Dolce & Gabbana: Cambio di Channel

E' scattato il conto alla rovescia per il futuro dei giornalisti? Dolce e Gabbana hanno piazzato telecamere alla loro sfilata, dietro le quinte e persino alla conferenza stampa. Obiettivo: mandare in diretta sul loro sito (www.dolcegabbana.it) e sul loro canale di You Tube (www.youtube.com/user/dolcegabbanachannel) il prima, il dopo e il durante dello show. Ivi compreso, il contorno del parterre. Duro colpo per la stampa specializzata. Questa comunicazione basata sul peer-to-peer (condivisione di file), mette di fatto in discussione l’intermediazione del cronista, parlando direttamente al consumatore e introducendo anche nella moda lo spauracchio (per le penne) del citizen journalism: l’informazione orizzontale ripresa da chiunque in diretta con telefonini e videocamere.La stampa è pronta per il prepensionamento? Un attimino. Se si osservano i video dei Diari di Dolce&Gabbana, si nota che le riprese non sono reality al 100%, bensì montate: non il vero ma il verosimile. Dunque, il redattore potrebbe diventare superfluo per la cronaca piatta ma acquistare ancor più senso per la critica che, peraltro, ne valorizzerebbe la specializzazione e l’autorevolezza. Va da sé, che devono cambiare i metodi delle recensioni. Non a caso, nei giorni scorsi abbiamo parlato dell’urgenza che i giornali voltino pagina.
LATIN.IT(A’)
Anche Dolce e Gabbana, con questa operazione on line si espongono ad alcuni rischi. Seppur editati con montaggi professionali, i Diari delle sfilate su You Tube sono esposti alle critiche impietose dei naviganti, inclini al turpiloquio e all’invettiva. Intendiamoci: il giorno della sfilata (domenica 27 settembre) il channel di Dolce&Gabbana è stato il più visto di You Tube ed è già al 5° posto come numero di iscritti: 565. (Il primo è Radio DeeJay.)Ma tra i commenti non mancano anche le offese, per giunta volgari. E qui non si può togliere la pubblicità o querelare nessuno. Non a caso, la sfilata in onda sul sito degli stilisti non prevede un forum aperto al pubblico.In ogni modo, questa svolta degli stilisti è finalmente un vero, grande segnale di modernità dal mondo della moda che spesso ha frainteso questo concetto, usandolo per giustificare le stravaganze più assurde. Persino i giornalisti, prima della sfilata, erano tutti rapiti ad osservare sugli schermi in sala cosa stesse succedendo nel frattempo dietro le quinte. “Finalmente vediamo ciò che avevamo sempre immaginato”, commentavano entusiasti, anche per essere spettatori e protagonisti al tempo stesso dell’evento. Figurarsi la gente che sta a casa dietro lo schermo di un computer.Per quanto concerne i vestiti, vi rimandiamo per l’appunto ad Internet, sottolineando che il ritorno alla latinità originaria di Dolce&Gabbana, rientra in quel recupero di identità con cui i brand più astuti stanno rispondendo alla crisi. Anche questa è “rialità”.

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