Jesus Luz per Dolce & Gabbana
Secondo "The New York Mag", il nuovo boy di Madonna, Jesus Luz, sarà il nuovo volto per la campagna A/I Dolce & Gabbana a fianco di di David Gandy, Noah Mills e The City's Adam Senn.
Gli scatti sono stasi eseguiti da Steven Klein l'ambientazione New York.
Borse Dolce & Gabbana: Miss Rouche
Ecco una bellissima borsa Dolce & Gabbana che ha davvero fatto breccia nel mio cuore da fashion addicted, una bellissima creazione del brand che fa parte della collecione P/E 2009.
La Miss Rouche di Dolce & Gabbana è una borsa molto particolare che di certo vi darà grandi soddisfazioni, sofisticata, elegante e fuori dagli schemi per accompagnarvi con allegria e stile nella calda stagione che ormai è alle porte, anche se dal grado di congelamento delle mie mani sembra un po’ difficile da credere.
La handbag Dolce & Gabbana è realizzata in pelle nera dall'effetto stropicciato, mi piace veramente tanto la lavorazione che hanno fatto sulla pelle è proprio insolita. La borsa presenta due tasche laterali e i doppi manici piuttosto corti, abbiamo una tracolla amovibile che serve per portare la borsa sulla spalla.
La cara Miss Rouche presenta la chiusura con la zip e un portachiavi con il logo del brand, l’hardware è color argento e l’interno è realizzato in pelliccia leopardata molto cool, un dettaglio molto chic! Abbiamo una tasca interna con la zip e manici e tracolla trapuntati con il filo bianco.
La borsa Dolce & Gabbana nel complesso direi che è molto chic, mi piacciono questi dettagli fashion che i due stilisti hanno adottato per la deliziosa Miss Rouche, ed ora passiamo alle note dolenti… il prezzo di questa borsa è di 1,516 dollari, che equivalgono a 1,189 euro.
La handbag Dolce & Gabbana è realizzata in pelle nera dall'effetto stropicciato, mi piace veramente tanto la lavorazione che hanno fatto sulla pelle è proprio insolita. La borsa presenta due tasche laterali e i doppi manici piuttosto corti, abbiamo una tracolla amovibile che serve per portare la borsa sulla spalla.
La cara Miss Rouche presenta la chiusura con la zip e un portachiavi con il logo del brand, l’hardware è color argento e l’interno è realizzato in pelliccia leopardata molto cool, un dettaglio molto chic! Abbiamo una tasca interna con la zip e manici e tracolla trapuntati con il filo bianco.
La borsa Dolce & Gabbana nel complesso direi che è molto chic, mi piacciono questi dettagli fashion che i due stilisti hanno adottato per la deliziosa Miss Rouche, ed ora passiamo alle note dolenti… il prezzo di questa borsa è di 1,516 dollari, che equivalgono a 1,189 euro.
Borse Dolce & Gabbana: Miss Curly Clutch
Ecco un’altra delle Miss di Dolce & Gabbana, la Miss Curly Clutch una borsa davvero molto carina, perfetta per un’estate chic e grintosa per essere al top con una clutch senza scomodare Swarosky e lustrini.
La Miss Curly Clutch è una borsa realizzata in pelle di anguilla, ha una tonalità di rosso scuro e bordeux quasi marrone, colori che si alternano in strisce verticali intrecciate a creare un motivo con l’effetto delle squame, che però in questo caso è morbida e leggiadra, come ben sapete sono contraria all’utilizzo di questo tipo di pellami però Miss Curly resta comunque una bella borsa, soprattutto per chi ama il genere.
La clutch di Dolce & Gabbana è esotica e selvatica, una borsa per ragazze grintose che non hanno paura di osare accessori fuori dal comune. Mi piace molto il contrasto tra la forma molto classica e rilassante e i colori che invece sono forti e che certamente si fanno notare.
Dolce & Gabbana propongono questa borsa nella loro collezione primavera estate 2009, assieme alle altre bellissime Miss che abbiamo fino ad ora, come ad esempio La Miss Lexington, o la raffinatissima Miss Sicily, ma anche la rocchettara Miss Rouche.
La Curly clutch una chiusura a scrigno, abbiamo la parte hardware color argento, una tracolla a catena piccola e sottile, decisamente glamour, l’interno è foderato in tessuto con stampa animalier e presenta una taschina per riporre le cose più importanti.
Le dimensioni sono 20 x 13 x 13 centimetri ed il prezzo è di 640,00 euro.
La clutch di Dolce & Gabbana è esotica e selvatica, una borsa per ragazze grintose che non hanno paura di osare accessori fuori dal comune. Mi piace molto il contrasto tra la forma molto classica e rilassante e i colori che invece sono forti e che certamente si fanno notare.
Dolce & Gabbana propongono questa borsa nella loro collezione primavera estate 2009, assieme alle altre bellissime Miss che abbiamo fino ad ora, come ad esempio La Miss Lexington, o la raffinatissima Miss Sicily, ma anche la rocchettara Miss Rouche.
La Curly clutch una chiusura a scrigno, abbiamo la parte hardware color argento, una tracolla a catena piccola e sottile, decisamente glamour, l’interno è foderato in tessuto con stampa animalier e presenta una taschina per riporre le cose più importanti.
Le dimensioni sono 20 x 13 x 13 centimetri ed il prezzo è di 640,00 euro.
Debutto per Dolce & Gabbana Make Up in USA
Il 24 Aprile, esclusivamente per il mercato USA, debutterà laprima collezione make up di Dolce e Gabbana. Precisamente presso i negozi Saks: a News York, a Beverly Hills e anche su Saks.com.Un momento importante per la coppia di stilisti, che con questo progetto ha deciso di portare colori e influenze dalle passerelle al beauty care.La collezione, realizzata insieme al make up artist Pat McGrath, celebra la femminilità e la seduzione con prodotti accattivanti e "classy", come i Classic Cream Lipstick leggermente profumati, disponibili in venti diverse nuances.Per quanto riguarda la campagna pubblicitaria, non poteva mancare una testimonial d´eccezione: Scarlett Johansson. La diva è ritratta con pelle diafana e labbra rubino, ricordando una celebre attrice.
Jesus Luz: «Io & Madonna»
Quando Jesus Luz è nato, a Rio de Janeiro, il 15 gennaio 1987, Madonna era sposata ancora con Sean Penn. La loro amicizia, iniziata alla fine dello scorso anno in Brasile sul set di un servizio (di Steven Klein, pubblicato su Vanity Fair) ha dato di che scrivere alla stampa specializzata. Quando poi lei se lo è portato dietro a New York e agli Oscar i rumors sono diventati merce quotidiana di tabloid e siti Internet. Non possiamo affermare con certezza se Jesus sia un divertissement della mezza età o un protégé di Madonna in versione talent scout. Che Madonna abbia cambiato la vita di questo ragazzo brasiliano è poco ma sicuro.
Lui è diventato famoso e ha appena finito di scattare, sempre con Steven Klein la nuova campagna autunno/inverno di Dolce & Gabbana.
Ed eccolo qui, alla prima intervista della sua vita:
-Jesus è un nome impegnativo.«È stata un'idea di mio padre».
