Daisy Lowe da Dolce & Gabbana


La nuova tendenza? Il body. Ma non a complemento di una mìse fatta di gonne o pantaloni, secondo Dolce & Gabbana e non solo lo si può portare anche senza nient’altro indosso. Come la modella, Daisy Lowe anche ha sfoggiato questo look audace che reinterpreta la classica stampa animalier, per il defilè di Dolce & Gabbana di domenica 27 settemnre. Che ne pensate dello stile della figlia di Gavin Rossdale, frontman dei Bush (e marito di Gwen Stefani) e di Pearl Lowe, ex cantante diventata fashion designer?

Anna Dello Russo e Margareth Madè da Dolce & Gabbana



Se non sapete chi è Anna Dello Russo prendete nota. Il suo nome non inganna: è davvero italiana, nata a Bari nel 1966, ha alle spalle una carriera invidiabile come fashion editor, e adesso occupa il posto, nientemeno, di direttore creativo di Vogue Japan.
Margareth Madè (Maccarone all'anagrafe), Siciliana DOC, nasce a Paternò (CT) 27 anni fa. Prima del 2 settembre scorso, quando Baarìa ha aperto la Mostra del Cinema di Venezia, Margarteh era una perfetta sconosciuta. Oggi che il film di Giuseppe Tornatore - adesso ufficialmente candidato all'Oscar - viene proiettato nelle sale cinematografiche di tutta Italia, l'attrice siciliana è diventata una star, conosciuta anche al Festival di Toronto, dove il film è stato visto e applaudito a lungo.

Ecco lo stile ineccepibile di entrambe, catturato in uno scatto molto eloquente in occasione della sfilata Dolce & Gabbana p/e donna 2010 (domenica 27 settembre). Per l'occasione, Anna e Margareth, indossavano lo stesso capo della nuova collezione A/I 2009 degli stilisti.
Trasgressive ma con molto glamour.

Grande Fratello da Dolce & Gabbana


La sacralità del backstage online: Domenico Dolce che aggiusta i revers del tailleur da torero a una modella; Stefano Gabbana che passa la spazzola anti-pelucchi su un abito di pizzo nero; le modelle ai ritocchi finali del make-up con la regina Pat MacGrath; i due stilisti che salutano Suzy Menkes e le spiegano come hanno realizzato lo stivaletto di pizzo stile can-can rivisitato.Tutto è in streaming su Youtube per la sfilata primavera-estate 2010 del celebre duo: decine di operatori riprendono gli ospiti dal marciapiede antistante l'ex cinema Metropol, dove le lucide limousine nere scaricano le fashion editor che questa volta, con 30 gradi, sono quasi tutte con le calze 30 denari (d'inverno, ovviamente, stanno a gambe nude), fino al parterre dove – finalmente – c'è tanta luce anziché il solito buio che favorisce l'inciampo. Pendono dal soffitti gli schermi dai quali anche giornalisti e buyer possono seguire l'evoluzione dietro le quinte.Arrivano le celebrities e sembra di essere a Disneyland: tale Daisy Lowe, modella, dj e socialite, indossa una giacca di scimmia rosso fuoco, ovviamente Dolce&Gabbana, e degli shorts maculati rossi – preview della sfilata - talmente micro che alcuni ospiti hanno pensato si trattasse di mutande (per inciso, i collant neri velati erano smagliati sul polpaccio: più attenzione, Miss Lowe).Poi, finalmente, arriva il momento della sfilata, senza pedana: Maria Carla ha un abito nero con intarsi di pizzi e frange, sotto il quale spunta il corsetto (Domenico e Stefano lo chiamano "body correttore"), leitmotiv della collezione in nero o in nudo; il tailleur di jeans con gonna micro e giacca corta con manica rotonda è pure decorato di pizzi, l'abito-tutù è maculato, ma appunto rosso, anche abbinato a fiori giganti e gioiosi, sempre su fondo rosso, mentre la tunica bianca sembra lavorata all'uncinetto dalla nonna. Collane quasi gotiche, bracciali e mollette per i capelli che cascano dalle teste delle modelle: la declinazione è completa. Pronta per i negozi.

