Marketing e social network: Dolce & Gabbana in cima alle classifiche

Sono Piaggio, Ducati e Fiat le aziende che investono meglio su Facebook per comunicare con i consumatori. Bene anche il fashion, con in testa Dolce & Gabbana e Nolita, male le banche, ancora troppo legate al canale fisico. E nemmeno le tlc hanno imparato a interagire sul social network
Le aziende motociclistiche e automobilistiche italiane hanno imparato a sfruttare Facebook a scopi di marketing, le banche no. In base a una ricerca condotta da FrozenFrogs, agenzia digitale specializzata sui media emergenti, a investire con efficacia sul social network sono soprattutto i settori dell’automotive, del fashion e dello sport, mentre deludono banche e compagnie telefoniche.
Attraverso l’analisi di centinaia di fan-page di Facebook, FrozenFrogs ha individuato un indice di coinvolgimento (E.R., Engagement Rate) in grado di misurare l’efficacia degli investimenti su Facebook.“Abbiamo rilevato - commenta Gianluca Arnesano, a.d. di Frozen Frog - come pagine di brand molto noti e con oltre un milione di fan abbiano un Facebook E.R. di solo lo 0,16%, e come invece community più piccole abbiano performance molto elevate. Ma, a dispetto delle dimensioni, basta trovare l’argomento giusto e le cose cambiano”.
Tra i contenuti più apprezzati, il lancio di un nuovo prodotto, meglio se ecosostenibile, l’offerta di promozioni, il raggiungimento di importanti obiettivi aziendali e i test. “Facebook è anche intrattenimento e coinvolgimento - continua Arnesano - e gli utenti apprezzano molto quando l’azienda propone dei contest e pubblica con continuità contenuti multimediali”.
Le migliori a guidare gli utenti tra le loro fan pages sono le aziende del settore automotive, con Piaggio in testa (96) seguita da Ducati (47) e Fiat(49). Bene anche il mondo fashion dove Dolce & Gabbana (38) e Nolita(25) fanno scuola. Meno bene le compagnie telefoniche, spesso incapaci di amministrare gruppi e fan-page nonostante l’interesse che le imprese di questo settore dovrebbero nutrire per tutto il mondo internet.
Decisamente male le banche che, ancora troppo legate al canale di distribuzione fisico, non riescono a lavorare in un’ottica organica comunicando efficacemente attraverso le risorse messe a disposizione da Facebook. Basti pensare che Unicredit e Intesa Sanpaolo, i due maggiori istituti italiani, sono presenti sul social network con le pagine delle sedi locali in Slovenia…
Sul fronte politico è emblematico il caso di Barak Obama, che ha creato il suo successo su Facebook ottenendo consensi dal basso. Meno efficace la pagina di Silvio Berlusconi, lasciata allo sbando con informazioni non aggiornate (risulta ancora sposato con veronica, cosa vera dal punto di vista formale ma decisamente superata dalle cronache dei mesi scorsi) e in totale assenza di moderazione e controllo.

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