-Sua madre è parrucchiera, suo padre impiegato. Come le è venuto in mente di fare il modello?«avevo una mezza idea di fare l'attore. Intanto mi hanno preso in un'agenzia. Ma il vero cambiamento è stato questo servizio con Steven Klein e Madonna».
-Come è andata?«All'Hotel Gloria di Rio de Janeiro, ero l'ultimo della giornata. Klein mi ha detto che ero stato scelto».
-Quando ha conosciuto Madonna?«Me l'ha presentata Steven».
-Prima impressione?«Simpatica, alla mano, molta energia positiva».
-Come ha vissuto l'improvvisa popolarità di queste ultime settimane?«Bene. Cerco di non montarmi la testa».
-Che cosa vuol fare da grande?«Tante cose. Mi piacerebbe anche produrre musica elettronica».
-Madonna le ha dato dei consigli in proposito?«A questo non posso rispondere».
-In portoghese c'è un'espressione per definire le amicizie affettuose. Si dice amizade colorida, «amicizia colorata». È di questa natura il suo rapporto con Madonna?« È un'amica e basta. Una persona che è nella mia vita».
-Come pensa di investire i primi soldi guadagnati?«Appena potrò, ricomprerò la casa dove ho passato la mia infanzia».
-E che cosa fa, in attesa dei nuovi lavori?«Visito i musei, vado in palestra, corro a Central Park. Leggo».
-Che cosa legge?«Deepak Chopra. Mi interessa ogni tipo di spiritualità».
-Lo vedo anche dalla maglietta. C'è un'enorme scritta: Faith, «fede». Dove l'ha comprata?«È un regalo».
-Di Madonna?Jesus non risponde per la cronaca, la maglietta è di Christian Audigier, il manager e stilista della Von Dutch, con il quale Madonna dovrebbe collaborare per disegnare una nuova linea. Il testimonial è già pronto.
Tiziano Ferro in Tour dressed by Dolce & Gabbana
Portare in scena uno dei dischi più belli dell'anno è una responsabilità non da poco. Mettere in piedi uno spettacolo che sia al contempo leggero e rispettoso della forza di canzoni memorabili, può rivelarsi un'impresa da titani. Mtv.it ha preso armi e bagagli e si è mosso alla volta di Rimini, dove ieri sera - Sabato 18 Aprile 2009 - si è celebrato il battesimo di 'Alla Mia Età Tour'. Protagonista: Tiziano Ferro.
Il 105 Stadium contiene a fatica l'avveniristico palcoscenico 'hi tech' che fonde montanti e griglie di alluminio in un saliscendi di spazi aperti e visibili a 180 gradi. Non ci sono quinte né impedimenti di altro genere a chiudere il colpo d'occhio del pubblico, che viene continuamente sorpreso dalle 'apparizioni / sparizioni' di Tiziano - realizzate grazie a un sistema di ascensori e botole a scomparsa. Una produzione dal respiro internazionale, finalmente scevra da quel pudore che troppo spesso costringe i nostri artisti tra luci e schermi pericolosamente ovvi.L'inizio è magicamente delicato.
TZN compare all'estrema sinistra del proscenio in perfetta solitudine e a strettissimo contatto con la folla. Le mille voci che animano il mondo onirico della splendida "La Tua Vita Non Passerà" trovano movimento nel suo corpo, che si muove nervoso e cupo davanti a un tessuto ordito di sete. Nel momento stesso in cui Ferro scompare, l'enorme sipario viene letteralmente risucchiato da una sorta di vortice. E' così che il pallore teatrale del primo quadro lascia il posto a un'esplosione di colori, più adatta alle danze ispirate da "Stop! Dimentica" e dai brani a seguire.
Tiziano - in forma strepitosa, con i capelli appena più lunghi del solito - si muove con estrema disinvoltura e sicurezza tra le rampe, gli scivoli e le scale che compongono la scenografia. Attraversa spesso le piattaforme 'abitate' dalla band (sei musicisti e due coriste), che si elevano a vari livelli e gli permettono una dinamicità altrimenti impensabile per uno stage classicamente frontale. Le coreografie che - a onor del vero - snaturavano il 'Nessuno E' Solo Tour', questa volta sono ad appannaggio di un duo di breaker che interpretano perfettamente (mai in maniera troppo invadente) il senso metropolitano della struttura scenica.
Lo show è ricco di 'trovate' eccitanti e mai fini a se stesse. Per esempio, uno dei quattro cambi di outfit firmati Dolce & Gabbana è filmato 'in diretta' dalla lente indiscreta di una telecamera, che segue Mr Ferro fin dentro i camerini ed espone la sua schiena nuda alla gioia dei fan urlanti e felici. Oppure, quando per "Il Sole Esiste Per Tutti" TZN si eleva fin quasi a toccare le americane così da essere più vicino al cielo: l'effetto è quello di un sogno straniante e avvolgente. Infine, il cameo in video di FRanco Battiato per "Al Tempo Stesso": quando la musica di qualità non ha frontiere, né generi!
Se Tiziano è in stato di grazia, così è pure la macchina che lo circonda: il gruppo che lo accompagna produce un suono denso e compatto, cornice perfetta alla sue voce potente e profonda; i cameramen che lo seguono evitano praticamente sempre riprese scontate e anzi mettono in pratica una tecnica apparentemente 'sbagliata' che entra tra le imperfezioni della pelle ed esalta il sudore; i video che sottolineano alcuni dei pezzi in scaletta, si muovono tra caleidoscopi psichedelici ("Ed Ero Contentissimo") e graffiti su lavagne iper-tecnologiche ("Ti Voglio Bene"), raggiungendo l'estasi emotiva sugli scatti in tempo reale di "Ti Scatterò Una Foto".
Nonostante la setlist serrata e l'emozione della prima, TZN trova anche il modo per ricordare due iniziative che gli stanno a cuore. Da un lato ci sono gli amici dell'AVIS, pronti a raccogliere i fondi per far rinascere La Casa Dello Studente de L'Aquila distrutta durante il recente sisma in Abruzzo. Dall'altro c'è 'AZZEROCO2', ovvero il calcolo delle emissioni di CO2 del tour che saranno neutralizzate attraverso la forestazione di tre o quattro aree parco.
Se gli obiettivi alla base di 'Alla Mia Età Tour' erano quelli di divertire ed emozionare, allora possiamo ben dire che siano stati centrati perfettamente: era da tempo che non vivevamo due ore tanto intense e speciali!Il sold-out di Rimini è solo il primo per una lunga serie di concerti che percorreranno l'Italia in lungo e in largo fino a Luglio inoltrato.
Tiziano Ferro 'Alla Mia Età Tour 2009' - La Scaletta
La Tua Vita Non Passerà
Stop! Dimentica
L'Olimpiade
La Paura Non Esiste
Imbranato
Indietro
Rosso Relativo
Ed Ero Contentissimo
Ti Voglio Bene
La Traversata Dell'Estate
Xdono
Sere Nere
E Fuori E' Buio
Fotografie Della Tua Assenza
Per Un Po' Sparirò / Al Tempo Stesso
Xverso
E Raffaella E' Mia
Scivoli Di Nuovo
Ti Scatterò Una Foto
Il Sole Esiste Per Tutti
Il Regalo Più Grande
Alla Mia Età
Non Me Lo So Spiegare
Domenico e Stefano alla festa de 'I primi 15 anni di «Anema e core»'
Buon compleanno «Anema e Core». La taverna dei vip di patron Guido Lembo compie 15 anni e li festeggia alla grande con un mega party a base di mozzarella e dolci che segnerà ufficialmente il via della stagione estiva targata «Anema e Core».