Dolce & Gabbana tornano al Dna


Il bello della moda è che è piena di contraddizioni. Basta un giorno, e tutto cambia, o meglio si rovescia, per poi tornare dov'era il successivo. Giusto ieri si parlava di crisi di identità e strani colpi di testa da parte di certe maison dalla storia lunga e stratificata, ed ecco che oggi altre maison, con una storia altrettanto lunga e non meno stratificata, optano per il rinnovamento in continuità, se non addirittura per la sfilata genere "florilegio d'archivio". Dalla follia e dall'incoerenza del nuovo ad ogni costo, insomma, si passa d'amblè all'assennatezza, sempre che restar fedeli a se stessi sia sinonimo di mente che funziona, di questi tempi. Quale è dunque la formula vincente: quella facile del guardare alla propria storia, o quella difficile del rinnovamento totale? Ai posteri l'ardua sentenza.

Dopo i costumi alla Adrian e i guanti legati al collo dell'inverno, Domenico Dolce e Stefano Gabbana decidono, saggiamente, di abbandonare le elucubrazioni couture del recente passato per tornare alla carnalità mediterranea che è il loro vero Dna, e fanno centro. Rinnovati da un tema toreador, con le frange e il pizzo come addizioni di stagione, ecco così ricomparire i classici del loro repertorio: c'è il tailleur maschile, questa volta con la giacca a bolero – altro trend caldo di stagione, questo della giacchetta corta e strutturata – i pantaloni da cavallo e le scarpe rasoterra come complemento; ci sono i bustini scultura e gli abiti-guaina ispirati alla lingerie d'antan; ci sono gli omaggi a Coco Chanel e, in lontananza, visioni sfumate di Sicilia, o semplicemente di mondo latino. La compilation è un vero greatest hits della storia del marchio, o un Bignami per chi si fosse perso le puntate precedenti.

Il giudizio dei buyer sulle sfilate p/e donna 2010

In slalom tra le sfilate da un capo all'altro della città e una miriade di presentazioni in showroom, i buyer italiani criticano il calendario troppo compresso, ma promuovono con la media del 7 la creatività in passerella. E, in tempi di consumi con il contagocce, non è poco. Anche perché quasi tutte le aziende hanno limato i listini per sostenere gli ordini delle boutique multimarca. Non s'azzarda a svelare i marchi che gli sono piaciuti di più Beppe Angiolini, proprietario di tre negozi con l'insegna Sugar ad Arezzo e presidente della Camera nazionale dei buyer: «Il mio ruolo è anche istituzionale e non voglio far torto a nessuno, ma il mio voto complessivo è un 7 e 1/2, tanto che ho confermato il budget di spesa. L'importante è che noi retailer, dopo avere assistito alla "visione" dello stilista-artista nello show, riusciamo a selezionare con ricercatezza quello che può vendere in base all'ubicazione dei nostri negozi e alla conoscenza personale dei clienti. Il total look di un marchio non funziona più, dobbiamo assemblare noi lo stile. E fare quadrato per rinforzare il ruolo di leadership di Milano, infischiandocene se i giornalisti stranieri ci saranno oppure no per tutta la durata del calendario».«Sette e 1/2 anche secondo noi», dice Federico Giglio che con il padre Michele ha ben nove negozi a Palermo. «Ci è piaciuta la sfilata Gucci e Prada ha osato parecchio: bella. Belle anche Scervino e Valentino, che sfila a Parigi ma che abbiamo già ordinato. Comunque, con le pre-collezioni abbiamo acquistato già l'80% del totale e crediamo che sia sempre più necessario anticipare le date delle passerelle femminili. Quelle dell'uomo non servono proprio più».«Soddisfatta, ma purtroppo non stupefatta» Tiziana Fausti, quattro negozi a Bergamo (più uno in arrivo a fine ottobre per gli accessori, progettato da un giovane artista). «Il mio voto? Sei e 1/2, forse 7. Per me da 10 c'è soltanto Balmain, anche se propone una mini-collezione rispetto ai big. Forte la sfilata Gucci, però gli abiti con le piastre di metallo chi se li mette? Dalle nostre parti nessuna. Al top Prada, difficile ma bellissima, e Dolce&Gabbana che ho rivisto come ai tempi d'oro: nelle ultime stagioni faticavo a venderlo perché erano entrati in un mood troppo bon ton. Ora vanno i giubbotti di pelle, le borchie e i jeans. Mi aspetto molto dalle sfilate di Parigi, dove trovo pezzi più carini, anche se sono campanilista e compro tanto made in Italy».«Decisamente deluso» Roberto Trapani, otto negozi a Torino con l'insegna Vertice: «Il mio voto è 6 perché quasi tutti hanno rischiato pochissimo, preferendo restare nel solco della tradizione del proprio marchio. Certo, il consumatore si sentirà rassicurato, ma manca quel qualcosa in più che ti fa brillare gli occhi davanti alla vetrina. Tranne forse Roberto Cavalli, che ha saputo reinventarsi con gli abitini di chiffon fiorato: secondo alcuni non sono sexy come Cavalli ha abituato le consumatrici, ma indossati da ragazze in fiore anziché da modelle ipermagre faranno tutto un altro effetto. Piuttosto, è completamente da rivedere il sistema delle sfilate, perché tra un mese e mezzo l'esercito del fast fashion avrà già in vetrina a ottimo prezzo tutto quello che tra sei mesi nei nostri negozi apparirà vecchio e pure costoso».

