Maledetta Canotta


La bella stagione è un periodo pericoloso. Sarà perché d'inverno a un uomo basta il cappotto per essere "a posto", "habillé" come dicono i francesi. D'estate, invece, è tutt'altra storia: più ci si sveste, più si rischia grosso. Non ci credete? Vi faccio qualche esempio: i pantaloni troppo corti, le camicie troppo colorate, i costumi troppo mini... E soprattutto lei: la canottiera. Indumento intimo, sexy, simbolico, neorealista, macho... Certo: sugli attori. O sui modelli. Non certo sugli uomini fuori dallo schermo e lontano dalle passerelle.
Indossarla, ahimè, è un rischio davvero azzardato.

Primo: ci vuole una mancanza totale di peli indesiderati su spalle e schiena.

Secondo: il fisico. Qui, a differenza di quando si possa pensare, non servono bicipiti torniti o pettorali d'acciaio. Ma deltoidi e dorsali ben sviluppati. Ovvero spalle larghe e schiena ben disegnata.

Terzo: dimenticate le fogge attillate da tronista del piccolo schermo. La canotta, se proprio si deve indossare, dev'essere un po' larga e morbida.

Quarto: mai e poi mai portarla di giorno, in città, peggio ancora in ufficio. I più dandy, possono concedersela sotto la camicia un po' aperta. Per tutti, invece, vale una regola: se vi piace, mettetela solo in vacanza. Meglio se al mare. Ampia, anche colorata, non troppo scollata, con spalline larghe (altrimenti sembrerebbe un top femminile).

Detto tutto questo, se siete modelli diciottenni, con la pelle perfetta e i deltoidi tonici, il ciuffo sbarazzino e il sorriso sbiancato, allora dimenticate tutte le regole qui sopra. Ma siccome lo so, per esperienza, che quelli appena citati non leggerebbero mai questo blog, allora seguite i consigli alla lettera. Che a Marlon Brando giochiamo un'altra volta.

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