Stefano disegna, Domenico taglia con le forbicione da sarto i revers di una giacca, poi drappeggiano il tessuto sul corpo della modella con la stessa poesia con la quale i pittori rinascimentali facevano le velature alle Madonne. È la sartoria, bellezza, un patrimonio tutto italiano che Domenico Dolce e Stefano Gabbana hanno svelato prima e durante la loro sfilata. Sui monitor sospesi alle pareti della sala venivano proiettate infatti immagini di cinquanta sarti e modellisti al lavoro in camice bianco filmati nella sartoria milanese della griffe. Uomini e donne dalle mani d’oro esprimevano alla perfezione, come in una lezione magistrale, il valore della parola, sartorialità che insieme a sicilianità e sensualità compone il lessico del magico duo. «Siamo patriottici e sentiamo che in questo momento l’Italia è dolce. Qui pensiamo e realizziamo quasi tutti i nostri prodotti, alla luce della nostra cultura» dicevano gli stilisti dimostrando di conoscere la chiave per emozionare.Il défilé con 72 modelle è stato un fluire di straordinari pezzi di bravura. A partire da una serie di giacche sublimi tagliate e cucite da sarti da uomo, declinate in tante varianti di lunghezze e di revers e indossate su body neri perché risplendessero nella loro eclatante bellezza. Poi, senza soluzione di continuità, ecco il macramè nero appoggiato su sottovesti di seta color confetto, giallo o celeste, il broccato di mohair effetto tappezzeria per un cappotto indimenticabile a grandi fiori, la giacca o il body tempestati di tintinnanti medagliette votive dorate, quelle di Sant’Agata o di San Gennaro, per intenderci.
Capita di rado di commuoversi a una sfilata,oggi e' successo da Dolce & Gabbana.Non c'era niente da celebrare,ma la platea aveva le lacrime. Ci si puo' commuovere a una sfilata semplicemente vedendo, sul grande schermo che fa da sfondo alla passerella, uno stilista che imbastisce una giacca o che costruisce con le sue mani una rosa di stoffa e la aggiusta sull'abito di una modella. Sara' l'orgoglio un po' mortificato negli ultimi tempi,ma oggi e' sembrato che la moda italiana rialzasse la testa.
Strappalacrime, sentimentale e fiera di essere Made in Italy: la nuova collezione fall winter 2010 2011 del duo di stilisti Domenico Dolce e Stefano Gabbana ripropone l'intero repertorio della maison, mostrando il lavoro con cui viene realizzato. Sartorialità, lavorazione artigianale e attenzione al dettaglio vengono celebrati con abiti che onorano la tradizione, per un defilé show che colpisce al cuore.
Sfila durante la settimana di Milano Moda Donna la collezione autunno/inverno 2010/2011 di Dolce e Gabbana. Una sfilata che si apre con il video di Stefano Gabbana e Domenico Dolce che ci mostrano il loro lavoro sartoriale, dal taglio impeccabile, in cui lo studio e la costruzione dell'abito si basa sui volumi e sulle proporzioni. Ed ecco allora sfilare le giacche sviluppate con diverse proporzioni e lunghezze, il nero è il colore, la punta di diamante della collezione. Non manca il classico rimando alla sicilianità, tipica matrice del brand. Il sapore della sicilianità si mescola al fascino del passato e ad un ritorno - ricordo agli anni '50. Ecco sfilare in passerella il nero, il crochet, il macramè, il pizzo e i tessuti drapperia. Interessante l'abbinamento contrasto tra i pois e leopardo che si ripercorre sugli accessori. Gli abiti puntano tutto all'esaltazione della femminilità, dove la sensualità gioca (altro tema caro alla Maison) al contrasto tra sacro e profano: ecco allora comparire trasparenze, accostamenti di lungo e corto, il contrasto tra la leggerezza dello chiffon e la pesantezza della maglia per abiti e giacche. Parterre ricco di celebrities: Caterina Murino, Ashley Greene e Margareth Madè che hanno indossato abiti Dolce & Gabbana (S/S 2010).
Dolce & Gabbana immerge la sfilata in un inno alla Sicilia: pizzi e merletti, seta e chiffon, velluto e tessuto di maglia che conquista anche le borse a mano, il tutto in un'esplosione di femminilità mediterranea.La lingerie è a vista: sotto la giacca rigorosa spunta fuori il negligé, dall'abito senza spalline si intravede il reggiseno, una collezione all'insegna della sensualità, pensata per una donna che ama sedurre con giochi di trasparenza e di lungo e corto.Le lavorazioni soleil strizzano la vita e i drappeggi danno spessore alla silhouette mentre i fiorati (in pizzo o stampati) raccontano una femminilità romantica.Le borse, da quelle in pelle alle trapuntate, variano nei colori dal nero al rosso alla versone fur in total black.
Sfila durante la settimana di Milano Moda Donna la collezione autunno/inverno 2010/2011 di Dolce e Gabbana. Una sfilata che si apre con il video di Stefano Gabbana e Domenico Dolce che ci mostrano il loro lavoro sartoriale, dal taglio impeccabile, in cui lo studio e la costruzione dell'abito si basa sui volumi e sulle proporzioni.
Ed ecco allora sfilare le giacche sviluppate con diverse proporzioni e lunghezze, il nero è il colore, la punta di diamante della collezione. Non manca il classico rimando alla sicilianità, tipica matrice del brand.
Il sapore della sicilianità si mescola al fascino del passato e ad un ritorno - ricordo agli anni '50. Ecco sfilare in passerella il nero, il crochet, il macramè, il pizzo e i tessuti drapperia. Interessante l'abbinamento contrasto tra i pois e leopardo che si ripercorre sugli accessori.
Gli abiti puntano tutto all'esaltazione della femminilità, dove la sensualità gioca (altro tema caro alla Maison) al contrasto tra sacro e profano: ecco allora comparire trasparenze, accostamenti di lungo e corto, il contrasto tra la leggerezza dello chiffon e la pesantezza della maglia per abiti e giacche.
Parterre ricco di celebrities: Caterina Murino, Ashley Greene e Margareth Madè che hanno indossato abiti Dolce&Gabbana (S/S 2010).
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