Dita Von Tees in Dolce & Gabbana


Dita Von Teese in Dolce&Gabbana al galà benefico amfAR che si è tenuto al palazzo della Permanente Milano 2009. Per l’occasione, la regina del burlesque ha indossato un vestito della collezione 2009/2010.

La penna-spada della Menkes risparmia Dolce & Gabbana


E' una delle poche collezioni su cui non è scesa implacabile la penna-spada tagliente della Menkes, eppure, francamente, la sfilata primavera estate 2010 di Dolce & Gabbana è stata assolutamente sexy e ricca di abiti cortisismi con tanto di lingerie a vista, al pari di altri illustri colleghi impietosamente criticati, protagonisti di questa kermesse di Milano Moda Donna.

"Ci sono abbastanza abiti provocanti, sfacciati e sexy da riempire uno degli immorali party del presidente Silvio Berlusconi." Esordisce così Suzy Menkes, massima firma inglese del giornalismo di moda, che dalle pagine dell'International Herald Tribune stronca senza mezza termini la moda italiana vista alla Milano Fashion Week. Una kermesse piena di collezioni che, secondo la Menkes, sfilavano al motto di "Viva la bona".
Una penna tagliente più di una spada, che accusa la moda milanese, dunque italiana, di essere stata influenzata dallo stile di vita discutibile del premier e di aver prodotto abiti inadatti alle donne comuni, ma utili solo ad una schiera di veline, "procaci, esibizioniste e poco vestite presentatrici tv che il signor Berlusconi ha inventato come Mogul televisivo".Non ci sarebbe altrimenti alcuna spiegazione, secondo Suzy Menkes, al fatto che persino brand aristocratici ed eleganti come Pucci e Bottega Veneta abbiano portato in passerella abiti succini, troppo aderenti e colmi di trasparenze o "al fatto che Giorgio Armani abbia aggiunto alla sua rispettabile linea Emporio fatta solitamente di abiti semplici sui toni del bianco e nero, vestiti dai colori sgargianti con reggiseno a vista, calzoncini corti e un look da giovane donna rampante pronta per il trampolino."Nessuna pietà neppure per Miuccia Prada, mentre passano il terribile vaglio critico della Menkes la collezione di Dolce & Gabbana, Gucci by Frida Giannini e i romantici abiti di Roberto Cavalli.
Inutile sottolineare la bufera sollevata dall'articolo di Suzy Menkes nell'ambiente, peraltro subito spalleggiata dalla collega Vanessa Friedman che, sul Financial Times, scrive "L'influenza di Silvio Berlusconi si è sentita nel mondo della moda. Non si sa se consciamente o no, l'estate di sesso-scandalo del primo ministro italiano è filtrata nell'immaginazione degli stilisti e da lì sulle passerelle".Indignazione e reazioni furiose da gran parte degli stilisti nostrani e dura la replica del presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana, Mario Boselli, che trova assurdo l'attacco della signora Menkes: "L'Italia, pur nella situazione generale di crisi, è ancora al primo posto della moda nel mondo e questo dà fastidio a piazze come New York e Londra, andate molto meno bene nonostante le previsioni. L'invidia non è mai morta."

