"Regina d'Italia": Una barca da sceicchi per Dolce & Gabbana

Boom di ordini per i super yacht. Nei cantieri liste d’attesa fino al 2012.

Il mercato americano soffre», ha detto Vincenzo Cannatelli, amministratore delegato del Gruppo Ferretti, al Salone Nautico di Miami: «Per fortuna se ne sono aperti altri di grandi prospettive, dalla Russia al Medio Oriente, dalla Cina all’India». Il settore dei mega yacht (nel quale la nostra industria è leader mondiale) continua a tirare. I super ricchi vogliono barche sempre più grandi e lussuose. Ecco perché i manager dei nostri maggiori cantieri, da Azimut Benetti a Ferretti o da Isa ad Admiral, stanno preparando le valigie per i prossimi saloni nautici. Li attendono a partire da oggi i nuovi miliardari di Mumbai, del Dubai l’11 marzo. E in aprile quelli di Shanghai il 10, Mosca il 12 e Singapore il 24. Sono aree dove cresce il numero di chi può permettersi navi da diporto di oltre 50 metri di lunghezza. Devono però accontentarsi di un usato o aspettare fino al 2012, perché i migliori cantieri, che si trovano in Italia, Germania e Olanda, sono intasati dagli ordini. Ormai c’è chi spende 200 milioni di euro per un mega yacht di oltre 100 metri di lunghezza. Anzi, si mormora di un contratto per un 202 metri alla firma nel cantiere olandese Amels. Massimo riserbo sul nome dell’armatore, come del resto su quello dell’oligarca russo che ha ordinato alla nostra Fincantieri un 135 metri già in costruzione. Sugli stessi scali liguri nascerà un 80 metri disegnato da Renzo Piano. Si sussurra il nome dell’armatore: l’immobiliarista Luigi Zunino. Potrà vantarsi di essere l’italiano proprietario del mega yacht più grande, lungo 20 metri più dei Codecasa «Moneikos» di Leonardo Del Vecchio e del «Mariù» di Giorgio Armani. Dello stesso cantiere viareggino è il 51 metri «Regina d’Italia» di Dolce e Gabbana.
In un momento di crisi economica (che sta mettendo a terra la piccola e media nautica) i mega yacht restano un settore vincente. Soprattutto per il made in Italy.

Amy Winehouse ama D&G LiLy Bag


Amy Winehouse, fonte di ispirazione per molti stilisti come Chanel e Frankie Morello, si schiera per una volta in fatto di moda e si lascia tentare dalla seconda linea di Dolce e Gabbana, D&G. Nelle sue ultime uscite infatti la cantante sfoggia la nuovissima Lily Bag in pelle marrone con borchie multicolor allover e doppia zip. Disponibile anche nella versione maxi, questa borsa stà letteralemente conquistando le teenager di mezza europa, che la scelgono per praticità e stravaganza!

Dolce e Gabbana, Chiesa e volgarità

Dolce: Noi lavoriamo con l’estetica e non possiamo fare altro che far vedere il bello…

Gabbana: Percui non possiamo lavorare con lui!

