Da Dolce & Gabbana cambia la silhouette. Do you remember Gilbert O'Sullivan?

Prima inneggio a Brian Ferry. Poi rimembro Gilbert O'Sullivan: smaschero la mia età, questo è ovvio, ma non l'ho mai nascosta... Però il cantautore irlandese di "Claire" e "Alone Again... Naturally" mi è balzato alla mente pochi minuti fa davanti a una delle silhouette che hanno appena finito di sfilare sulla passerella autunno-inverno 2011-12 di Dolce & Gabbana.

Comunque, ecco i punti-cardine della svolta stilistica: le giacche sono corte, il cavallo dei pantaloni è bassissimo (anche 30 centimetri!) e in alcuni casi ha forma che i due stilisti hanno definito "a imbuto", cioè larga in alta e stretta in fondo, anche con pinces.

Uno dei modelli (nella foto) ha sfilato con uno di questi pantaloni, corti corti alla caviglia, T-shirt grigia a righine, bretelle strettissime di vernice nera e coppoletta e mi ha ricordato proprio il vecchio Gilbert.

Domenico e Stefano hanno chiamato la sfilata eccentrica sartorialità e hanno spinto sull'innovazione nei processi: il cappottone e le giacche sono in tessuto "bollito", appunto messo in lavatrice quando il capo è finito, e anche questo contribuisce a dare l'impressione dello striminzito, "come se si fosse sbagliato il lavaggio", precisano. Le camicine bianche hanno il collettino micro abbottonato, con cravatta sottilissima o senza, i golf sono a rigone orizzontali rosso-nero, il bomber è di lanona a quadrotti bianco-nero. Le pellicce, anche a gilet, sono tutte fake, e c'è tanta sera, con stupendi completi di velluto dalle mille tonalità di bordeaux e tuxedo in paillettes nero o viola-nero che strizza l'occhio ai mercati orientali, dove il black tie per i party è d'obbligo.

L'uscita finale è in jeans che piacciono ai giovani, giacche di velluto nero e papillon in tinta. "Troppo D&G", mi dice un buyer. Che ne pensate? (fonte: paolabottelli.blog.ilsole24ore)

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