VIP in vetrina da Dolce & Gabbana





Concluse le sfilate Milanesi, riportiamo alcune foto delle celebrità che si sono viste a sfilate ed eventi organizzati da Dolce & Gabbana.

Dolce & Gabbana: Cambio di Channel

E' scattato il conto alla rovescia per il futuro dei giornalisti? Dolce e Gabbana hanno piazzato telecamere alla loro sfilata, dietro le quinte e persino alla conferenza stampa. Obiettivo: mandare in diretta sul loro sito (www.dolcegabbana.it) e sul loro canale di You Tube (www.youtube.com/user/dolcegabbanachannel) il prima, il dopo e il durante dello show. Ivi compreso, il contorno del parterre. Duro colpo per la stampa specializzata. Questa comunicazione basata sul peer-to-peer (condivisione di file), mette di fatto in discussione l’intermediazione del cronista, parlando direttamente al consumatore e introducendo anche nella moda lo spauracchio (per le penne) del citizen journalism: l’informazione orizzontale ripresa da chiunque in diretta con telefonini e videocamere.La stampa è pronta per il prepensionamento? Un attimino. Se si osservano i video dei Diari di Dolce&Gabbana, si nota che le riprese non sono reality al 100%, bensì montate: non il vero ma il verosimile. Dunque, il redattore potrebbe diventare superfluo per la cronaca piatta ma acquistare ancor più senso per la critica che, peraltro, ne valorizzerebbe la specializzazione e l’autorevolezza. Va da sé, che devono cambiare i metodi delle recensioni. Non a caso, nei giorni scorsi abbiamo parlato dell’urgenza che i giornali voltino pagina.
LATIN.IT(A’)
Anche Dolce e Gabbana, con questa operazione on line si espongono ad alcuni rischi. Seppur editati con montaggi professionali, i Diari delle sfilate su You Tube sono esposti alle critiche impietose dei naviganti, inclini al turpiloquio e all’invettiva. Intendiamoci: il giorno della sfilata (domenica 27 settembre) il channel di Dolce&Gabbana è stato il più visto di You Tube ed è già al 5° posto come numero di iscritti: 565. (Il primo è Radio DeeJay.)Ma tra i commenti non mancano anche le offese, per giunta volgari. E qui non si può togliere la pubblicità o querelare nessuno. Non a caso, la sfilata in onda sul sito degli stilisti non prevede un forum aperto al pubblico.In ogni modo, questa svolta degli stilisti è finalmente un vero, grande segnale di modernità dal mondo della moda che spesso ha frainteso questo concetto, usandolo per giustificare le stravaganze più assurde. Persino i giornalisti, prima della sfilata, erano tutti rapiti ad osservare sugli schermi in sala cosa stesse succedendo nel frattempo dietro le quinte. “Finalmente vediamo ciò che avevamo sempre immaginato”, commentavano entusiasti, anche per essere spettatori e protagonisti al tempo stesso dell’evento. Figurarsi la gente che sta a casa dietro lo schermo di un computer.Per quanto concerne i vestiti, vi rimandiamo per l’appunto ad Internet, sottolineando che il ritorno alla latinità originaria di Dolce&Gabbana, rientra in quel recupero di identità con cui i brand più astuti stanno rispondendo alla crisi. Anche questa è “rialità”.

Da Dolce & Gabbana, sotto il vestito, il Mediterraneo


Il ritorno del body correttivo: Dolce e Gabbana esaltano la sensualità siciliana.


