Inchiesta Dolce e Gabbana, respinte eccezioni della difesa

No alle eccezioni sulle notifiche presentate dagli avvocati difensori degli stilisti Domenico Dolce e Stefano Gabbana. Lo ha deciso il gup di Milano, Simone Luerti, durante la prima udienza preliminare sulla maxi evasione da circa 1 miliardo di euro contestata ai due stilisti. Dolce e Gabbana sono accusati di truffa ai danni dello Stato, infedele dichiarazione dei redditi ed evasione fiscale per un miliardo di euro. Secondo l'ipotesi formulata dagli inquirenti, che hanno chiesto di rinviare a giudizio i due creatori di moda, i reati sarebbero stati commessi nel biennio compreso tra 2004 e 2005: l'evasione contestata e' pari 420 milioni per ciascuno dei due stilisti, piu' 200 milioni di imponibile non versato riferibili alla societa'. Sul banco degli imputati, insieme a Dolce e Gabbana, ci sono altre 4 persone tra cui Alfonso Dolce, fratello di uno dei due stilisti. Le difese avevano chiesto al gup di considerare nulle alcune notifiche arrivate via fax e non tramite personale giudiziario. Ma il giudice ha respinto queste eccezioni. L'udienza preliminare proseguirà il 17 febbraio e poi il 25 marzo.

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