Sabato sera, nel tempio della musica partenopea di via Sella Orta, più di 500 invitati si scateneranno sulle note delle hits rivisitate dallo chansonnier isolano, per festeggiare il locale più amato dei vip. Da Flavio Briatore agli stilisti Dolce e Gabbana, da Fiona Swarovski a Liz Hurley, da Heidi Klum a Simona Ventura, dal presidente della Camera Gianfranco Fini a Nicolas Cage, passando per i calciatori di mezzo mondo, l'«Anema e Core», da 15 anni, con tammurriate, putipù e triccheballacche, è la vera regina della movida isolana.«Ho scelto di festeggiare con gli amici e con i tutti capresi – ha spiegato Guido Lembo – non ho voluto un compleanno 'vip' ma una festa tradizionale. Per me i 15 anni dell'Anema e Core rappresentano un grande traguardo e voglio avere con me tutti quelli che mi hanno aiutato anche nei momenti più difficili». Tra gli invitati, però, non manca qualche personaggio d'eccezione, come i fratelli Della Valle e Emilio Fede, la cui presenza, però, non è stata ancora confermata. Così come non mancherà la tradizionale torta di compleanno in versione maxi con 15 candeline che lo chansonnier isolano spegnerà assieme alla moglie Anna ed ai figli Gianluigi e Marianna.
Collezione Donna A/I 2009/2010.....anticipazioni
Una autentica regina di stile, le proposte donna di Dolce & Gabbana per l’Inverno 2009/10. Dalle prime immagini della collezione che abbiamo a disposizione, ci troviamo dinanzi a proposte che abbandonano l’allure trasgressiva ed hot tipica del duo, per celebrare la femminilità nelle sue forme più delicate ed eteree. Largo, dunque, alle lunghezze al ginocchio, alle gonne a tubo abbinate a camicie bon ton in seta, alle giacche stile “Jackie O’ “in tweed fino alla vita.
I volumi dei colli e delle maniche sono spesso arricciati (meravigliosi i colmi-manica ultraplastici dei capispalla), e le applicazioni di nastri e passamaneria abbondano senza mai sforare il limite del buongusto. I colori? Sono in realtà dei non-colori: un trionfo di grigio, accostato a bianchi e neri, immergendosi talvolta nel rosso per gli abiti più pretenziosi in macramé. Un tocco di eccesso – e per equilibrare il tutto è perfetto – si ritrova negli accessori, soprattutto nelle plateau nere effetto Minnie e nei lunghissimi guanti oversize in pelle.
I volumi dei colli e delle maniche sono spesso arricciati (meravigliosi i colmi-manica ultraplastici dei capispalla), e le applicazioni di nastri e passamaneria abbondano senza mai sforare il limite del buongusto. I colori? Sono in realtà dei non-colori: un trionfo di grigio, accostato a bianchi e neri, immergendosi talvolta nel rosso per gli abiti più pretenziosi in macramé. Un tocco di eccesso – e per equilibrare il tutto è perfetto – si ritrova negli accessori, soprattutto nelle plateau nere effetto Minnie e nei lunghissimi guanti oversize in pelle.
Pigiama e tacchi alti per Jessica Alba
Dimenticate i pigiama party all’insegna del relax e della looseness nel vestire. Dopo il lancio in passerella dei pigiami da sera di Dolce e Gabbana alle ultime sfilate milanesi per la p/e 2009, qualcuno ha colto già lo spunto e sembrerebbe suggerire che come l’underwear ha reclamato il suo ruolo da protagonista venendo alla luce sottoforma di top e bustini effetto intimo, così anche il più umile dei capi da notte si trasforma in abito da grand soirée.
Tant’è che Jessica Alba l’ha indossato in tacchi alti e pochette gioiello alla premiere di My Bloody Valentine. Copiare lo spunto è semplice: basterà un pigiama di seta in prestito dal guardaroba maschile da abbinare ad accessori da sera, trucco strong e pettinatura perfetta, per evitare di apparire pronti per andare a nanna. Più difficile è trovare il coraggio di uscire in siffatta tenuta.
Tant’è che Jessica Alba l’ha indossato in tacchi alti e pochette gioiello alla premiere di My Bloody Valentine. Copiare lo spunto è semplice: basterà un pigiama di seta in prestito dal guardaroba maschile da abbinare ad accessori da sera, trucco strong e pettinatura perfetta, per evitare di apparire pronti per andare a nanna. Più difficile è trovare il coraggio di uscire in siffatta tenuta.
Stefano Gabbana condanna i ritmi folli della moda
E’, questo, uno stralcio della dichiarazione rilasciata da Stefano Gabbana al network d’ informazione WWD riguardo al rincorrersi ormai caotico, sempre più incalzante, praticamente isterico, delle collezioni di moda. E’ assurdo, a detta di Gabbana, trovarsi davanti a vetrine zeppe di shorts e canotte a novembre e di piumini a luglio. In primis perché l’acquirente, notoriamente, acquista assecondando le necessità ambientali del momento; e poi perchè ciò non aiuta a fronteggiare la crisi economica e la concorrenza spietata delle catene low cost.
Sedersi e ripensare una stagionalità della moda con ritmi più soft, questo propone Stefano Gabbana.
Siamo, a questo punto, in attesa di una ulteriore, tempestiva dichiarazione da parte dello stilista, affinchè denunci apertamente chi si sia impossessato del marchio Dolce & Gabbana per presentare “illecitamente”, tra i primissimi nell’intero sistema solare, quella meravigliosa collezione pre-fall 2009/10 che allieta i nostri occhi da pochissimi giorni.
Siamo, a questo punto, in attesa di una ulteriore, tempestiva dichiarazione da parte dello stilista, affinchè denunci apertamente chi si sia impossessato del marchio Dolce & Gabbana per presentare “illecitamente”, tra i primissimi nell’intero sistema solare, quella meravigliosa collezione pre-fall 2009/10 che allieta i nostri occhi da pochissimi giorni.
Linda, Claudia, Naomi e le altre...Il Met di New York celebra le supertop
Dopo certo sono arrivate Kate, Gisele, Bar. E poi ancora mille e piú ragazzine fuscello il cui nome resta sconosciuto. Perché per tutti le top restano sempre e solo loro, Linda, Cindy, Naomi, Claudia, Elle, Helena. Ancora dopo 15 anni. Questione di classe, stile, personalità. O forse solo epoche diverse. Anni di lusso, ricchezza ostentata, moda padrona contro il low profile e l'understatement di ieri e la recessione di oggi. E le top sembrano ancora più top. E vanno celebrate.
LA MOSTRA - Lo fa il Metropolitan di New York che dal 6 maggio dedica loro la mostra The Model as Muse: EmbodyingFashion, con particolare attenzione al «loro ruolo nella realizzazione e a volte anche nell'ispirazione della moda». E ritira fuori foto, copertine, video, ricordi delle top che hanno fatto epoca. La mostra arriva da un'idea di Marc Jacobs, genio creativo in proprio e per Louis Vuitton che il 4 maggio sarà l'ospite d'onore alla serata benefica cui prenderanno parte anche Kate Moss, Justin Timberlake e Anna Wintour, appena apparsi tutti insieme sul numero di maggio di Vogue Usa (la casa editrice Condé Nast è lo sponsor della mostra) che in copertina piazza le (aspiranti) top model del futuro.