Sfilata reality. Come dire, uno show nello show. Sulla passerella di Dolce e Gabbana va in scena la Sicilia ritrovata. Scorrono i body correttivi tanto amati da Madonna che piallano la ciccia e aumentano il seno, il nero e il rosso passione. Intanto, 12 telecamere nascoste all’interno del Metropol (quartier generale della griffe) trasmettono su 28 monitor quel che succede dietro le quinte, all’entrata, fra il pubblico. Il tutto si vede in diretta sul sito del marchio (www.dolcegabbana.it) che solo ieri è stato cliccato da 400 mila visitatori. «Un modo per comunicare con i giovani, per conoscerli meglio e farci conoscere», dicono gli stilisti, ripresi mentre danno gli ultimi ritocchi che sono un escalation di precisione. E il problema dei falsi? «Ci copiano comunque, tanto vale raccontare com’è il nostro lavoro a chi è veramente interessato. Abbiamo fatto un test, nei giorni scorsi, inviando su you tube alcuni filmati-pillola su come è nata questa collezione. Il successo che hanno ottenuto ci ha convinto a usare il web per arrivare più vicino alla gente». Da un sondaggio di mercato hanno scoperto che la loro griffe per i consumatori significa «sicilianità, sensualità e sartorialità».Insomma, dici Dolce e Gabbana e pensi al corsetto nero. Quel capo d’antan mantenuto uguale nell’estetica, ma rivisitato in stretch e elastico leggero, ora si stringe in un pugno. Ma è più efficace di un anno di palestra. Icona di un viaggio alle radici, nel Dna della maison. Fra picciotte in abito maschile scuro con pantaloni da cavallerizza, abiti all’uncinetto vedo non vedo che parlano di ingenuità piccante. Sempre casta, però. In pizzo trasparente, frange e broccati. Ecco il «come eravamo» reso dinamico da tagli speciali e sovrapposizioni. La fisicità latina trionfa sulle note di «Amado mio», cantata da Rita Hayworth e Grace Jones. La pedana è raso terra. Sul boccascena tante sedie di legno accatastate, un’ immagine fra il bar siculo e la balera, come certe foto di Peter Lindbergh. Il pubblico applaude convinto. In prima fila, una sventagliata di star: dalla Madè alla Murrino, dalla Abbagnato alla Crescentini. Fino alle giovani figlie delle rockstar Geldolf-Lennox-Lowe.

Dolce & Gabbana e le muse ispiratrici di D&G Anthology


Se siete in dubbio sulla duratura popolarità di Eva Herzigova, Naomi Campbell, Claudia Schiffer, date un'occhiata a questo video dove le tre muse del nuovo profumo D&G Anthology, arrivano alla Rinascente di Milano con stilisti Stefano Gabbana e Domenico Dolce, venerdi' scorso, per la presentazione ufficiale. Ci sono state urla, grida, e persino pianti quando le tre modelle sono arrivate e hanno salutato la folla in completo delirio. (fonte: swide)

Sotto il link del video:

Dolce & Gabbana: uno spettacolo a 360 gradi

A noi tutti piacerebbe poter stare in due posti contemporaneamente - in particolare durante la settimana della moda ed è questo che gli stilisti Dolce & Gabbana hanno fatto col loro show odierno, mandando on-line, tutto quello che accadeva nel backstage, simultaneamente su Fashion TV e direttamente agli ospiti della sfilata e consentendo ai loro fans di unirsi al divertimento attraverso internet.
Per la prima volta nella loro storia gli stilisti Dolce & Gabbana, hanno cambiato le regole della passerella, lo streaming dal vivo di tutti gli aspetti di una sfilata. Dalle modifiche dell'ultimo minuto, come quelle compiute da Domenico Dolce, agli ospiti che arrivano alla location della sfilata, il Metropol, i saluti della stampa a Stefano Gabbana, il lavoro della make-up artist Pat McGrath e dell' hair stylist Eugene Souleimann nonchè il pandemonio generale che c'è 'dietro le quinte'.
Tutto questo completa una settimana di innovazione on-line voluta dagli stilisti, che hanno offerto al mondo internet uno sguardo in anteprima alla loro collezione p/e 2010 prima del suo debutto in passerella, attraverso una serie di video dal titolo "Pre-Show Diaries", caricando la loro abituale conferenza stampa su Youtube e ammettendo alcuni dei blogger più influenti nelle prime file che hanno 'twittato' durante lo spettacolo. (fonte: www.swide.com)

