I buyer promuovono le collezioni per l’estate 2013

Un’edizione carica di positività ed energia: i compratori italiani intervistati da MFF applaudono le passerelle di Milano moda donna. Best show si confermano Dolce & Gabbana e Prada. Mentre tra i nuovi nomi che si fanno strada spuntano Fausto Puglisi e Stella Jean. Michela Zio

Un’edizione di Milano moda donna carica di energia di quelle che si ricorderanno negli anni, perché tutti si aspettavano l’esatto opposto. I buyer italiani intervistati da MFF a conclusione della settimana milanese della primavera-estate 2013 esprimono pareri più che favorevoli per l’intera macchina organizzativa di Cnmi-Camera nazionale della moda italiana, ma soprattutto per il lavoro degli stilisti, delle aziende e di tutti gli altri attori della moda made in Italy. Una sorpresa per molti, dunque, il clima generale tra passerelle, showroom e saloni dove si gioca il futuro di quanti vivono di moda. «È stata una fashion week organizzata molto bene, con una strategica ed efficace dislocazione dei catwalk in calendario e nelle location di primordine, ma soprattutto sfilate molto interessanti», ha sintetizzato Beppe Angiolini, presidente della Camera italiana dei buyer moda e titolare dei best shop Sugar di Arezzo. «Dolce & Gabbana, Prada, Gucci, Bottega Veneta, Roberto Cavalli e Marni sono le collezioni che più rappresentano la voglia di riscatto internazionale della moda e di Milano. Dobbiamo metterci tutti su una linea univoca di positività», ha spiegato, «noi buyer, le istituzioni, gli stilisti, le aziende, dobbiamo tutti rafforzare l’immagine di Milano e non denigrarla con le polemiche. Solo così possiamo dare un segnale forte e chiaro al mondo intero». Allineata sulla stessa lunghezza d’onda Rosy Biffi, titolare delle boutique Biffi di Milano e Bergamo e di Banner nel quadrilatero d’oro: «Nonostante i tempi inducano tutti a una certa cautela, abbiamo notato una grande partecipazione e una bella energia. Gli operatori hanno dato il meglio nell’organizzazione di questa fashion week, arricchita da eventi culturali. Tra le sfilate più apprezzate ci sono senza dubbio Fendi e Marni. Con soddisfazione abbiamo visto un salone White caratterizzato da nuova linfa vitale, in pieno fermento», ha spiegato, «è sempre un piacere vedere premiate la qualità e la ricerca di nuovi talenti come Stella Jean che ci ha emozionati con la sua sfilata». Roberta Valentini (Penelope e Boys loft di Brescia) concentra la sua presenza in tre giorni: «Non ho tempo per seguire le sfilate e concentro la mia attenzione su showroom e saloni. Tra tutte le collezioni viste premio Fausto Puglisi e di Stella Jean; entrambi i designer hanno scatenato una corsa agli acquisti nonostante i tempi che corrono». Puglisi forever anche per Tiziana Fausti di Bergamo: «Tra i nomi nuovi è senz’altro il più geniale», ha detto la buyer che orchestra una personale classifica: «La collezione che più mi ha sorpresa è Salvatore Ferragamo, ricca e pulita; la più adeguata ai tempi perché sexy e raffinata è Emilio Pucci; la più emozionante Prada con le sue particolari installazioni, mentre la più frizzante ed eclettica è senza dubbio quella di Domenico Dolce e Stefano Gabbana». La potente staffilata more Sicily della griffe ha fatto centro anche con la sfilata womenswear, portando a casa i migliori apprezzamenti dei best shop italiani. «Ci ha emozionati e questo per noi è importante», ha detto Flaminio Soncini di Tony Magenta, «perché solo così riusciamo a stimolare i clienti. Mi è piaciuta anche la creatività di Miuccia Prada, la freschezza di Mila Shön e quel genio di Fausto Puglisi». L’atmosfera «da sogno» evocata nel catwalk di Dolce & Gabbana è colta in pieno da Cesare Tadolini (L’Incontro di Modena): «Quella sfilata è stata un applauso a scena aperta all’italianità più autentica e ha reso evidente la voglia di calore e di vecchie botteghe che c’è oggi nell’aria». Nel calendario milanese il buyer emiliano promuove anche il lavoro fatto da Umit Benan per Trussardi, e la nouvelle allure di Roberto Cavalli. Marzio Torcianti, buyer delle boutique Coltorti delle Marche e di Miami non ha dubbi: «Domenico Dolce e Stefano Gabbana hanno proposto, in uno show bellissimo e molto curato in tutto una collezione che riafferma con forza il loro stile». Parole di elogio anche per Prada: «Miuccia è brava a mantenere in piedi un impero pur continuando a dettare tendenze». Ha rincarato Angela Adani (La boutique di Adani di Modena): «Prada mi è piaciuta moltissimo per i suoi accenti romantici e, in particolare la fantasia di piccoli fiorellini che sembravano dipinti da una mano innocente». Bene anche: «La sofisticata interpretazione del military messa a segno da Ferragamo». Dolce & Gabbana per Antonella Mantovani (Super di Milano e Mantovani di Carate Brianza) hanno fatto sussultare il parterre con la loro «sfilata iper-emozionante non solo per la forza della collezione; l’amore per la Sicilia, le canzoni di Modugno hanno colpito dritto al cuore» ha detto la buyer che esprime parere favorevole anche per: «Le silhouette sofisticate di Emilio Pucci». Carla Zalla dei best shop le Noir di Cortina, Conegliano veneto e Treviso elogia Gucci: «Una collezione che ha avuto, come filo conduttore, quella positività della quale abbiamo più che mai bisogno». Anche Tonino Asselta di Bari è sulla stessa lunghezza d’onda e assegna pieni voti alla nuova eleganza di Emilio Pucci, a Blumarine «perfetta per il suo pubblico» e all’eleganza di Giorgio Armani. Re Giorgio incontra anche il favore di Michele Giglio che, con le sue sette boutique palermitane ha da dire qualcosa di speciale sulla moda della prossima estate: «Ho visto collezioni eccessive per il periodo di crisi che stiamo vivendo, per questo credo che siano state create pensando non alle italiane che lavorano e si misurano, tutti i giorni, con un quotidiano non facile, ma solo per quelle signore internazionali che hanno quale unico impegno il red carpet. In questa indigestione di mise da gran soirée fa eccezione Armani, che ha dato a tutti una lezione di stile e di buon gusto. Bella e ci ha piacevolmente stupiti, la collezione di Emilio Pucci che ha lasciato le fantasie per un elegantissimo bianco. Bellissimi gli accessori di Fendi, balzati in primo piano rispetto ai vestiti come non s’era mai visto». E se sul podio di Giovanna Gaudenzi di Riccione la collezione number one è Prada («Per il suo gusto minimale e perverso»), così come su quello di Giordano Ollari titolare di Ó/Officine Parma, («Miuccia riesce a costruire collezioni che bucano il cuore per stile e romanticismo») secondo Claudio Antonioli (Antonioli di Milano, Torino e Lugano) e di Maurizio Catalioti (Maurizio di Roma) è Francesco Scognamiglio la collezione più riuscita. Guya Nigi della boutique Guya di Firenze premia infine Jil Sander per: «La qualità dei tagli, dei materiali e delle lavorazioni sartoriali».

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