LE SUPERTOP - Mica facile però trovare le supertop del futuro. «Sono e rimangono non rimpiazzabili» sostiene lo stilista Karl Lagerfeld che le ha viste sfilare tutte sulle sue passerelle. «Perché Claudia Schiffer and Co. col tempo sono anche migliorate». Sul numero di Marie Claire di maggio c'è anche Helena Christensen che ricorda quegli anni '90 di glamour e successo per loro bellissime e irraggiungibili. «Meglio icone che stronze, no?», sorride la supertop.
IL MENTORE - «È stato mio fratello Gianni a scoprirle», racconta Donatella Versace, stilista e sorella del designer scomparso nel 1997. La Versace delle top anni '90 ricorda: «Tra loro non correva buon sangue, una delle più famose fece lo sgambetto alla nuova arrivata, un'altra rubò l'imbottitura del reggiseno». Dolce e Gabbana raccontano che «Linda Evangelista era il boss: tutte le obbedivano». Mentre invece «Naomi non era indisciplinata o violenta, anzi era dolcissima». Sembra poco credibile visti gli scatti d'ira e violenza di cui la Venere nera si è resa protagonista negli anni. Ma si sa che tra i tre c'è ancora oggi una grandissima amicizia.
UNICHE - Ma è Babeth Djian, direttore del magazine francese Numéro a spiegare meglio di tutti il fenomeno delle icone anni '90: «La frase dell'Evangelista “Non mi alzo dal letto per meno di 10mila dollari” ha segnato la vittoria definitiva per la generazione delle working girl indipendenti». Quasi vent'anni dopo, le ex divine non sono poi tanto ex visto che ogni volta che riappaiono i flash impazziscono nonostante qualche ruga e qualche chilo in più. Alla faccia dei fuscelli dell'Est.
LA MOSTRA - Lo fa il Metropolitan di New York che dal 6 maggio dedica loro la mostra The Model as Muse: EmbodyingFashion, con particolare attenzione al «loro ruolo nella realizzazione e a volte anche nell'ispirazione della moda». E ritira fuori foto, copertine, video, ricordi delle top che hanno fatto epoca. La mostra arriva da un'idea di Marc Jacobs, genio creativo in proprio e per Louis Vuitton che il 4 maggio sarà l'ospite d'onore alla serata benefica cui prenderanno parte anche Kate Moss, Justin Timberlake e Anna Wintour, appena apparsi tutti insieme sul numero di maggio di Vogue Usa (la casa editrice Condé Nast è lo sponsor della mostra) che in copertina piazza le (aspiranti) top model del futuro.
LE SUPERTOP - Mica facile però trovare le supertop del futuro. «Sono e rimangono non rimpiazzabili» sostiene lo stilista Karl Lagerfeld che le ha viste sfilare tutte sulle sue passerelle. «Perché Claudia Schiffer and Co. col tempo sono anche migliorate». Sul numero di Marie Claire di maggio c'è anche Helena Christensen che ricorda quegli anni '90 di glamour e successo per loro bellissime e irraggiungibili. «Meglio icone che stronze, no?», sorride la supertop.
IL MENTORE - «È stato mio fratello Gianni a scoprirle», racconta Donatella Versace, stilista e sorella del designer scomparso nel 1997. La Versace delle top anni '90 ricorda: «Tra loro non correva buon sangue, una delle più famose fece lo sgambetto alla nuova arrivata, un'altra rubò l'imbottitura del reggiseno». Dolce e Gabbana raccontano che «Linda Evangelista era il boss: tutte le obbedivano». Mentre invece «Naomi non era indisciplinata o violenta, anzi era dolcissima». Sembra poco credibile visti gli scatti d'ira e violenza di cui la Venere nera si è resa protagonista negli anni. Ma si sa che tra i tre c'è ancora oggi una grandissima amicizia.
UNICHE - Ma è Babeth Djian, direttore del magazine francese Numéro a spiegare meglio di tutti il fenomeno delle icone anni '90: «La frase dell'Evangelista “Non mi alzo dal letto per meno di 10mila dollari” ha segnato la vittoria definitiva per la generazione delle working girl indipendenti». Quasi vent'anni dopo, le ex divine non sono poi tanto ex visto che ogni volta che riappaiono i flash impazziscono nonostante qualche ruga e qualche chilo in più. Alla faccia dei fuscelli dell'Est.
Metropolitan Museum di New York celebra top model anni '90
Dolce e Gabbana: 'Linda Evangelista il boss: tutte le obbedivano'.
Il Metropolitan Museum di New York celebra dal 6 maggio le top model degli anni Novanta con la mostra 'Model as a Muse'. Sul numero di maggio del mensile 'Marie Claire', la supermodel Helena Christensen e numerosi stilisti ricordano aneddoti di quegli anni. Per la Christensen essere definite icone è "meglio che stronze". La stilista Donatella Versace invece dichiara: "E' stato mio fratello Gianni a scoprirle. Tra loro non correva buon sangue. Una delle più famose fece lo sgambetto alla nuova arrivata, un'altra rubò l'imbottitura di un reggiseno". Per Dolce e Gabbana "Linda Evangelista era il boss: tutte le obbedivano. Mentre Naomi Campbell non era indisciplinata o violenta, anzi era dolcissima". Karl Lagerfeld dice: "Sono e rimangono non rimpiazzabili: perché Claudia Shiffer & Co. col tempo sono migliorate". Babeth Djian, direttore del magazine francese 'Numéro', ricorda: "La frase dell'Evangelista 'Non mi alzo dal letto per meno di 10mila dollari' ha segnato la vittoria definitiva per la generazione delle working girl indipendenti".
"Un amore lungo venti anni ecco la mia storia fuorilegge"
Intervista allo stilista Stefano Gabbana: "Sì ai Pacs, no ai matrimoni gay"Il racconto della vita con Domenico Dolce, i suoi sogni, il dolore di credente (10 dicembre 2006).
"Vivi per vent'anni con una persona: sempre insieme, ogni giorno e ogni notte, lavoro, vacanze, ogni pensiero, ogni minuto, ogni gesto, tutto. Che cos'è, se non un matrimonio?". Stefano Gabbana parla della sua lunghissima storia d'amore con il suo socio, il suo amico, il suo ex compagno, il suo ex "marito" Domenico Dolce ed esulta per l'approvazione dei Pacs dietro l'angolo. "Non ne faccio una questione di omosessualità ma di coppie di fatto, indipendentemente dal sesso di chi le compone. Sono in ballo i diritti umani ed è una vergogna che l'Italia sia uno degli ultimi paesi in Europa a legiferare in questo campo". La sua è una testimonianza travagliata e a tratti contraddittoria, fatta a cuore aperto, con picchi d'angoscia e pause di felicità. Stefano Gabbana è a Londra per il ponte dell'Immacolata. Quattro giorni di vacanza con il suo nuovo compagno con il quale progetta di stringere un Pacs, non appena la nuova legge entrerà in vigore. Quattro giorni di relax, di shopping, di visite a gallerie d'arte, mercatini come Portobello, negozietti a Notting Hill, un salto al Covent Garden, lunghe passeggiate, l'acquisto di nuove palle di Natale di cui fa voracemente collezione. Una vita di privilegio la sua, sulle ali del successo, del talento, della notorietà, confortato da un fatturato aziendale che supera i 700 milioni di euro l'anno. "Vivere in coppia con un altro uomo senza subire discriminazioni è stato possibile solo da quando sono diventato famoso. Certo se lavorassi alla Breda, se facessi il cassiere al supermercato, o il tranviere chissà quante mortificazioni avrei dovuto sopportare. Se invece vengo accettato lo devo per l'ottanta per cento alla mia notorietà". E per il restante venti per cento? "Al rispetto umano che certa gente sa dimostrare. Non tutti pensano che gli omosessuali siano anormali, non tutti necessariamente li disprezzano".
