Il DNA di Dolce & Gabbana .... il corsetto
A 27 anni, Dolce & Gabbana hanno raggiunto uno status impressionante sia nell'ambito della diffusione del marchio tra i clienti sia in termini di seguaci cultori del brand. La capacità del brand di adottare le tradizioni artistiche ed estetiche dell'Italia e di farle proprie è insuperabile e molto romantica per gli amanti della moda. I loro disegni idiosincratici, la loro ironia nel riproporre un vestito classico vestito sono elementi emblematici che hanno contribuito a rendere Dolce & Gabbana un nome di famiglia. Per questa puntata di considerazioni su ciò che costituisce il DNA Dolce & Gabbana ci concentriamo su forse una delle dichiarazioni più forti che gli stilisti hanno fatto nel corso degli anni: il corsetto.
Se ci fosse un elemento che riassume, caratterizza e lega le collezioni Dolce & Gabbana nel corso degli anni, sarebbe femminile. Nelle parole di Stefano Gabbana, Dolce & Gabbana "fare un uomo come un uomo e una donna come una donna". E forse questo è il segreto più antico e più puro del successo dello stilista. Il fulcro di questa affermazione si trova in uno particolare elemento a mio avviso: il corsetto.
Il concetto di abbigliamento intimo come abbigliamento esterno, che ha caratterizzato molti aspetti delle collezioni Dolce e Gabbana, così come il loro successo, in primo luogo è venuto alla luce nella loro seconda stagione, la Primavera Estate 1988 con la Collezione chiamata Gattopardo. Sia sulla campagna pubblicitaria che in sfilata, Marpessa Hennink indossava culottes di raso stretch e un reggiseno corsetto oversize. Questa immagine emblematica incanto' il pubblico e influenzo' gli stilisti nelle loro collezioni future.
Il corsetto ha svolto un duplice ruolo, in contrasto ed enfatizzando, molti degli altri elementi che rendono Dolce & Gabbana un marchio iconico e sperimentale. Nella collezione della stagione successiva, il tema della sartoria maschile, con volumi oversize, tipici degli anni Ottanta furono inseriti nel roster dei classici Dolce & Gabbana. Il corsetto svolse un ruolo importante nel contrastare l'ispirazione maschile dei vestiti, ma sottolineandone la femminilità.
Il corsetto maturata nelle successive collezioni, e nel 1989 è stato anche trasformato in un abito, ma questa è tutta un'altra storia. Il corsetto è passato da capo di underwear ad abito di collezione.
Nei primi anni Novanta, Dolce & Gabbana ha portato a rivisitare la moda iconica del passato, il 1940, gli anni '50 e '60. Altamente decorati con cristalli o charms, i corsetti sono divenuti dei veri e propri 'protagonisti' delle collezioni Dolce & Gabbana. L'era delle Pin Up è stata celebrata attraverso il dominio del corsetto: raso rosso, bianco satinato, cristallo incrostato, l'elemento semplice che fece epoca al tempo delle nostre nonne, divenne un vero e proprio must-have negli anni Novanta.
Sulla scia del successo della stagione precedente, la Primavera Estate 1992 con Collezione: la Dolce Vita felliniana proietto' una immagine d'Italia e delle donne italiane in tutto il mondo. Linda Evangelista, il volto e corpo della campagna pubblicitaria di quella stagione, accompagnata da un esercito di top model vestite solo di corsetti: Naomi, Cindy, Claudia, Carla, Elena, Monica sfilavano in passerella trasmettendo un'immagine di bellezza, sensualità e femminilità che avrebbe per sempre associato il corsetto a Dolce & Gabbana.
Durante le loro successive collezioni, Domenico Dolce e Stefano Gabbana hanno sempre inserito nelle loro collezioni uno dei loro capi più' classici, tanto ambiti da noi cultori del brand. Sia pin striping, arricciato, con lacci o impreziosito con cristalli applicati a mano, come nella collezione p/e12: il corsetto è un gene integrato nel DNA del marchio.
Inizialmente potrebbe essere stato uno strumento per sedurre il pubblico, per concretizzare i concetti su cui Domenico Dolce e Stefano Gabbana hanno fondato la loro moda ma ben presto il corsetto ha assunto una vita propria ed oggi è divenuto uno degli elementi più riconoscibili coniati da Dolce & Gabbana. (fonte: swide)
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