Dolce & Gabbana e gli altri stilisti pederasti. Convertitevi o Dio vi punirà !!!

Forse le alte temperature Romane hanno portato qualche scompenso a certe menti, quindi se volete farvi due risate leggete cosa scrivono quelli di Pontifex:

Dalle Letture di ieri ben si evince che chi tanto riceve, tantissimo dovrebbe dare; tutto è proporzionale (non in termini economici, bensì di esempio di vita). Le LETTURE: Es 2, 1-15; Sal.68; Mt 11, 20-24 , difatti, ci presentano in maniera inconfutabile secondo il retto Magistero Cattolico, che chi riceve molto da Dio, dovrebbe essere in grado di donare 10, 100, 1000 volte tanto, altrimenti, come dicono Profeti ed evangelisti, "avranno una sorte molto più dura della nostra" (che siamo poveri e sconosciuti). Noi di Pontifex. Roma ci rivolgiamo a tutti i personaggi e volti noti della moda e del jet set, quasi tutti gay, fra i quali spiccano Dolce & Gabbana. Emulati da tutti, anche dai cinesi, i predetti stilisti sono diventati stramiliardari e, nonostante tali grazie donate da Dio (fino ad un certo punto), cosa fanno per ringraziarlo? Diffondono la sodomia, assumono sodomiti e pubblicizzanno modelli invertiti. ...

... Secondo il nostro punto di vista, che poi è assolutamente conforme alla Dottrina della Chiesa, questi signori ben farebbero a donare tutto ai poveri ed a rinchiudersi in un monastero, perché con il loro modus vivendi scandalizzano i semplici ed istigano all'immonda pratica della sodomia (schifata dagli stessi demoni per dirla alla Santa Caterina da Siena) ed alla prostituzione sacra moltitudini di giovani psichicamente fragili, spesso drogati, e facilmente manipolabili.

Cosa ci insegnano la Scrittua ed il Magistero:

"Ognuno risponderà secondo quanto ha ricevuto. Se tu hai ricevuto cinquanta denari non potrai rispondere solo dei trenta. Ecco l’intervento di Dio straordinario e palese: il Signore si rivolge alle città nelle quali aveva compiuto il maggior numero dei miracoli, laddove ha risolto molte difficoltà, laddove ha portato molta gioia, sanando e guarendo molti. Ma tutto questo non è stato sufficiente per la conversione dei loro abitanti. Hanno ricevuto tanto, ma non altrettanto hanno guadagnato, hanno perso anche quello che da Dio hanno ricevuto.

E’ per questo che il Signore pronuncia il suo «guai» su quelle città. Anche noi abbiamo ricevuto tante grazie, abbiamo ricevuto la vita, la fede, viviamo nella pace, senza grandi contrasti. Tutte queste sono le grazie di Dio che devono portarci alla fede ancora più grande, più forte.

Non possiamo dormire come le vergini stolte aspettando il nostro sposo.

Dobbiamo essere come quelle sapienti che sempre con sé portano non solo la lampada, ma anche dell’olio. Tutti i beni che riceviamo dalla Sua bontà devono servire a fare altri beni, altre grazie, devono avvicinarci sempre più a Dio e ai fratelli. Se non sarà così anche su di noi grava il «guai» del Signore. Finche siamo in vita abbiamo il tempo per la conversione, abbiamo il tempo per la revisione della nostra vita.

Abbiamo la speranza che all’ultima ora il Signore ci troverà giusti davanti a lui ed anche davanti a noi si apriranno le porte del cielo." [Liturgia Silvestrini]

Ed ancora, per citare la Regola di San Benedetto Patrono d’Europa, alla cui Opera i Papi hanno attribuito il merito della formazione della civiltà e della cultura europea, ricordiamo:

"La terza specie di monaci (ovvero i superbi e gli indisciplinati), detestabile sotto ogni punto di vista, è quella dei sarabaiti; i quali, non provati da alcuna regola né educati dall’esperienza come oro nella fornace, ma resi molli come piombo, mentre con le loro opere restano fedeli al mondo, mostrano con la tonsura (ovvero col palso "cristianesimo") di mentire a Dio. Essi, a due a due, a tre a tre, o anche da soli, senza pastore, chiusi non negli ovili del Signore ma nei propri, hanno per legge l’appagamento dei loro desideri; poiché tutto ciò che pensano o scelgono lo dichiarano santo, e ciò che non vogliono lo ritengono illecito". (Cap.1,6-9.)

"La quarta specie di monaci è poi quella dei cosiddetti girovaghi, i quali passano tutta la loro vita girando di paese in paese e facendosi ospitare per tre o quattro giorni in monasteri diversi, sempre senza fissa dimora e instabili, schiavi delle proprie voglie e dei piaceri della gola e in tutto peggiori dei sarabaiti. Del miserabile genere di vita di tutti costoro è meglio tacere che parlare". (Cap.1,10-13.)

In conclusione, cari Dolce & Gabbana ed altri stilisti gay, state contravvenendo alle leggi di Dio. Noi ve lo stiamo dicendo, dunque abbiamo sollevato il dubbio e siamo tranquilli dinanzi a Dio.

Voi, invece di dedicarvi al perverso ed esecrabile vizio della sodomia, oltretutto pubblicamente propagandato, cercate di contraccambiare Dio ed il denaro che vi dona, con esempi di sobrietà, castità ed esercizio delle virtù cristiane.

Ci auguriamo che fra i vostri adepti sodomiti non ci siano minorenni, anche se, a giudicare da quello che leggiamo e salviamo da internet, ne avete tanti (e forse neanche lo sapete).!!!

Carlo Di Pietro (fonte: pontifex.roma)

Parlarne sarebbe inutile perchè darebbe solo visibilità a delle persone che non dovrebbero avere alcun diritto di aprire la bocca ne tanto meno di mettere nero su bianco!

1 commento:

Jimi Paradise ha detto...

"Diffondono la sodomia, assumono sodomiti e pubblicizzanno modelli invertiti. ..."

Grazie, Signore!!! :P

Concordo con te, evitiamo di pubblicizzare questi IDIOTI!

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