Si tratta di una replica a Giuliano Ferrara che alcuni minuti prima aveva criticato un famoso manifesto pubblicitario di Domenico Dolce e Stefano Gabbana. Questo è stato l’esordio della coppia di stilisti, ospiti di Daria Bignardi a Le invasioni barbariche lo scorso venerdì. La parte iniziale dell’intervista prosegue sul tema della volgarità, soprattutto nella pubblicità. Daria Bignardi chiede del rapporto con i media per le campagne pubblicitarie, citando la querelle con i vertici del New York Times, le parole di un giornalista del quotidiano – il quale aveva giudicato volgare la collezione del ventesimo anniversario della casa di moda e burini i suoi due creatori – e infine la frase della dirigenza dello stesso Times che accusava la moda e gli stilisti italiani di vestire solo le puttane. “Siamo cresciuti del 20% negli Stati Uniti, quindi gli Stati Uniti sono pieni di puttane…” fu la risposta, ricorda Gabbana. L’incontro barbarico si snoda poi tra vari temi dell’attualità. “Se nascevo donna volevo diventare una velina per sposarmi un calciatore.” Così Dolce sull’argomento calcio, sponsor e calciatori. Si torna infine a Padre Kizito, anch’esso ospite della trasmissione qualche momento prima. Prendendo il la dal velato invito di un accompagnatore a donare denaro all’opera del prete, Domenico Dolce chiude il discorso sulla Chiesa Cattolica: “Allora, i ragazzi chiedevano a noi dei soldi e io mi chiedo: come mai la Chiesa vive in ricchezza e non aiuta la gente povera? Come mai? Come mai il Vaticano è miliardario, che vendano qualche diamantone, quattro calici…” Risposte dirette e sincere, come quando spiegano il motivo del loro essere berlusconiani. Pochi i peli sulla lingua, non saranno trendy!

Dolce & Gabbana: Calciatori a caccia di sconti.....

Grandi Firme a prezzi stracciati.
"La moda" l'ultima tentazione. Quella che veramente ha cambiato usi e costumi dei nostri calciatori. SPONSOR Oggi conti se hai un contratto da testimonial o le mitiche tessere sconto delle grandi firme.
Da Dolce & Gabbana lo sconto, tanto cercato, lo hanno solo i milanisti (gli stilisti sono gold sponsor e versano 4 milioni e mezzo l'anno) e i nazionali. Pochi altri. Qualche capo omaggio viene dato, ma solo a discrezione degli stilisti. Un qualcosa di personale. Piuttosto, nel negozio di corso Venezia a Milano c'è un privè dove i giocatori sono coccolati e godono di un servizio bar. Non solo, al lunedì, giorno di riposo e shopping viene concesso ai campioni di intrattenersi oltre l'orario di chiusura. E' un privilegio, ma anche un modo per dribblare tifosi e scocciatori.

Dolce & Gabbana dicono addio alla donna sexy



Voglia di stabilità, di certezze e di calore. Contro il logorio di un mondo che ci costringe a vivere con la paura appiccicata addosso, ci vuole una seconda pelle morbida come una cuccia. «Una sorta di abito rifugio, discreto, in cui riconoscere le proprie radici per sentirsi protetti», spiegano Dolce e Gabbana che hanno recuperato accessori e vezzi eleganti, ma anche sperimentato lavorazioni e tessuti. Un foulard di mammà vi salverà. Annodato alla borsa o al collo, rispunta come il simbolo dello chic aristocratico rassicurante («le care cose scovate in un armadio»). Accompagna abiti di chiffon stampati come pellicce, doppiati con l’ovatta dei piumini («da cocooning glamour»). Mentre le francesine con i tacchi grossi soddisfano il bisogno di equilibrio. Ha orrore del sexy la ragazza che sfoggia una molletta sui capelli, un po’ da zia Pina. Tutto è casto, accollato. Le gambe sono rivestite da pesanti calze di lana, i gilet di mongolia diventano cappotti, le gonne sono lunghe, in tweed. Fa vecchio? «No, fanno più signora scolli e trasparenze. E’ ora di ispirare tenerezza», dicono gli stilisti. Magari con una tenuta da freddolosa in cerca di coccole che abbina camicia scozzese e T-shirt con la faccia di Bowie-l’inossidabile, citato nella colonna sonora con «Rebel never get old» (i ribelli non invecchiano). Gran finale alla Degas con ballerine in tutù soufflè, drappeggiati da pesanti tessuti maschili e pelli di agnellone.
Una donna aristocratica quella scesa in passerella per Dolce & Gabbana che porta gonne al polpaccio, abiti a “sacchetto” con la vita segnata da cinture e gilet di agnello al naturale o colorato. Tessuti in lana che vanno dal pied-de-poule al tweed fino al Principe di Galles e ancora velluto, a coste larghe impiegato in maniera inusuale anche su camicie con maniche a sbuffo.
Anche nella prima linea presente il tartan, assoluto protagonista della collezione D&G. La sera si illumina di lusso ed eleganza, con abiti sontuosi da serata danzante, dove il tulle si incontra con tessuti country come la lana e ancora l’agnello. Must per la Maison Dolce & Gabbana il foulard, in numerose varianti da portare al collo, gonne e anche come accessorio alla borsa.
Svolta romantica da Dolce & Gabbana. Finita l'era dei tubini stretch e delle scollature mozzafiato, ora ci sono gonne al polpaccio, abiti larghi e stretti in vita, gonne a canne sciolte da portare con golfini stretti stretti, gonne larghe pied-de poule con la camicia Oxford e il giubbino di pelle, lunghi kilt da indossare con gilet di agnellino marrone. E poi pantaloni aderentissimi e giacche maschili sartoriali, dalla silhouette superslim. Gli abiti da sera sono nuvole di tulle pensate per i balli di giovani debuttanti.

