II riferimento era a un paio di pantaloni matelassè 'simili', a detta dello stilista, a un capo presentato lo scorso anno ad una sua sfilata. Qualche battuta anche sulla crisi: "Ho dato ai miei collaboratori l’input di evitare alcune cose esagerate. Prima, per esempio, tendevano ad aggiungere colori e modelli, magari per paura di non accontentare la clientela: oggi dobbiamo rischiare di più, nel senso di avere più coraggio nel suggerire cose precise, offrendo una scelta meno ampia’".
"Bisogna eliminare quelle cose che si facevano solo perchè c’era l’uso di farle, di spendere tanti soldi per una sfilata o per avere personaggi famosi. Molti l’hanno fatto per dare l’idea di una ‘grandeur’, e questo, in alcune maison, porta oggi a problemi di continuità. In questa crisi - prevede - ci sarà gente duramente colpita, spero siano pochissimi".
'Re Giorgio' commenta anche lo stile del nuovo presidente degli Stati Uniti: "Obama? Si, mi piace, mi piace molto". Più difficile forse vestire lui che la gente comune. "II problema è anche che la moda è stata oggetto di divertimento da parte di gruppi di professionisti non sempre adeguati al lavoro serissimo costituito da questo settore. Ultimamente è andata cosi’, mentre la moda è vestire persone come voi (riferito ai giornalisti) ed è difficilissimo!" continua lo stilista.
La sfilata ha raccolto l'entusiasmo di tutti i presenti e anche del fotografatissimo neo acquisto del Milan David Beckham, seduto in prima fila.
LA REPLICA DI DOLCE E GABBANA"Sicuramente abbiamo ancora tanto da imparare, ma certo non da lui". La risposta di Domenico Dolce e Stefano Gabbana alle accuse Giorgio Armani non si è fatta attendere. Gli stilisti spiegano che "’lo stile Armani non è mai stato per noi fonte d’ispirazione stilistica e da anni non guardiamo più le sue sfilate. Abbiamo fondato la nostra fortuna creando uno stile Dolce & Gabbana legato alla Sicilia e alle sue tradizioni, oltre che alla sartorialità: stile riconosciuto in tutto il mondo".
Nessun commento:
Posta un commento