Gli sguardi tristi dell'alta moda

Roma, via dei Condotti, sabato pomeriggio. Migliaia di persone si schiacciano l´una contro l´altra nello struscio dell´alta moda. Nessuno entra nei negozi che brillano di ori e stoffe. I commessi di Gucci, Bulgari, Ferragamo, Armani, Dolce e Gabbana sono allineati come soldatini di guardia. Guardano con un sorriso triste la gente che passa. Aspettano almeno qualche attrice della festa del cinema, anche se molte hanno dato forfait. Loro, però, non pagano, quindi non vale, è troppo facile. Si annuncia un Natale sobrio. Speriamo passi in fretta.
La situazione non è differente a Milano, in Montenapoleone. La congiuntura negativa è stata confermata dalle settimane della moda. Il simbolo della crisi è la notizia più divertente della settimana. Il ladro che, fingendosi un lavavetri professionale, sfila addirittura una vetrina senza che nessuno se ne accorga. Ti aspetti che possa capitare solo a Napoli o a Roma, invece è Milano. Geniale.
Nelle città grandi e piccole, come succede da sempre a Londra, qualcuno apre un seggiolino in un angolo della piazza, monta un piccolo leggio e declama "Gomorra", il libro di Roberto Saviano. A Roma sotto la galleria Colonna l´ho visto fare da un giovane tunisino. Una donna gli ha dato un euro. Lui lo ha restituito con un gesto gentile e le ha detto pure grazie.
In via Rinascimento c´è un´antica barberia. L´uomo delle forbici si chiama Enzo e non ha età. I suoi clienti abituali sono Letta, Cossiga, Andreotti. Ora ci va anche un parlamentare milanese. Gli altri lo guardano come un cane in chiesa.

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