Boxe: pugni amari a Parigi per Dolce&Gabbana


Thunder Milano sconfitti in Francia nel quinto turno delle World Series

Non poteva andare peggio in Francia al team pugilistico Thunder Milano Dolce & Gabbana, nel confronto con Paris United. Il quintetto italiano è tornato a casa con un pesante 1-4 sulle spalle e la prospettiva di perdere l’ultimo treno per Macao in Cina, dove in aprile si svolgeranno semifinali e finali delle World Series Boxing. Una pessima serata per la squadra di Francesco Damiani, in emergenza dopo gli infortuni di Valentino e Russo. Dal ring della sala intitolata a George Carpentier, idolo dei transalpini negli anni ’20, mondiale mediomassimi e ‘tombeur de femmes’, detto “Man Orchidea” per l’eleganza della sua boxe, solo il massimo Clemente Russo è sceso vincitore contro il promettente Tony Yoka (20 anni in aprile), portando l’unico punto a Milano. 

Gli altri quattro hanno dovuto accettare la superiorità dei transalpini. Il gallo irlandese Nevin, ottimo acquisto, ha bissato il successo ottenuto a Milano contro Picardi. Stavolta ha regolato Vitalyi Volkov, un ucraino volonteroso ma inferiore sul piano atletico e tecnico. Nei leggeri il francese, Rachid Azzedine, ha dominato il mancino della Mongolia, Zorigtbaatar, che ha rischiato di chiudere prima del limite. L’asiatico che aveva bene impressionato a Mosca, ha deluso totalmente. Sulla carta Diego Di Luisa nei medi lasciava qualche speranza per fare il colpo su Tavares a sua volta debuttante. Dopo un avvio promettente, l’italiano si feriva e perdeva la concentrazione, favorendo il recupero del rivale. Scontata la vittoria del mediomassimo Groguhe, statuario atleta di colore dai colpi pesanti. Il croato Juric confermava i limiti tecnici e di resistenza, fermato al secondo round. 

Russo, come già detto salvava l’onore battendo Yoka, nonostante due giudici abbiano fatto il possibile per capovolgere la situazione reale, assegnando la vittoria all’italiano 48-46, mentre il terzo dava il giusto 49-45. Per completare il quadro, il commentatore della TV francese affermava “Il nostro giovane campione ha dato una lezione di boxe all’italiano”. Confermando lo sciovinismo nazionalista che li contraddistingue.

Detto questo è onesto affermare che Parigi ha la promozione in tasca anche se mancano sei incontri alla conclusione delle qualificazioni. Escludendo Mosca e Istanbul, decisamente inferiori, anche se in grado di qualche exploit isolato, la corsa della Milano Thunder adesso è in parallelo con Astana, il team kazako che nel girone asiatico si trova alle spalle di Baku la capitale dell’Azerbajan che guida in testa con buon margine. Milano e Astana hanno 13 punti, ma le vittorie sono a favore dei nostri rivali e il calendario non ci favorisce. 

Decisivo lo scontro del 28 gennaio ancora a Parigi, dove i nostri dovrebbero contare oltre che su Russo e il medio Derevyanchenko, anche sul ritorno di Valentino nei leggeri. Purtroppo nei gallo e nei mediomassimi partiamo nettamente battuti. I francesi possono permettersi anche un passo falso, Milano assolutamente no. La sconfitta 3-2 già sarebbe un guaio, anche se concede un punticino. Ci vorrebbe il colpaccio, ovvero l’impresa. La Francia è forte in quasi tutte le categorie. Nei gallo hanno Nevin e Oubaali, tra i più bravi d’Europa, nei leggeri, oltre ad Azzedine, contano su Farany campione nazionale e l’esperto tedesco Schmidt. Nei medi puntano su Vastine, vice campione d’Europa e Chiguer, altro tipo da evitare. Nei mediomassimi sia Groguhe che il croato Sep hanno pugni pesanti. Pure nei massimi, forse la categoria meno ferrata, l’altro croato Krgovc, mondiale youth 2010 è una valida alternativa sia a Yoka che al maturo Jouini. 

Per contro, Francesco Damiani deve fare di necessità virtù, tra pugili feriti e altri influenzati. La speranza è l’ultima a morire, ma la realtà non sorride a Milano. Dopo il 28 gennaio, settimo turno oltre il giro di boa, per Milano si presentano due turni casalinghi con Istanbul (4 febbraio) e Mosca (18 febbraio) con l’obbligo di vincere netto e non perdere pezzi per strada. Il 26 febbraio e l’11 marzo trasferte in Russia e Turchia. Potrebbero essere le occasioni per non farsi staccare dalla rivale Astana, che teme solo Baku e sbanca cinesi e coreani. 

In una valutazione tra Milano e Parigi, nei gallo, Picardi e Parrinello sembrano chiusi da Nevin e da Oubaali, nei medi si spera che Podda mostri quel recupero di condizione tanto atteso, per essere valida alternativa all’ucraino Derevyanchenko. Dove siamo insofferenza è nei mediomassimi, il lettone Grisunins e il montenegrino Draskovic si sono dimostrati modesti, per non parlare di Juric il croato. Tra i giganti, lascia sperare l’antillano Zimmerman, che supplisce col cuore ai limiti tecnici, aiutato dalla stazza di 120 kg. ben distribuiti sui quasi 2 metri. Nel frattempo anche il girone americano sembra aver designato la vincitrice. Si tratta del team californiano di Los Angeles, una sola sconfitta sui sei incontri e un ruolino di marcia impressionante. Lo inseguono i messicani e Miami che ieri notte è stata sconfitta 4-1 appunto da Los Angeles.

Il torneo si conferma interessante e spettacolare. Purtroppo anche molto sofferto da Milano, che dopo una bella partenza ha dovuto frenare. Adesso deve dimostrare quel carattere tipico dei lottatori del ring, per andare oltre l’ostacolo.

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