Milano Moda Donna: torna la settimana lunga a settembre
La Moda milanese volta pagina. Gli stilisti tornano a fare fronte comune e a dire basta ai diktat di Anna Wintour, la potente direttrice di "Vogue America" che, nella scorsa edizione di febbraio, aveva di fatto imposto la riduzione del calendario delle sfilate a soli tre giorni, scatenando proteste e creando non pochi problemi alla leadership del made in Italy. Per mettere la parola fine su questa vicenda e ripartire alla grande, in vista delle sfilate di settembre, quelle della moda donna, è stato elaborato un calendario di sette giorni, dal 22 al 28, con una settimana che si aprirà con Gucci e si concluderà con Armani. E, per la prima volta dopo otto anni di assenza, nel calendario ufficiale delle sfilate si sono inseriti anche i Dolce e Gabbana che, per lungo tempo, avevano preferito restarne fuori.
Così, con la rentrée di due stilisti famosi a livello internazionale come i D&G, le nuove location in centro (la più gettonata sarà la Loggia dei Mercanti), l'apertura di molti eventi alla città (come la sfilata di C'n'c di Costume national in piazza Duomo) e un calendario forte e ricco di eventi, Milano si lascia alle spalle le polemiche con la Wintour e dà il via a una "svolta epocale". La definizione è di Mario Boselli, presidente della Camera nazionale della moda, che l'ha inserita nel comunicato allegato alla prima bozza del calendario di settembre ("messo a punto insieme al "tavolo degli stilisti"") e che sarà presentato oggi pomeriggio a Palazzo Marino, presente il sindaco Letizia Moratti, l'assessore Giovanni Terzi e il presidente della Camera di Commercio Carlo Sangalli. Nel documento ci sono 76 sfilate, ben suddivise in sette giorni, con tanto - è la prima volta - di pausa pranzo: è una mezz'ora di break che consentirà a giornalisti e compratori di frequentare i ristoranti del centro storico.
Nel calendario figurano tutti i grandi nomi della moda, distribuiti in modo tale che ognuno di loro possa avere spazio e visibilità. Oltre ai big, per la prima volta, vengono valorizzati i giovani talenti del made in Italy, anch'essi messi in condizione di sfilare in "orari buoni". I favoriti sono, tra gli altri, Francesco Scognamiglio (lo stilista di Lady Gaga), Gabriele Colangelo, Albino, Roberto Musso, Marco De Vincenzo, Maurizio Pecoraro, Silvio Betterelli e Sergio Zambon. Tutti nomi che la stampa internazionale ama e apprezza da tempo.
Il calendario, insomma, si rafforza: ma non è esente da polemiche. Infatti, la selezione attuata dalla Camera che ha ammesso solo i "nomi che rappresentano il vero prêt a' porter" ha creato malumori. Il caso più clamoroso è l'esclusione del marchio Elena Mirò, simbolo delle donne "grandi forme". Anche Valeria Marini non ha gradito l'espulsione dal calendario della sua linea "Seduzioni diamonds". Stessa sorte hanno subito tutti i marchi del beach wear. Ma, polemiche a parte, il nuovo calendario della moda lungo sette giorni "farà fare un salto di qualità a Milano" scrive ancora Boselli, orgoglioso dell'operazione che è riuscito a mandare in porto con l'aiuto degli stilisti e del Comune.
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