Dolce & Gabbaba Collezione Donna Autunno/Inverno 2009


ISPIRAZIONE 
Torna la voglia di una moda calda e confortevole che dia senso di protezione, stabilità e sicurezza e che allo stesso tempo s'ispiri alla tradizione della sartoria italiana. È una collezione pensata per una donna sensuale, dall'eleganza aristocratica.

GUARDAROBA
Abiti di chiffon imbottiti a stampa pelliccia volpe, visone e agnellino tagliati e arricciati in vita. Abiti dalle linee a sacco in velluto a maxicoste o in tessuto spinato peso cappotto con maniche a sbuffo, fermati in vita da una cintura di cuoio. Gonne arricciate a pieghe lunghe al polpaccio. Tailleur in tessuti maschili dalle nuove proporzioni: giacche lunghe o corte con spalle molto piccole, gilet e pantaloni asciuttissimi da portare anche con camicia Oxford con collo piccolo. Maglie dolcevita aderenti in seta cachemire chine con gonne ampie in tessuti maschili come tweed, pied-de-poule, principe di Galles. Top e abiti fatti con foulard stampati. Camicie di tartan d'ispirazione West. Giubbotti piccoli di crosta e cocco. Cappotti e gilet di forma a rettangolo in capra o agnellino. Gonne e giubbotti di pelle patchwork. Abiti e gonne in agnello. Jeans asciutti con dettagli in pelle. Il tutto con lavorazioni e finiture taglia e cuci, laser e Pegaso. Abiti da sera per il Finale: corpetti di tulle, raso, chiffon e crine (tipico tessuto dell'interno delle giacche maschili) abbinati a grandi gonne di tulle che ricordano una ballerina e regalano un senso di romanticismo. Ad alcuni di questi abiti sono aggiunte sovrapposizioni di chiffon a stampa pelliccia imbottita, agnellino o tessuti maschili, da portare con ballerine di raso.

VOLUMI
Morbidi o asciutti. Vita stretta e gonne voluminose. Nuove proporzioni.

TESSUTI
Spinati: principe di Galles, Pied-de-Poule, tweed peso cappotto maschile. Chiffon imbottito a stampa pelliccia, pizzo imbottito. Agnello, foulard, velluto, ciniglia, tartan. Maglieria chine seta cachemire, pelle, denim, cocco.

COLORI
Marrone, beige, grigio, nero.

ACCESSORI
Foulard con cinquanta stampe diverse da portare o al collo o legati alla borsa. Coppole in pelo di capra. Calze di cachemire grigie o marroni. Scarpe realizzate con un mix di pelli come crosta e cocco, pitone e cavallino, cuoio e vernice a punta tonda con tacco grosso di metallo, oppure ricamate con strass. I modelli delle scarpe sono: stringate, college o T-strap. Stivali a mezzo polpaccio, tutti tacco 110. Borse super piccole o molto grandi realizzate con un mix di pelli come le scarpe.

