Donne sull'orlo di un perfetto equilibrio

Chiusa la parentesi «confusa e felice» del sexy e dello striminzito, la moda torna al rigore e alla classe. Ma con più ironia.

Confusione addio. Vince la voglia di certezze e di calore. Nell’abbigliamento, come nella vita, c’è bisogno di stabilità per allontanare le paure quotidiane con capi morbidi, avvolgenti: feticci-rifugio, discreti, in cui riconoscere le proprie radici per sentirsi protetti dalle aggressioni esterne. «Uno dei tanti modi per esorcizzare la paura del domani – secondo Dolce e Gabbana – sta nel recupero di accessori e vezzi eleganti dei nostri ieri, ma mischiati a lavorazioni sperimentali e tessuti inediti». Così un vecchio foulard della mamma – annodato alla borsa o al collo – emblema dello chic aristocratico («le care e vecchie cose conservate nell’armadio») si abbina agli abiti di chiffon stampati come pellicce, doppiati con l’ovatta dei piumini (modello cocooning di lusso). Mentre le scarpe francesine con i tacchi grossi soddisfano il bisogno di equilibrio. La parola sexy è bandita dal guardaroba dell'autunno/ inverno. Tutto è casto, senz’ombra di vedo nudo. Le gambe si rivestono con pesanti calze di lana, i gilet di mongolia diventano cappotti, gli orli si allungano nelle gonne in tweed, o in tartan. Troppo «zia Pina»? «Macché, quella che puzza di muffa è la velina scosciata che ancora si rifugia in scolli e trasparenze. La vera trasgressione adesso è ispirare tenerezza».

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