Dolce & Gabbana: The Italian side of blazer & co.


Dettagli di moda da passare alla storia: alle generazioni future, perché capiscano che cosa vuol dire raggiungere il successo con un abito. Sullo sfondo una racconto molto intimo, che affonda le radici nel cuore e nell'animadeii due stilisti, ma anche un omaggio affettuoso a chi lavora con loro: la sartoria, fucina creativa, con sarte e sarti impegnati a tagliare, cucire, costruire come in un cantiere. In passerela il presente, una collezione che entra nel guardaroba femminile esaltando il capo base ventiquattore su ventiquattro: la giacca. Doppiopetto di grisaglia allungata sui fianchi e con le maniche trequarti; chiusa da un bottone come un robemanteau; pizzicata in vita e con i revers macro; a bolero da indossare con i bermuda; dal collo arrotondato, con l'allure del bon ton francese. Sotto, l'esplosione della femminilità, sempre di stampo siculo-mediterraneo: pizzi e merletti, seta e chiffon, velluto e tessuto di maglia che conquista anche le borse a mano. Sottovesti-lingerie, abiti-bustier, body castigati, tailleur bon-ton, pantaskin e cardigan di lana, culotte ascellari e top sagomati. Le lavorazioni soleil strizzano la vita, i drappeggi danno spessore alla silhouette, le linee allungate rendono ancora più severa la gonna a tubo, i pois 'materializzano' le trasparenze, l'animalier trova nuove complicità, i fiorati raccontano una femminilità romantica. Fascino, seduzione, passione: alla fine sono una settantina le modelle che celebrano una collezione tutta da indossare.

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