COLONNA SONORA
David Bowie - Rebel Never Gets Old (Remixes)

Moda, le Monde: A Milano sfila il “Puritanesimo”

Le Monde dedica oggi ampio spazio alla settimana della moda in corso a Milano.
‘In attesa di Parigi — si legge -, sabato si e’ aperta a Milano la settimana della moda con la sfilata di Elena Mirò. Immediatamente dopo, un vento di puritanesimo ha soffiato sull’ inverno prossimo. Anche Dolce & Gabbana, la griffe più ‘glam-rock’, ha scelto di ispirarsi all’ epoca vittoriana e al film the Queen per D&G, la linea rivolta alle più giovanì.
‘L’ Inghilterra, le città industriali del Nord ed Oliver Twist’ si impongono sulle passerelle milanesi, prosegue il quotidiano, dove sfileranno ‘un centinaio di stilisti’. ‘Il tartan e’ presente ovunque — sottolinea Le Monde -, nei più diversi colori, dai collants alle giacche, passando per le gonne.
Nella paletta di colori, per il prossimo autunno — inverno vedono imporsi il prugna, il porpora, il marrone, il verde oliva e il grigio cenere. Il prossimo inverno, conclude il quotidiano francese, vede il ritorno dei ‘cardigans, i trench, le pellicce: tutto indossato con grande eleganza’.

McConaughey si spoglia per lo spot di 'The One for Men'

Matthew McConaughey è il nuovo volto di Dolce & Gabbana. Il brand voleva l'uomo più sexy del mondo per lanciare la nuova fragranza "The One for Men" e ha scelto proprio i muscoli dell'attore 38enne. E' lui l'alter ego maschile della sexy Gisele Bundchen, testimonial della versione femminile. Bello e impossibile mentre scende, tra i flash, da una berlina nera, McConaughey diventa irresistibile quando improvvisa un sexy strip.
Del resto l'attore non ha mai nascosto il suo fisico da dieci e lode, mettendo in mostra, appena possibile, i muscoli da urlo. Ed ora per la versione maschile della fragranza "The one" si mostra prima con un impeccabile completo griffato (D&G, naturalmente) mentre scende da un'elegante berlina, poi, nella sua stanza d'hotel, se lo toglie pezzo per pezzo, con uno spogliarello davvero piccante. Un vero spettacolo per gli occhi, un sottile gioco di sguardi e di muscoli davanti alla cinepresa del re del videoclip, Jean-Baptiste Mondino.
E' uno degli attori più fotografati, e se le sue foto appaiono spesso sui tabloid c'è un motivo ed è sotto gli occhi di tutti; ha un fisico davvero invidiabile, ed è anche per questo che è stato scelto come testimonial per lo spot del nuovo profumo di Dolce & Gabbana, The One for Man. Per la versione femminile della stessa fragranza, i due stilisti italiani avevano scelto la splendida modella brasiliana Gisele Bundchen. Nello spot - che porta la prestigiosa firma del fotografo Jean Baptiste Mondino - McConaughey scende da una berlina nera e si lascia fotografare da un gruppo di paparazzi. Poi entra in una stanza d'albergo e si spoglia, togliendosi la giacca e la camicia e rivelando un fisico perfetto. Attualmente McConaughey è impegnato sul set di The Ghost of Girlfriend Past, ed ha concluso le riprese di Tropic Thunder, la commedia diretta da Ben Stiller.
Dobbiamo davvero essere grati a Dolce & Gabbana. Sono riusciti a fare in un minuto di spot quello che i produttori hollywoodiani devono fare in due ore di film: far spogliare Matthew McConaughety. E soprattutto a renderlo più glamour di quanto non sia nella vita di tutti i giorni. Di solito infatti Matt si veste come uno scaricatore di porto, look che gli dona per carità, ma vederlo con una camicia stirata, anche se per pochi secondi è una bella visione.
Dopo l'immenso David Beckham, testimonial dell'underwear di Emporio Armani, che ha fatto esclamare alla moglie Victoria, ben nota per la sua "discrezione" (?) nel misurare con grazia le parole che escono dalla sua boccuccia di rosa "Sono davvero orgogliosa di vedere il pene di David, alto 25 piedi (circa sette metri). È grande, smisurato, enorme, potente". (sic!), ora tocca all'attore Matthew McConaughey, protagonista del video del profumo "The One" di Dolce & Gabbana, rispondere a suon di muscoli in uno spot che sta già facendo sospirare le sue fan si tutto il mondo e catturando nuove adepte, anche se è da sempre accusato di fare il verso a Paul Newman nella recitazione e di eccellere più come playboy (v.lista infinita di prede femminili, tra cui Penelope Cruz) che come attore.

