Austerity per la moda .....
«Poteva andare peggio». Ora che il 2011 è alle spalle (con un sudatissimo più 4 per cento), che tra pochi giorni ricomincia il circo delle sfilate (si parte con l'uomo, da sabato prossimo a martedì 17 compresi), ora che modelli e buyers tornano a farsi vedere per la città, Mario Boselli, presidente della Camera nazionale della Moda, può tracciare un bilancio: «I nostri sforzi ci stanno ripagando. Abbiamo saputo rinnovarci». Si cambia. A partire dalle location delle passerelle: addio piazza Duomo, da febbraio si sfila al Castello. Quattro giorni di moda maschile per scoprire le tendenze del prossimo autunno-inverno, l' inaugurazione è affidata a Corneliani che svela le sue creazioni alla Triennale, la chiusura a Roccobarocco a Palazzo Valsecchi. In mezzo, presentazioni, eventi (grande attesa per «La bella estate» di Dolce & Gabbana, sabato in corso Venezia, con i due stilisti registi per una notte), anteprime. Boselli sembra soddisfatto, i numeri sono in linea con quelli dello scorso giugno: «Abbiamo 39 sfilate per 38 marchi e nuovi nomi importanti, da Diesel Black Gold di Renzo Rosso a Fendi a Marni». Calendario ricco in tempo di crisi. «Tutti gli imprenditori della moda hanno dimostrato grande determinazione», dice il presidente. E i risultati si sono visti. Il 2011 ha registrato un segno positivo - seppur lieve - e sono comunque lontani i numeri del «tragico» 2008 (si chiuse con un meno 4 per cento «preparatorio» al meno 15 del 2009). La prudenza, comunque, è obbligatoria. «Bisogna risparmiare», taglia corto Boselli. E quindi niente hub a Palazzo dei Giureconsulti (l' allestimento sarebbe costato 200 mila euro e per due edizioni il costo sarebbe raddoppiato, raggiungendo la famosa cifra «promessa dalla giunta Moratti e mai arrivata»), ma un semplice ufficio stampa in via Morone. Per la donna, però, si torna a pensare in grande. La novità: dopo le proteste sulla maxistruttura da mille posti in piazza Duomo (con annessa polemica sulla Loggia dei Mercanti), per la prossima edizione (22-28 febbraio) il tendone si sposterà nel cortile del Castello Sforzesco. Si attende ancora il via libera ufficiale della Soprintendenza, ma Boselli afferma: «Siamo contenti, le garanzie del Comune di sono». In cantiere ci sono altre iniziative. «Stiamo ragionando - analizza l' assessore alla Moda, Stefano Boeri - sulla possibilità di accogliere un "Paese ospite" in occasione delle sfilate. In questo modo, attraverso la moda, avremmo a Milano le eccellenze culturali del mondo in una sorta di dialogo costante con la città». Progetti in fieri . Con una priorità, il Castello. «Questa amministrazione - conclude Boeri - considera le settimane della moda una risorsa cruciale per la cultura e l' economia di Milano, oltre che una importante vetrina e occasione di relazioni internazionali. A questo proposito, riteniamo che il cortile del Castello Sforzesco - uno dei luoghi più mirabili di Milano - rappresenti bene l' attenzione e la cura che la città dedica ai suoi stilisti e al mondo della moda». (fonte: archiviostorico.corriere)
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