Dolce & Gabbana sempre più nel digitale
Dopo le strategie social è la volta dell’ e-commerce.
Stefano Gabbana e Domenico Dolce sono l’esempio di perfetto di come l’atteggiamento verso internet possa essere contrastrante. Mentre Stefano infatti è connesso 24 ore su 24, ha un profilo Twitter e uno Tumblr che aggiorna continuamente anche con dettagli piuttosto intimi sulla sua vita privata, Domenico a malapena accende il computer per guardare le notizie anche perché – come racconta in esclusiva a Business of Fashion – «Internet a volte è troppo lento per me, io sono già più avanti». Due visioni così diverse a livello personale che concordano quando è coinvolta la loro azienda: per Dolce & Gabbana infatti il futuro è nei new media come dimostra il lancio del nuovo sito di e-commerce che debutta oggi worldwide (tranne in Cina dove sarà lanciato l’8 agosto) in partnership con Yoox.
Tradotto in sette lingue e con una consegna gratuita per gli acquisti effettuati nei primi tre mesi, la boutique è solo l’ultimo (in senso temporale, ma non certo assoluto) passo di un percorso intrapreso già cinque anni fa dai due stilisti italiani. I primi ad ammettere dei fashion blogger a una sfilata, è storica la foto del front row di settembre 2009, sono stati anche pionieri dello streaming dei fashion show su smartphone promuovendo una comunicazione senza filtri da parte degli esperti.
Non a caso il sogno più grande di Stefano sarebbe quello di invertire i ruoli classici: organizzare una sfilata dedicata solo ai consumatori e chiusa ai giornalisti. «Per dire grazie a tutti coloro che negli anni ci hanno sostenuto e ci hanno fatto diventare quello che siamo adesso. Senza di loro non saremmo nessuno» dice lo stilista. Che del pubblico si fida molto, anche in termini di suggerimenti stilistici, come racconta a BoF: «Qualche giorno fa un ragazzo che vende i nostri sunglasses mi ha scritto su twitter facendomi i complimenti. E mi ha chiesto come mai non facciamo occhiali da sole da uomo un po’ più funny e che dovremmo assolutamente. Io sinceramente non ci avevo mai pensato. E magari, dopo questo consiglio lo faremo, chissà». (fonte: marieclaire)
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