La Regina d'America Anna Wintour attacca Milano: "Troppe sfilate"

Polemiche a gogò e nervosismo. La battaglia per il calendario delle sfilate e la lotta fra Italia e Usa continua. Anna Wintour - direttore di Vogue America che tutto il mondo conosce dopo il film «Il Diavolo veste Prada» - soffia sul fuoco del malcontento. «Più presentazioni e meno sfilate. Milano è una piazza importante come Parigi e New York, noi americani veniamo a vedere tutto il possibile, ma il dollaro debole rende la nostra permanenza molto costosa. Per questo ho chiesto a Dolce e Gabbana, Armani e Versace di aiutarci a seguire le loro sfilate, facendoci spostare solo per qualche giorno e non per un’intera settimana». Già, ma sul calendario zeppo che i Dolce e Gabbana hanno definito una pagliacciata glissa diplomatica la signora spiegando di capire le esigenze di visibilità di tutti». Poi, cattivella, sbotta a bordo passerella da Alberta Ferretti: «A Milano si aspetta ovunque, ci vuole un’organizzazione migliore!». Il primo a respingere le accuse è Mario Boselli, il presidente della Camera della Moda: «Su una sola cosa sono s’accordo con lei. A volte le presentazioni potrebbero sostituire le sfilate, ma dipende dal tipo di prodotto. Sul resto dissento totalmente. La Wintour dovrebbe guardare come vanno le cose a casa sua. Chi segue la settimana fashion di New York ne conosce tutte le pecche. Noi siamo molto meglio, non solo dal punto di vista organizzativo, facciamo una manifestazione di livello nettamente superiore». Sta di fatto che stavolta in molti danno ragione alla Wintour. Sovrapposizioni di orari, doppioni e troppi appuntamenti scatenano critiche a catena. «Se non si fa il punto della situazione il rischio è un grande sputtanamento. Dopo la spazzatura di Napoli anche l’organizzazione delle sfilate ci fa perdere credibilità», denuncia Ennio Capasa di C’N’C sulla scia dei Dolce e Gabbana che avevano invitato gli altri stilisti a uscire dal calendario ufficiale. In pratica, la telenovela Wintour avrebbe solo messo a nudo le debolezze del sistema sfilate italiano . Peccato che pochi abbiano il coraggio di ribellarsi concretamente. Adeguandosi ai desideri della Wintour la manifestazione si è dimezzata ed è diventata ingestibile (mentre a Parigi hanno fatto orecchie da mercante alle pressanti richieste della temuta direttora).

Milano Moda Donna: fantasie scozzesi per D&G

Profumo di Scozia per la sfilata di D&G, in passerella a Milano Dolce e Gabbana svelano la loro linea giovane per il prossimo inverno. Leight motiv dell'intera collezione il tartan e le fanstasie scozzesi, con uno sguardo al film "The queen". Ed ecco allora sfilare modelle vestite di kilt lunghi fino ai piedi o al ginocchio che si abbianano a camice rigorosamente scozzesi di cotone e chiffon e ancora giacche e pantaloni a zampa, ma anche lunghi abiti con volants, l'importante è che sia tartan. In testa foulard dalle grandi stampe, ai piedi mocassini a punta tonda o stivali di vernice, sotto braccio borse che sembrano buste. Per sentirsi regine ma non troppo.
Specchio delle mie brame chi è la più chic del reame? «Ma la regina Elisabetta quando era giovane e andava a frescheggiare a Balmoral», parola di D&G, tuffati in un mare di kilt sotto il ginocchio, tween set a losanghe nei colori country, abiti tartan in tutte le salse, da abbinare con il foulard blasonato annodato sotto il mento.