Com'è cambiata la sua vita da quando ha deciso, da un giorno all'altro, di fare coming out dalle colonne di un settimanale? "Tutti lo sapevano ma nessuno osava dirlo. Quello che la gente ha apprezzato, per lo meno credo, è che Domenico ed io abbiamo raccontato una grande storia d'amore, non una storia a sfondo sessuale. Amore, capisce? Io credo che già nelle scuole elementari dovrebbero insegnare che la diversità sessuale non è un peccato. Si è omosessuali come si è biondi o bruni o con la pelle nera o con la pelle bianca. Siamo tutti uguali: questo andrebbe insegnato. E invece c'è ancora tanto razzismo in giro". Non solo edonismo per Stefano Gabbana a Londra: "Oggi ho cercato una chiesa cattolica dove potere accendere un cero alla Madonna. Lo faccio spesso. Lo faccio per ringraziare di tutto quello che ho. Io sono credente e praticante ma non è facile, essendo anche omosessuale. Per questo non faccio la comunione. Non posso farla. Amare una persona del mio stesso sesso è peccato. Amare un uomo, desiderarlo, fare l'amore con lui è peccato. Dovrei confessarmi, dovrei continuare a pentirmi e poi peccherei ancora e dovrei confessarmi di nuovo. Eppure non ho trovato in nessun passo del Vangelo una parola contro gli omosessuali. Mi sembra che Gesù Cristo non si sia mai pronunciato sul tema, non abbia mai condannato l'omosessualità. E io non mi sento così lontano da Dio". Ammettere pubblicamente di essere gay gli ha provocato un terremoto in famiglia: "La sciocchezza che ho fatto è stata di non avvisare i miei genitori, i miei fratelli, i miei parenti. E così mio padre e mia madre lo hanno saputo dal telegiornale. Soprattutto mia madre l'ha presa malissimo. Poi alla fine mi ha detto: ok, posso anche accettarlo, ma mi vergogno, che cosa gli dico ai vicini di casa? Ho dovuto spiegarle tutto, calmarla. Le ho detto: guarda, mamma, che io non sono un assassino, io non faccio del male a nessuno. Invece di amare una donna amo un uomo. Ma è sempre amore". Il sogno della sua vita, oggi a 44 anni, è quello di avere finalmente un figlio: "Non un bambino da adottare, non mi sento all'altezza, non sono abbastanza forte. Vorrei un figlio mio, un figlio biologico, frutto del mio seme, da concepire con la fecondazione assistita, perché non avrebbe senso che io facessi l'amore con una donna visto che non la amo, e che chi amo, oggi, è il mio compagno. Cerco una donna civile e perbene che condivida un certo tipo di percorso". Una donna che faccia la madre a tempo pieno abitando a un passo, come capita a volte nelle coppie separate. Progetto di non semplice realizzazione. "Proprio una settimana fa all'improvviso ho chiesto a una mia cara amica, che ha dodici anni meno di me: vorresti essere la madre di mio figlio? È rimasta sconcertata. Il giorno dopo mi ha telefonato e mi ha detto: sono ancora sotto shock, però sarebbe una cosa stupenda. Vede, io sono contrario al fatto che un bambino cresca con due genitori gay. Un bambino ha bisogno di un padre e di una madre. Io non posso pensare alla mia infanzia senza mia madre. E ritengo che sia crudele togliere a una madre il proprio bambino". C'è stato un momento in cui Stefano Gabbana, attorno ai vent'anni, è stato sul punto di sposarsi: "Ho avuto anche tante ragazze, nella mia vita, quando ero giovanissimo. E per questa avevo preso proprio una brutta scuffia. L'ho completamente persa di vista. So che si è sposata e ha dei figli, sono contento per lei". Racconta che l'anno più duro della sua vita è stato quando la sua storia d'amore con Domenico Dolce è andata a monte. Fu il partner a tradirlo: "Ho preso una sbandata, è stato un incidente di percorso", confessò Dolce. E Gabbana lo lasciò. Vent'anni o quasi sempre insieme; all'inizio vivevano in un monolocale in piazza Cinque Giornate a Milano, un unico tavolo su cui disegnare, li chiamavano "i barboni", nessuno avrebbe scommesso due lire su di loro. Sfondarono "grazie alla testardaggine e all'amore - dissero - il nostro e quello per il nostro lavoro". Lasciarsi non ha significato cadere in disgrazia. "Mi stupisco come siamo riusciti a superare il momento traumatico della rottura, quei casini terribili che esplodono in ogni coppia che va in frantumi, etero o omo che sia, i litigi, questo è mio questo è tuo, le ripicche, la guerra dei Roses. E invece eccoci qua. Siamo ancora legatissimi e sa perché? Perché la nostra è stata e rimane una grandissima storia d'amore. Io ho una relazione con un'altra persona ma il mio legame con Domenico rimarrà il rapporto più importante della mia vita. Siamo riusciti a restare, intelligentemente, buoni amici e grandi complici. Invece di mandare a carte quarantotto l'azienda abbiamo lavorato, lavoriamo e continueremo a lavorare insieme, ogni giorno nella stessa stanza. È stato difficile ma ci siamo riusciti". I giornali hanno scritto: separati in casa. "In realtà non è così, ognuno ha la sua vita però siamo ancora legatissimi. Vacanze insieme, viaggi insieme, molti weekend insieme. Ci telefoniamo molte volte al giorno, l'ultima volta Domenico mi ha chiamato un'ora fa e abbiamo parlato dei regali di Natale. A Milano abitiamo nello stesso palazzo, io al sesto piano e lui al quinto. Abbiamo vite separate e indipendenti ma siamo rimasti molto molto amici. Direi che fra noi è cambiato il tipo di amore: quello di oggi è un amore ancora più profondo". Quando stavano insieme si definivano complementari in tutto: nel lavoro, nel tempo libero, nei progetti. Dove non arriva l'uno arriva l'altro, siamo come Sandra Mondaini e Raimondo Vianello, ripetevano ridendo. Chi è, o chi era Sandra, e chi Raimondo? "Tutti e due, a turno. Gliel'ho detto: eravamo intercambiabili, anche in questo". Come mai, anche nel suo campo, sono così timidi i coming out fra gli stilisti? "Sono cose molto personali. Dipende da che background hai, da che età hai, da come vivi il problema. Perché è un problema. Perché l'omosessualità ti fa sentire inferiore, ti fa sentire diverso, non accettato. Io sono stato cinque anni in analisi: dai 39 anni fino a pochi mesi fa. Non perché sono omosessuale, pensavo. In realtà ho scoperto che la maggior parte dei miei problemi nasceva proprio da quello. Quando tu, già da bambino, hai paura di essere rifiutato, quando non parli con nessuno nemmeno in famiglia, quando vivi tutta la tua vita con un senso di colpa, quasi disprezzando te stesso, come puoi crescere bene? È difficile parlare pubblicamente di questo, è difficile quando hai la consapevolezza di essere un problema, per la società, per la