Naomi: operata per avere un figlio


CANNES — Arriva che ha una fame da lupi. Si avventa su tutto: melanzana alla parmigiana, riso nero, tagliata, sformato di zucchine. Tra una forchettata e l'altra si alza, risponde al telefono. Manda un sms. Naomi non sta mai ferma. Neppure in barca, fra amici. È sulla «Regina d'Italia» e ci sono Stefano e Domenico (cioè Gabbana e Dolce). Ieri sera le hanno organizzato una di quelle feste di compleanno oceaniche, al Baoli, locale cool di Cannes: 1500 invitati (da Rose McGowan ai giovani Casiraghi e Niarchos o Dennis Hopper!) e una torta di cioccolato e amicizia incondizionata. Ed da qui che vuole cominciare. «Per una come me l'amicizia è importante.
Tu sai che devi poter contare su qualcuno. Così Stefano e Domenico che io chiamo ad ogni ora del giorno e della notte. Sono come fratelli. Tutto era cominciato per lavoro, negli anni Novanta. Quando c'erano Linda Evangelista, Monica Bellucci, Christy Turlington, Isabella Rossellini. Un periodo speciale. Bellissimo. Ma era lavoro. Ora andiamo in vacanza, parliamo della vita, dei nostri problemi. Ci divertiamo».
Una sola candelina sulla torta, ma sono 3., Più quaranta, che venti. «Lo so. Ma non ci penso. Io sono felice di essere qui, dunque di avere la mia età. Ho davanti a me tanti progetti umanitari, lavorerò anche con l'Onu: per i bambini malati, per il global warming, per combattere malattie mortali... Contro l'Aids. Voglio, devo e sento». Madonna arriva al party di beneficenza scortata alla polizia e dalle guardie del corpo, non è troppo? «Con quegli sprechi puoi aiutare un villaggio africano intero! Io comunque preferisco viaggiare senza scorta! Altri lo fanno Robert De Niro, Jack Nicholson. Se ne vanno in giro senza problemi. A volte, è vero, non ti senti protetta però neppure attiri l'attenzione». Non ha mai paura Naomi Campbell? «Certe volte mi è capitato sì, di spaventarmi. Ma penso sempre che c'è Dio a proteggermi».Religiosa? «Credo e prego, sì. Mi aiuta. Rispettando ogni Dio». E interviene Stefano Gabbana, ricordano di quella volta che arrivata con la barca a Salina, Naomi scende a terra e vuole a tutti i costi andare a pregare nella chiesetta del paese. E siccome sa che non si entra a capo scoperto si toglie il pareo e se lo lega alla testa, restando in bikini. «Ricordi Naomi le parrocchiane». «Oh. My God, sì». È disarmante quando è così.Il regalo che vorrebbe di più al mondo? «Adesso che sono in grado di averlo, vorrei un figlio». Perché prima non era in grado di avere figli? «No. Mi sono sottoposta a un'operazione e ora finalmente posso». Ed è al settimo cielo quando lo dice. E il padre? «Sono disposta ad averlo anche senza un compagno. So di essere pronta e so che per lui cambierei. Mi calmerebbe. Per un figlio non devi e non puoi accettare compromessi, ma devi dare tutta te stessa». Qualche anno fa proprio a Cannes, per la prima volta lei raccontò della sua rabbia e del percorso fatto per dominarla... «Non un percorso, ma una cura, vera e propria. In un clinica. Lì mi hanno insegnato molte cose. Che io cerco di mettere in pratica. Così per esempio, al mattino evito di rispondere al telefono, prego, cerco di stare tranquilla. Di cominciare insomma la giornata senza essere subito travolta dal ritmo frenetico». Non sempre le è riuscito di tenersi a freno... Inclina a testa, sospira: «La settimana di lavori socialmente utili mi ha fatto bene. Non l'ho vissuta come una punizione. E non posso raccontarla come un'esperienza negativa. Con le persone con le quali ho lavorato sono diventata amica e ci sentiamo spesso. Loro ci campano così. Questa è stata la lezione». Nelson Mandela e Hugo Chavez? «Mister Mandela è per me un nonno, una persona di famiglia. Chavez (ed è molto tranchant sull'argomento ndr) l'ho solo intervista. Non lo conosco bene». Già, i suoi sogni da giornalista... «Adoro. E mi piacerebbe tanto intervistare Berlusconi. Me lo presentò un giorno Adriano Galliani...».Silvio Berlusconi? «Trovo che sia un grand'uomo, l'unico fra i politici italiani che sia riuscito a portare avanti una legislatura, essere poi sconfitto, dato per finito e poi di nuovo al comando, in quel modo. Avrei tante domande da fargli. E nessuna fraintenda, so anche che ha una moglie bellissima».

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