Dolce & Gabbana: Dalla notte al giorno

Il titolo “pigiama barocco” svela subito che Dolce e Gabbana hanno sviluppato anche al femminile lo studio condotto nella linea maschile, per trasformare in abbigliamento diurno il tipico capo notturno. Sfilano così, lievi soprabiti-vestaglia, giacche impalpabili come camicie e calzoni di tre lunghezze: alla caviglia, al polpaccio o short. Anche se il termine “barocco” evoca le radici siciliane dei due stilisti, di quel mondo là, gattopardesco, non c’è nulla. Se non un gusto per l’ornamento che si esprime con le cinture e i cappelli realizzati a mano dagli stessi creatori, assemblando nastri, gioielli e vecchi ricordi. “Come se una ragazza - spiega Stefano Gabbana - avesse ereditato un palazzo gentilizio a Palermo e si fosse divertita a mescolare in una serie di accessori tutte le memorie di famiglia scoperte in un cassetto”. Ma siccome Dolce e Gabbana della Sicilia mantengono comunque quel gusto per i contrasti forti che nella loro terra fa convivere sacro e profano, ecco lì che l’uscita più applaudita è una spettacolare gonna/crinolina abbinata alla giacca di un pigiama: un look che chiude il cerchio, riportando il pigiama nella notte, anche se in versione da ballo. Roba che avrebbe certamente adottato la Bertè dei tempi d’oro e che potranno riprodurre anche in proprio tante ragazze cool. Perchè, la moda raggiunge i suoi apici, quando oltre ai vestiti, firma un modo di vestire. Tra un pigiama e l’altro, Dolce e Gabbana introducono un nuovo studio di forme costruite: spalle circolari che sembrano le orecchie di Topolino, o squadrate come le alette spaziali delle gonne. Quando queste geometrie sono applicate ai tubini rosso cardinalizio, la Sicilia più ancestrale del duo creativo torna a farsi sentire più vivida, anche se in forme moderniste. Non a caso, nel finale la passerella è invasa da immensi abiti-crinolina da gran ballo del Gattopardo. Anche in questo caso, tuttavia, al posto del tulle c’è una futuribile rete metallica con una pioggia di fiori sulla gonna, imbottiti uno per uno per riprodurre il più realisticamente possibile l’effetto carnoso dei petali. Inutile chiedersi chi indosserà questi capolavori per i quali non basterebbe un armadio a 4 ante. Le direttrici dei settimanali di moda sono in lizza per contendersi queste creazioni che si sono già conquistate le copertine della prossima estate.

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