famiglia, per i genitori, per la chiesa. Ti senti di troppo, ti senti sbagliato, fai fatica tu per primo ad accettarti, figuriamoci a farti accettare dagli altri...". È favorevole ai Pacs come forma di tutela ma non ai matrimoni gay, che liquida come "una pagliacciata". Spiega: "Io sono stato sposato per vent'anni e non ho mai firmato nessun contratto. Non occorre secondo me firmare un contratto per essere fedeli. Non occorre andare in comune, scambiarsi gli anelli. Sì, se ti piace fare una grande festa, falla, ma il matrimonio gay è una sorta di caricatura. E anche il matrimonio tradizionale, a ben vedere, è una caricatura. Per come la vedo io l'impegno dovrebbe essere per tutta la vita, ma poi non è mai o quasi mai così. Ci si lascia con una tale disinvoltura, con tanta di quella superficialità. Io ho di fronte ai miei occhi l'esempio dei miei genitori, che sono sposati da 55 anni. Hanno sicuramente attraversato dei momenti difficili, ma hanno resistito. Se la palestra di vita è la famiglia, il loro è stato un esempio fantastico...". E a proposito di caricature, se c'è una cosa che odia è l'esibizionismo dei gay pride: "Divento omofobo anch'io. Non ho nulla contro i travestiti e le drag queen, ma la colpa è forse dei media che danno troppo spazio a certe manifestazioni folcloristiche che alla fine sono controproducenti. Per l'opinione pubblica l'omosessualità si riduce a quello. Io non mi riconosco in loro, io non sono così. Se tu mi fotografi in mezzo a cinquecento uomini, io sono come tutti gli altri. Mia madre per prima si stupisce, quando vede al telegiornale le immagini del gay pride; mi dice: tu non sei così! Io non sono così". È tramontato ogni progetto di darsi alla politica. Di destra ma senza fanatismi, si definisce "troppo poco diplomatico". E spiega: "Io per carattere sono sempre molto diretto, irruente, per niente politico. Domenico in questo è molto più bravo di me". Ma non si era parlato di lei, l'anno scorso, come di ipotetico candidato sindaco a Milano? "Sì, è vero. Mi piacerebbe molto fare qualcosa per il sociale, e per la mia città. Ma non sono all'altezza. Non avrei la pazienza, tutte quelle riunioni, incontrare tanta gente, mediare. E poi so fare un altro mestiere, che mi piace molto". Domattina sarà al lavoro, accanto al suo monumentale albero di Natale "che sembra quello di Moira Orfei". Ne ha due, giganti, gemelli: uno a casa e uno nell'ufficio in via San Damiano, arredato in tutto e per tutto come una casa. Torna da Dalì e da Lola, i suoi due amatissimi labrador: "Forse li amo così tanto perché non parlano. Certo gli faccio fare una gran bella vita, tutto tranne che una vita da cani. Li coccolo, li pettino, li vizio. Lola ormai ha undici anni ed ha un'artrite deformante, ha problemi alle zampe anteriori e la sto curando con l'omeopatia. Le faccio anche degli impacchi di Voltaren e dopo le metto delle speciali calzine. Tutto l'affetto che potrei dare a un figlio per ora lo riverso su di loro. Quello di cui hanno bisogno, senza chiedere nulla in cambio, è solamente amore".
Com'è cambiata la sua vita da quando ha deciso, da un giorno all'altro, di fare coming out dalle colonne di un settimanale? "Tutti lo sapevano ma nessuno osava dirlo. Quello che la gente ha apprezzato, per lo meno credo, è che Domenico ed io abbiamo raccontato una grande storia d'amore, non una storia a sfondo sessuale. Amore, capisce? Io credo che già nelle scuole elementari dovrebbero insegnare che la diversità sessuale non è un peccato. Si è omosessuali come si è biondi o bruni o con la pelle nera o con la pelle bianca. Siamo tutti uguali: questo andrebbe insegnato. E invece c'è ancora tanto razzismo in giro". Non solo edonismo per Stefano Gabbana a Londra: "Oggi ho cercato una chiesa cattolica dove potere accendere un cero alla Madonna. Lo faccio spesso. Lo faccio per ringraziare di tutto quello che ho. Io sono credente e praticante ma non è facile, essendo anche omosessuale. Per questo non faccio la comunione. Non posso farla. Amare una persona del mio stesso sesso è peccato. Amare un uomo, desiderarlo, fare l'amore con lui è peccato. Dovrei confessarmi, dovrei continuare a pentirmi e poi peccherei ancora e dovrei confessarmi di nuovo. Eppure non ho trovato in nessun passo del Vangelo una parola contro gli omosessuali. Mi sembra che Gesù Cristo non si sia mai pronunciato sul tema, non abbia mai condannato l'omosessualità. E io non mi sento così lontano da Dio". Ammettere pubblicamente di essere gay gli ha provocato un terremoto in famiglia: "La sciocchezza che ho fatto è stata di non avvisare i miei genitori, i miei fratelli, i miei parenti. E così mio padre e mia madre lo hanno saputo dal telegiornale. Soprattutto mia madre l'ha presa malissimo. Poi alla fine mi ha detto: ok, posso anche accettarlo, ma mi vergogno, che cosa gli dico ai vicini di casa? Ho dovuto spiegarle tutto, calmarla. Le ho detto: guarda, mamma, che io non sono un assassino, io non faccio del male a nessuno. Invece di amare una donna amo un uomo. Ma è sempre amore". Il sogno della sua vita, oggi a 44 anni, è quello di avere finalmente un figlio: "Non un bambino da adottare, non mi sento all'altezza, non sono abbastanza forte. Vorrei un figlio mio, un figlio biologico, frutto del mio seme, da concepire con la fecondazione assistita, perché non avrebbe senso che io facessi l'amore con una donna visto che non la amo, e che chi amo, oggi, è il mio compagno. Cerco una donna civile e perbene che condivida un certo tipo di percorso". Una donna che faccia la madre a tempo pieno abitando a un passo, come capita a volte nelle coppie separate. Progetto di non semplice realizzazione. "Proprio una settimana fa all'improvviso ho chiesto a una mia cara amica, che ha dodici anni meno di me: vorresti essere la madre di mio figlio? È rimasta sconcertata. Il giorno dopo mi ha telefonato e mi ha detto: sono ancora sotto shock, però sarebbe una cosa stupenda. Vede, io sono contrario al fatto che un bambino cresca con due genitori gay. Un bambino ha bisogno di un padre e di una madre. Io non posso pensare alla mia infanzia senza mia madre. E ritengo che sia crudele togliere a una madre il proprio bambino". C'è stato un momento in cui Stefano Gabbana, attorno ai vent'anni, è stato sul punto di sposarsi: "Ho avuto anche tante ragazze, nella mia vita, quando ero giovanissimo. E per questa avevo preso proprio una brutta scuffia. L'ho completamente persa di vista. So che si è sposata e ha dei figli, sono contento per lei". Racconta che l'anno più duro della