Dolce & Gabbana a Milano


Applausi per la collezione di Dolce & Gabbana presentata oggi durante il quinto giorno di sfilate a Milano Moda Donna. Dolce & Gabbana hanno giocato di pizzo e di body, che significa 'corpo', ma che e' anche la traduzione moderna di quel corsetto che angustiava di stecche le nostre nonne e che ora, invece, contiene e conforma morbidamente le modelle che sfilavano 'in una piazza siciliana', davanti alle sedie di un bar (questa la scenografia).
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Si torna in Sicilia con Dolce & Gabbana che oggi hanno presentato la loro nuova collezione per la p/e 2010.
Il duo di stilisti manda in passerella a Milano - tra molti applausi - una collezione davvero sensuale e Latina. Niente è meno casto di questa donna in abito di frange, come se, sorpresa nella sua nudità, la modella si fosse avvolta maliziosamente nello scialle. E avesse deciso di uscire così, nel sole di una piazza siciliana, davanti alle sedie di un bar (proprio questa la scenografia della sfilata).Pizzo trasparente e, sotto, sempre uno strategico body. E poi tessuto leopardato ma in rosso e nero, broccato elastico tutto a fiori, tubino stretch e trench a rete. Poi baby doll, giacchina-liseuse, microgonne e giubbini. Ai piedi tacchi alti, ma non iperbolici (11 centimetri) niente platform ma un ardito calzino che diventa tutt’uno con la scarpa per una versione estiva e sexy del tronchetto. Alla sfilata il pieno di star: Caterina Murino, Margareth Made’, Eleonora Abbagnato, Carolina Crescentini, Martina Stella, Peaches Geldof.
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La critica ha detto che la passerella di Dolce e Gabbana ricordava i gloriosi anni Novanta. Eppure lo spettacolo fa solo da contorno all’essenziale, quel che in passerella assume significato è l’abito. Ritroviamo i modelli tanto cari agli stilisti – i corsetti, l’ispirazione lingerie – e alcuni degli stilemi che amano da sempre e che sono diventati ormai iconici della griffe: i riferimenti al culto cattolico, quell’aura da donna siciliana fatale e vestita di nero, i piezzi e le stampe a fiori su tessuti lucidissimi e i modelli ultra-femminili imposti a giacche dal taglio maschile.
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Applausi scroscianti per la collezione Dolce & Gabbana che con un viaggio nel tempo, riscopre il DNA della Maison, i cavalli di battaglia che hanno fatto il successo della coppia di designer italiani. La sensualità non è ostentata ma è casta. Giochi di pizzo trasparente e grande protagonista il bustier, il corpetto, tanto amato da Madonna e che negli anni ‘50 anni faceva risaltare le curve di attrici maggiorate come la Loren. Oggi lo stesso body è in materiale leggero, tecnico e le stecche sono scomparse ma il risultato è lo stesso. Sulle note del flamenco sfilano completi maschili da torero declinati al femminile e mini dress ricchi di frange e trasparenze. Anche Dolce & Gabbana toccano la fantasia floreale che riprendono i vecchi broccati nel colore rosso dominante.

Dolce & Gabbana donna collezione p/e 2010: Comunicato Stampa









La collezione Dolce&Gabbana per la Primavera/Estate 2010 è un omaggio alla sicilianità e alla bellezza classica in tutte le sue molteplici rappresentazioni, non solo quella fisica e interiore, ma anche la bellezza che deriva dal piacere che si prova di fronte a un abito sartoriale studiato nei minimi dettagli o dalla sensualità di pizzi, uncinetti, stampe floreali.
Simbolo di questa ricerca e di tutto ciò che appaghi tale desiderio, sono le trasparenze che diventanole vere protagoniste di tutta la collezione e sono presenti su abiti, gonne, camicie e scarpe. La ricerca della perfezione porta a guardare avanti e a individuare un ideale di eleganza impeccabilee senza tempo.

Parole Chiave:
Sicilianità
Nero - Sensualità - Contrasti
SartorialitàTradizione - Maschile - Femminile
Femminilità
Forme - Trasparenze - Proporzioni
ColoriNero - Bianco
Stampe a fiori
Stampe leopardo rosso o celeste
Paglia
Tracklist
Amado mio Grace Jones and Rita Hayworth.

