle.

Uno stile barocco e scenografico, per una collezione autunno-inverno 2013-2014 che si compone di lunghissimi abiti a maniche lunghe, maxi t-shirt con maniche larghe e stampa, top in pizzo, cappotti larghi che sembrano mantelle e completi giacca e gonne corte in grigio.

Non mancano giacche e abiti che segnano il punto vita, giacche con il doppio orlo che si apre delicatamente a fiore, cappotti damascati e abiti in pizzo nero. Il pezzo forte? Il top bustier in oro, che sembra una vera e propria scultura.

Tra gli accessori, infine, possiamo notare, oltre alle corone in oro che le modelle indossano tra i capelli a celebrare uno stile molto regale e pretenzioso, anche accessori a forma di croce, scarpe a punta o sandali con zeppe altissime, oltre che deliziose mary jane rosse, dallo stile molto bon ton. E ancora, maxi cinture in oro e pochette gold, oltre a handbag più capienti tra le quali spicca un modello in rosso very cool!
La ricorrenza di Sant'Agata, a Catania, è una delle poche celebrate in due date. La prima, con la famosa processione, è stata fissata a inizio febbraio per ricordare il suo martirio. La seconda, ad agosto, per ricordare il ritorno delle spoglie, trafugate dalla città siciliana per quasi 90 anni.
Da oggi in poi, però, occorrerà aggiungere un'altra data: Domenico Dolce e Stefano Gabbana, infatti, hanno deciso di portare la Santa in passerella, celebrando l'estetica dei suoi paramenti.
Nel dettaglio: il mitico busto che viene portato per la città, presta decori, ori e ricami a una sua riedizione quasi letterale.
"Ovviamente è uno spunto", raccontano i due a pochi minuti dalla sfilata. "Abbiamo voluto raccontare un altro pezzo di Sicilia, come per esempio i mosaici del Duomo di Monreale, capolavori di arte e maestria".
Le mille tessere dell'opera sono state ricreate su tessuti quasi tridimensionali: si tratta di materie jaquard, sovra stampate, con tanto di ricami di pietre e Swarovski. L'effetto è di una ricchezza sbalorditiva. "Il mosaico non è stato preso solo per il suo valore figurativo", continuano i due, "ma per il suo significato simbolico. Ci vuole infatti tempo per realizzarlo come per creare questi abiti. Non è più tempo di moda sciatta. Ma di valore e di sartorialità". 

Quest'ultima è ben rappresentata dai nuovi tailleur a tre pezzi, tutti realizzati con tessuti maschili in bianco e nero. Ciò che più stupisce, però, è la ricchezza sognante di abiti ricamati con immagini di sante, corone in filigrana dorata e soprattutto borse e scarpe organizzate con una spregiudicatezza encomiabile. 
Il modo di rendere glamour il sacro, infatti, è il nuovo asso nella manica del marchio. Con una ciliegina sulla torta: l'infilata di abiti rossi del finale, creazioni semplici nella linea ma intricate nel decoro, che regalano una sfumatura calda e sensuale al classico abito di pizzo.
Dolce & Gabbana portano in scena la donna sensuale e lussuosa della nuova collezione autunno inverno 2013-14 che questa domenica ha lasciato con il fiato sospeso tutti i buyers e gli invitati speciali del Milano Moda Donna. In una freddissima domenica di fine febbraio Dolce & Gabbana ci presentano i trend per la prossima stagione fredda, coroncine, drappeggi, ricami e colori intensi e sensuali.

La collezione autunno inverno 2013-14 di Dolce & Gabbana è un lavoro di pancia e di cuore, certamente fatto mettendo davanti a tutto il loro amore verso la Sicilia. La collezione è chiaramente ispirata al Duomo di Monreale e all’arte bizantina, agli affreschi, ai mosaici, al lusso e alla spiritualità che solo certi luoghi riescono a trasmettere. Un omaggio anche aSant’Agata, la patrona di Catania.

Ancora una volta il duo stilistico italiano punta tutto sulla donna-femmina, ci danno una chance di riconquistare la gioia di essere delle donne vere, anche se ormai l’iter da seguire sembra quello di essere sempre più simili agli uomini. Prima del fashion show Domenico Dolce e Stefano Gabbana hanno dichiarato:

Non devi essere per forza cattiva o aggressiva, la donna è femmina e se le togli femminilità le togli ciò che ha di più bello. Noi abbiamo incoronato la femminilità”.

Guardando i look che scorrono in passerella possiamo ammirare il nuovo concetto di tailleur a tre pezzi composto da gonna corta, giacca e T-shirt declinato con il tessuto spinato o il tweed. Bellissimi anche abiti e cappotti coordinati per essere eleganti e femminili anche nella vita di tutti i giorni. Molto interessanti i peplum dress e i top rigidi, ma anche i tubini in broccato, gli abiti T-shirt ricoperti da pietre preziose e i blazer che segnano il punto di vita. Magistrali i ricami che ci fanno sentire dentro il duomo di Monreale ma anche il bustino in filigrana d’oro dedicato a Sant’Agata.
Ogni bambina sogna di essere una principessa, ogni donna è una regina sulla passerella di Dolce e Gabbana. Corona dorata e incrostata di pietre in testa, ondeggia maestosa nei sontuosi abiti che rubano i decori ai mosaici del duomo di Monreale. Ispirazione bizantina che permea tutta la collezione, dedicata a quella donna-femmina che è da sempre l'ispirazione del duo siciliano.

"Non devi essere per forza cattiva o aggressiva, la donna è femmina e se le togli femminilità - riflettono i due stilisti prima della sfilata - le togli ciò che ha di più bello".
Mentre tutti puntano sulla severità, il rigore, persino la forza, loro vanno controcorrente: "abbiamo incoronato - sintetizzano efficacemente - la femminilità". E il risultato lascia a bocca aperta. Forse davvero ogni donna custodisce nel suo cuore una bambina che sogna di essere una principessa se ogni abito conquista la platea femminile.
Moda di pancia e di cuore, più che cerebrale, ma molto convincente ed efficace: restano negli occhi gli abiti tutti ricamati a tessere di paillettes, cristalli e pietre dure, colpiscono le scarpe con il plateau a gabbia che imprigiona fiori colorati, invogliano le borse 'Agata', dedicate alla patrona di Catania, tutte decorate a mosaico. E a Sant'Agata è ispirato anche il bustino in filigrana d'oro portato con la mini a mosaico, motivo che ritorna sotto forma di stampa negli abiti tunica, nei tubini in broccato, nelle maxi T-shirt tintinnanti di tesserine dorate, nelle bluse abbinate alle gonne svasate, negli shorts a palloncino e nelle giacchine con spalla insellata che segnano il punto vita. Corone dorate e orecchini a croce mescolano sacro e profano, mentre medaglioni con angeli e immagini prese dagli ex voto occhieggiano dagli abiti più preziosi, un tripudio di pietre e ori.

Fin qui la parte bizantina, ma poi c'è anche un trionfo di sartorialità, con il nuovo tailleur tre pezzi con gonna corta, giacca breve e T-shirt tutti nello stesso tessuto, spinato o tweed, così come il cappotto o l'abito sempre in pendant, per una nuova idea di eleganza da giorno. Iperfemminile come il trucco, eyeliner e rossetto ciliegia, nello stesso tono degli abiti di pizzo con ricami e pietre che chiudono la sfilata, accompagnata dalle musiche composte da Nino Rota per i film di Federico Fellini.

Related Posts with Thumbnails

Best Post You Love