sua vita è stato quando la sua storia d'amore con Domenico Dolce è andata a monte. Fu il partner a tradirlo: "Ho preso una sbandata, è stato un incidente di percorso", confessò Dolce. E Gabbana lo lasciò. Vent'anni o quasi sempre insieme; all'inizio vivevano in un monolocale in piazza Cinque Giornate a Milano, un unico tavolo su cui disegnare, li chiamavano "i barboni", nessuno avrebbe scommesso due lire su di loro. Sfondarono "grazie alla testardaggine e all'amore - dissero - il nostro e quello per il nostro lavoro". Lasciarsi non ha significato cadere in disgrazia. "Mi stupisco come siamo riusciti a superare il momento traumatico della rottura, quei casini terribili che esplodono in ogni coppia che va in frantumi, etero o omo che sia, i litigi, questo è mio questo è tuo, le ripicche, la guerra dei Roses. E invece eccoci qua. Siamo ancora legatissimi e sa perché? Perché la nostra è stata e rimane una grandissima storia d'amore. Io ho una relazione con un'altra persona ma il mio legame con Domenico rimarrà il rapporto più importante della mia vita. Siamo riusciti a restare, intelligentemente, buoni amici e grandi complici. Invece di mandare a carte quarantotto l'azienda abbiamo lavorato, lavoriamo e continueremo a lavorare insieme, ogni giorno nella stessa stanza. È stato difficile ma ci siamo riusciti". I giornali hanno scritto: separati in casa. "In realtà non è così, ognuno ha la sua vita però siamo ancora legatissimi. Vacanze insieme, viaggi insieme, molti weekend insieme. Ci telefoniamo molte volte al giorno, l'ultima volta Domenico mi ha chiamato un'ora fa e abbiamo parlato dei regali di Natale. A Milano abitiamo nello stesso palazzo, io al sesto piano e lui al quinto. Abbiamo vite separate e indipendenti ma siamo rimasti molto molto amici. Direi che fra noi è cambiato il tipo di amore: quello di oggi è un amore ancora più profondo". Quando stavano insieme si definivano complementari in tutto: nel lavoro, nel tempo libero, nei progetti. Dove non arriva l'uno arriva l'altro, siamo come Sandra Mondaini e Raimondo Vianello, ripetevano ridendo. Chi è, o chi era Sandra, e chi Raimondo? "Tutti e due, a turno. Gliel'ho detto: eravamo intercambiabili, anche in questo". Come mai, anche nel suo campo, sono così timidi i coming out fra gli stilisti? "Sono cose molto personali. Dipende da che background hai, da che età hai, da come vivi il problema. Perché è un problema. Perché l'omosessualità ti fa sentire inferiore, ti fa sentire diverso, non accettato. Io sono stato cinque anni in analisi: dai 39 anni fino a pochi mesi fa. Non perché sono omosessuale, pensavo. In realtà ho scoperto che la maggior parte dei miei problemi nasceva proprio da quello. Quando tu, già da bambino, hai paura di essere rifiutato, quando non parli con nessuno nemmeno in famiglia, quando vivi tutta la tua vita con un senso di colpa, quasi disprezzando te stesso, come puoi crescere bene? È difficile parlare pubblicamente di questo, è difficile quando hai la consapevolezza di essere un problema, per la società, per la famiglia, per i genitori, per la chiesa. Ti senti di troppo, ti senti sbagliato, fai fatica tu per primo ad accettarti, figuriamoci a farti accettare dagli altri...". È favorevole ai Pacs come forma di tutela ma non ai matrimoni gay, che liquida come "una pagliacciata". Spiega: "Io sono stato sposato per vent'anni e non ho mai firmato nessun contratto. Non occorre secondo me firmare un contratto per essere fedeli. Non occorre andare in comune, scambiarsi gli anelli. Sì, se ti piace fare una grande festa, falla, ma il matrimonio gay è una sorta di caricatura. E anche il matrimonio tradizionale, a ben vedere, è una caricatura. Per come la vedo io l'impegno dovrebbe essere per tutta la vita, ma poi non è mai o quasi mai così. Ci si lascia con una tale disinvoltura, con tanta di quella superficialità. Io ho di fronte ai miei occhi l'esempio dei miei genitori, che sono sposati da 55 anni. Hanno sicuramente attraversato dei momenti difficili, ma hanno resistito. Se la palestra di vita è la famiglia, il loro è stato un esempio fantastico...". E a proposito di caricature, se c'è una cosa che odia è l'esibizionismo dei gay pride: "Divento omofobo anch'io. Non ho nulla contro i travestiti e le drag queen, ma la colpa è forse dei media che danno troppo spazio a certe manifestazioni folcloristiche che alla fine sono controproducenti. Per l'opinione pubblica l'omosessualità si riduce a quello. Io non mi riconosco in loro, io non sono così. Se tu mi fotografi in mezzo a cinquecento uomini, io sono come tutti gli altri. Mia madre per prima si stupisce, quando vede al telegiornale le immagini del gay pride; mi dice: tu non sei così! Io non sono così". È tramontato ogni progetto di darsi alla politica. Di destra ma senza fanatismi, si definisce "troppo poco diplomatico". E spiega: "Io per carattere sono sempre molto diretto, irruente, per niente politico. Domenico in questo è molto più bravo di me". Ma non si era parlato di lei, l'anno scorso, come di ipotetico candidato sindaco a Milano? "Sì, è vero. Mi piacerebbe molto fare qualcosa per il sociale, e per la mia città. Ma non sono all'altezza. Non avrei la pazienza, tutte quelle riunioni, incontrare tanta gente, mediare. E poi so fare un altro mestiere, che mi piace molto". Domattina sarà al lavoro, accanto al suo monumentale albero di Natale "che sembra quello di Moira Orfei". Ne ha due, giganti, gemelli: uno a casa e uno nell'ufficio in via San Damiano, arredato in tutto e per tutto come una casa. Torna da Dalì e da Lola, i suoi due amatissimi labrador: "Forse li amo così tanto perché non parlano. Certo gli faccio fare una gran bella vita, tutto tranne che una vita da cani. Li coccolo, li pettino, li vizio. Lola ormai ha undici anni ed ha un'artrite deformante, ha problemi alle zampe anteriori e la sto curando con l'omeopatia. Le faccio anche degli impacchi di Voltaren e dopo le metto delle speciali calzine. Tutto l'affetto che potrei dare a un figlio per ora lo riverso su di loro. Quello di cui hanno bisogno, senza chiedere nulla in cambio, è solamente amore".
Il Pigiama per un look cool P/E 2009
Pigiama, si usa davvero? Dove vai? Non stai mai a casa. Non dormi più. Giacche, camicie e pantaloni. Pensavate a uno scherzo? Invece no. Proposto da tutti gli stilisti, il 'Pigiama' sarà il must per l'estate 2009 da portare con disinvoltura di giorno e perchè no pure la sera, magari con qualche rifinitura in raso su pantaloni e giacche dal sapore cosi' comodo ma sempre di classe.
