Niente più pubblicità di Dolce & Gabbana su "L'Espresso"

Ritorsione economica dei due stilisti verso il settimanale L'Espresso, colpevole di aver reso nota l'evasione di 90 milioni di euro nei confronti del fisco italiano.
L'accusa mossa dallo Stato nei confronti degli stilisti Domenico Dolce e Stefano Gabbana è quella di evasione. E a loro volta, le due firme della moda italiana, hanno accusato il settimanale "L'Espresso" di aver screditato la maison per aver reso pubblica la controversia fiscale.
Non avendo riscontrato nessun reato ad opera del settimanale, visto che la notizia dell'evasione per 90 milioni di euro si è rivelata vera, Dolce e Gabbana hanno attuato una ritorsione economica stracciando i loro contratti pubblicitari e provocando così un danno economico alla testata.
Una ripicca, dunque, che Gad Lerner sul suo blog ha così riassunto: «I giornali ci vanno bene solo quando leccano il culo agli stilisti e magnificano le loro sfilate. Ma se dicono verità scomode, boicottaggio!».
In realtà, il mercato editoriale è tale, oggi, per cui le firme della moda - e in generale chiunque altro investe una grossa mole di denaro sui giornali - contribuiscono in maniera significativa alla pubblicazione di molti giornali decidendone, di fatto, le sorti.

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