Eros, thanatos e bellezza maschile su Lui Magazine

In un interessante articolo su Lui Magazine, Riccardo Di Salvo e Claudio Marchese illustrano aspetti dell’eros secondo Pier Paolo Pasolini, ponendo l’accento sullo stretto intreccio che intercorre tra vita e morte. Scrivono gli autori:

Pasolini diventò profeta scomodo, a modo suo vate, di un’Italia che usciva tumultuosamente dal disastro bellico e si avviava superficialmente verso l’omologazione mediatica. Celebri le sue invettive dantesche, da vero pedagogista, contro la morale di massa che sconvolgeva i valori arcaici del mondo rurale, sull’altare del consumismo neocapitalistico.

E proseguono:

Pasolini è accompagnato dall’alone del maledettissimo fin dall’inizio della sua vocazione poetica che lo considerava un pericolo alla morale pubblica. Tuttavia lui continuò per la sua strada, scandalizzando l’Italia borghese, prima con la narrativa poi con il cinema e con il teatro.

Per concludere:

L’ultimo scandalo pubblico di una vita vissuta con estrema coerenza. La tragica morte all’Idroscalo di Ostia il 2 novembre 1975 spaccò in due il Paese catto-comunista. La notizia fu sulle prime pagine di tutti i giornali e negli occhielli di tutti i TG. Pasolini divenne il mostro per eccellenza, il diverso da demonizzare, soltanto perché frequentava in modo seriale i ragazzi di vita da lui descritti con cristiano amore. La sua icona fu circondata da un alone ambiguo che, col passare del tempo, trasformò il poeta maledetto in un santo della cultura post-moderna.

Riccardo Di Salvo e Claudio Marchese ci hanno abituato a una duplice narrazione: quella con le parole e quella con le immagini. Ecco perché il testo è accompagnato da foto di Fabrizio Cavallaro sui ragazzi di vita di pasoliniana memoria; corpi scultorei, in particolare, che trovano la loro collocazione geografica in una splendida Sicilia che fa da sfondo ad alcune avventure di Pier Paolo Pasolini.

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