Il diavolo veste Dolce & Gabbana

Franca Sozzani e Anna Wintour in prima fila alla sfilata di Dolce & Gabbana. Mentre le direttrici di Vogue Italia e Vogue America confabulano, dietro la guardia del corpo si nasconde un blogger.


E’ Tommy Ton di Jak and Jil con il suo laptop, incredulo di trovarsi tra i guru della moda, mentre sta bloggando live:
"SO THIS WILL PROBABLY NEVER HAPPEN AGAIN SO I’M JUST GOING TO BLOG IT. I AM SITTING FRONT ROW AT DOLCE & GABBANA RIGHT NOW SITTING NEXT TO HAMISH BOWLES AND BRANA WOLF, ONE SEAT AWAY ON EACH SIDE FROM GLENDA BAILEY AND ANNA WINTOUR. A SEASON AGO I HAD TO WAIT PATIENTLY OUTSIDE FOR ARRIVALS AND EXITS AND NOW I’M SITTING HERE. WHAT A LITTLE TWISTED WORLD THE FASHION WORLD IS????????"

Dolce & Gabbana Vip Room dopo sfilata



Qualche foto delle celebrities presenti alla sfilata, direttamente dalla Vip Room gustando toast e champagne: Martina Stella, Margareth Madè, Alice Dellal, Daisy Lowe, Portia Freeman, Peaches Geldof, Lola & Tali Lennox; Brian Boy, Tommy Ton, Domenico Dolce, Stefano Gabbana & Garance Dorè. (fonte http://www.swide.com/)

Ressa in Rinascente per le super top Naomi, Claudia ed Eva





Ai grandi magazzini di Milano per la nuova linea di profumi D&G.

Ressa fuori e dentro La Rinascente di Milano per Naomi Campbell, Claudia Schiffer ed Eva Herzigova. Alle 19.15, con un ritardo 'accademico' di quindici minuti, le tre super top-model, protagoniste indiscusse delle passerelle degli anni Novanta e non solo, hanno fatto il loro ingresso nei grandi magazzini del lusso di Corso Vittorio Emanuele, a due passi dal Duomo, per la presentazione della prima collezione di Fragranze D&G. Sulle note di Freedom di George Michael, Naomi, Claudia ed Eva sono entrate a braccetto degli stilisti Domenico Dolce e Stefano Gabbana. Con loro anche i tre modelli protagonisti della campagna pubblicitaria firmata da Mario Testino: Noah Mills, Fernando Fernandes e Tyson Ballou. T-Shirt bianca e giacca nera per le tre top model, ancora bellissime, nonostante siano passati anni dal loro debutto sulle passerelle: Naomi e Claudia quest'anno hanno spento 39 candeline, 36 la Herzigova. Quindici minuti di flash, nessuna conferenza stampa e poi via, nella notte della Milano modaiola. Erano circa 500 le persone assiepate fuori l'ingresso della Rinascente. Ressa anche all'interno dei grandi magazzini, lungo le balconate trasparenti del piano mezzanino. L'ingresso delle tre top model, oltre che dai flash dei fotografi e dagli scatti dei cellulari dei curiosi, è stata accolto però anche dai fischi di un gruppo di ambientalisti che hanno inscenato una breve protesta contro la vendita di pellicce. La nuova linea di profumi Dolce & Gabbana "Anthology Fragrance" è ispirata ai tarocchi francesi: nel ventaglio di carte della bellezza la Campbell si presenta sotto le vesti dell'Imperatrice, la Schiffer è la Luna mentre la Herzigova insieme al modello Fernandes è La Ruota della Fortuna.

Bryanboy nello show room di Dolce & Gabbana

"Così molti incontri, così poco tempo. Ho trascorso un pezzo del mio pomeriggio a visitare uno dei più belli showroom che io abbia mai visto in tutta la mia vita: Dolce & Gabbana. Ho anche incontrato Salvo, il super uomo che si prende cura di tutte le celebrità del mondo glamour e scintillante di Dolce & Gabbana, come Madonna, Kylie, ecc"
Seguiamo Bryanboy nello show-room mentre curiosa tra i capi della collezione uomo per la prossima primavera/estate 2010.

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