Dolce e Gabbana occhiali primavera estate 2009
Dolce e Gabbana ci presentano la loro linea di accessori per questa stagione calda. Ecco allora gli occhiali da sole della primavera-estate 2009 del duo di designer italiano: una linea di sunglasses per tutte quelle donne che sanno cosa vogliono e sono determinate, in ogni aspetto della vita.
Dolce e Gabbana ci presenta i suoi occhiali da sole, perfetti per quelle donne che vogliono celare il proprio sguardo per non mostrare tutto, utilizzando pero’ degli accessori che siano chic e di alta moda. Questa collezione di sunglasses ci riporta direttamente indietro negli anni Sessanta: per un look vintage molto cool. Con questi occhiali da sole di Dolce e Gabbana potrete giocare ad essere una diva per una notte: o per tutta la vita!
Dolce & Gabbana su Harper's Bazar UK
Sono i Designer Domenico Dolce e Stefano Gabbana a rivelare la loro ispirazione e i loro suggerimenti per un fresco aprile in questo numero di Harper's Bazar UK.
Il leggendario Fashion Editor Diana Vreeland ha introdotto il coloratissimo "Why Don't You?" colonna di Harper's Bazaar in USA nel mese di agosto del 1936.
Le sue idee hanno rivelato non solo il suo stile, ma anche la sua una personalità colorata, energica e dinamica.
Ad aprile i designer Dolce & Gabbana hanno rivelato le loro idee ispiratrici nel Regno Unito questione di "Why don't you ...?" Idee che comprendono l'acquisto di una copia del nuovo libro di fotografia del loro amico Dennis Hopper, pilates apprendimento, l'acquisto di un nuovo rossetto dalla nuova collezione Dolce & Gabbana make-up o una visita alla nuova galleria Saatchi di Londra. Per saperne di più dalla rivista vedere www.harpersbazaar.co.uk.
Dolce & Gabbana: lavori in corso a Roma
A Roma inizia il conto alla rovescia per l'apertura del temporary shop in vista della chiusura del negozio di Via dei Condotti 52 per ristrutturazione. Il giorno 09 aprile aprirà in Via Belsiana il nuovo temporary shop, inizialmente solo con la collezione uomo, per poi lasciare spazio anche alla collezione donna (che rimarrà nel frattempo ancora per qualche mese in Via dei Condotti).
Roma insomma cambierà look per gli inizi del 2010 quando saranno ultimati i lavori dei due nuovi punti vendita nella via più rinomata di Roma: due punti vendita monomarca dedicati ciascuno alle collezioni uomo e donna.
Bologna invece, durante il mese di luglio, vedrà la chiusura definitva dei negozi Dolce & Gabbana e D&G.
AC Milan e Dolce & Gabbana: 2009 In Viaggio
Dolce & Gabbana in collaborazione con AC Milan presentano il nuovo magazine: 2009 In Viaggio. Si tratta della prima edizione 2009 del magazine distribuito gratuitamente presso tutte le boutique monomarca in Italia e nel Mondo. La presente pubblicazione è un'iniziativa benefica a sostegno di progetti promossi dalla Fondazione Milan. Foto @ Stefano Guindani.
Estelle Shopper D&G: una borsa per l'estate 2009
Non si può dire che Domenico Dolce e Stefano Gabbana abbiano utilizzato al meglio il proprio estro creativo e originalità per queste shopping bag della nuova linea accessori D&G primavera estate 2009, ma è proprio la loro semplicità a renderle assolutamente desiderabili: sono le Estelle Shoppers in vernice scintillante D&G S/S 2009.
Forma semplice, ampia, comoda, capiente: la Estelle Shopper di D&G è una borsa ideale per contenere qualsiasi cosa e adatta sia a un pomeriggio di shopping compulsivo che alle calde giornate di mare di questa estate 2009.
Disponibile nei colori fucsia, rossa, mandarino e blu navy, interamente in vernice effetto gloss, o in tela maculata con dettagli e rifiniture in vernice nera, la Estelle Shopper di D&G è acquistabile in tutte le boutique e punti vendita autorizzati Dolce & Gabbana ad un prezzo che varia, a seconda del modello, dai 450 ai 560 euro.
Forma semplice, ampia, comoda, capiente: la Estelle Shopper di D&G è una borsa ideale per contenere qualsiasi cosa e adatta sia a un pomeriggio di shopping compulsivo che alle calde giornate di mare di questa estate 2009.
Disponibile nei colori fucsia, rossa, mandarino e blu navy, interamente in vernice effetto gloss, o in tela maculata con dettagli e rifiniture in vernice nera, la Estelle Shopper di D&G è acquistabile in tutte le boutique e punti vendita autorizzati Dolce & Gabbana ad un prezzo che varia, a seconda del modello, dai 450 ai 560 euro.
Borse Dolce & Gabbana Miss Lexington
Ecco un’altra delle Miss proposte da Dolce & Gabbana per la P/E 2009, la Miss Lexington una handbag molto carina disponibile in tre colori: grigio, rosa e bianco.
La Miss Lexington di Dolce & Gabbana è una borsa piuttosto semplice realizzata in rafia con inserti in pelle e disponibile in grigio, rosa e bianco, quest’ultima è la mia preferita mi piace il contrasto tra la semplicità del modello e la miriade di dettagli che compongono la texture.
Le borse presentano delle lavorazioni diverse, in quella grigia abbiamo un motivo trapuntato con filo bianco a formare fiori a 4 petali, quella rosa presenta in motivo trapuntato a formare quadratini e rettangolini infine quella bianca ha una texture in pelle intrecciata in stile Bottega Veneta.
Le borse Dolce & Gabbana fanno parte della collezione primavera estate del brand, certo questa Miss Lexington è molto diversa dalla Miss Sicily che abbiamo visto qualche tempo fa ma entrambe hanno una struttura semplice con materiali molto lavorati.
La Miss Lexington presenta la patella in cui abbiamo la chiusura con la clip magnetica e una targhetta in cui vi è inciso il logo del brand, è presente un manico davvero carino che ha una forma cilindrica in pelle arricciata, la parte hardware invece è in color argento.
L’interno è in motivo leopardato e abbiamo anche una tasca con la zip ed una per il cellulare, il prezzo della carinissima handbag Dolce & Gabbana è di 827,00 euro.
Le borse presentano delle lavorazioni diverse, in quella grigia abbiamo un motivo trapuntato con filo bianco a formare fiori a 4 petali, quella rosa presenta in motivo trapuntato a formare quadratini e rettangolini infine quella bianca ha una texture in pelle intrecciata in stile Bottega Veneta.
Le borse Dolce & Gabbana fanno parte della collezione primavera estate del brand, certo questa Miss Lexington è molto diversa dalla Miss Sicily che abbiamo visto qualche tempo fa ma entrambe hanno una struttura semplice con materiali molto lavorati.
La Miss Lexington presenta la patella in cui abbiamo la chiusura con la clip magnetica e una targhetta in cui vi è inciso il logo del brand, è presente un manico davvero carino che ha una forma cilindrica in pelle arricciata, la parte hardware invece è in color argento.
L’interno è in motivo leopardato e abbiamo anche una tasca con la zip ed una per il cellulare, il prezzo della carinissima handbag Dolce & Gabbana è di 827,00 euro.
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