D&G Fashion shows Men & Women A/I 2008/2009


D&G MAN

ISPIRAZIONE
Il tartan dei tipici kilt scozzesi, e i suoi derivati in tutte le possibili declinazioni.
TESSUTI E MATERIALI
Tartan, maglieria di lana leggera e pesante, jersey, patchwork, denim, maglieria melange, velluto a coste, popeline e raso, cachemire, pelle e montone, volpe rossa per i cappelli.
COLORI
Grigio, marrone, rosso bruciato, blu, verde, tutti i colori dei quadretti tartan.
STILE
Le giacche sono sempre asciutte mentre i pantaloni hanno una vestibilità più morbida.
GUARDAROBA
Camicie, blazer, giubbotti, cappotti e pantaloni di tartan , blazer e pantaloni di velluto a coste, giacche di tartan pesante tagliate a vivo, giacche con revers patchwork, maglie di cachemire, maglioni grossi di lana pesante, montoni patchwork o tagliati a vivo.Per la sera smoking tartan con camicia bianca e papillon nero.
ACCESSORI
Scarpe college e stivali di gomma da pioggia.Borsoni tartan o di cuoio.Cappelli di volpe rossa.Cravatte sottili per il giorno e papillon per la sera.
COLONNA SONORA
"Infatuation" di Rod Stewart rimixata da DJ Coleman, e per il finale "Superman" by The Kinks.


D&G WOMAN


ISPIRAZIONE
Il festival di Glastonbury dove convergono diversi stili di musica e di vita che si fondono in libertà : così accade alla moda che risulta un patchwork di forme, di consistenze, di tessuti e di colori senza regole.
IL GUARDAROBA
Miniabiti, maxibiti, pantaloni e jeans a zampa d’elefante, camicie da uomo, minigonne, t-shirt, piccoli blazer, cappottini, gilet di pelliccia. Mini e maxi abiti di chiffon di seta patchwork.
FORME
Sia asciutte come quelle dei piccoli blazer che oversize come quelle dei trench o delle grandi giacche broccate a sacchetto.
COLORI
Un patchwork di colori e il cachi.
TESSUTI
Chiffon di seta, broccato, popeline e tessuti maschili, denim e patchwork di denim, pelliccia di volpe, pelle borchiata o ricamata con strass oro, argento e rosso rubino.
ACCESSORI
Borse di cuoio da portare a mano, medie o grandi, chiuse con zip cucite con nastri. Sandali da frate di cuoio. Cappelli di cuoio.
COLONNA SONORA
"Under Pressure" RAH Remix, e Robbie Over Jacko Remix.

Milano Fashion & food

Ci sono i locali alla moda, e i locali della moda. Quelli che portano la firma dei grandi stilisti e che ne riflettono stile e filosofia. Quelli che si riconoscono al primo sguardo. Come un bel vestito. Anche se loro, sotto il vestito, hanno un'anima golosa.
DOLCE & GABBANA - La coppia più celebre della moda ha bissato anche in fatto di locali, aprendo, da una parte, il Dolce & Gabbana Martini in corso Venezia 15 (tel. 02 76011154), a latere dello store, e, dall'altra, il Gold in via Carlo Poerio 2/a (tel. 02 7577771), eclettico spazio gastronomico. Al primo piano, ecco allora il ristorante, bello, luminoso, glitterato e dorato, con cantina a vista, cucina mediterranea e menu healty per i salutisti. Al piano terra, il bistrot, più casual e giovane, fra tavoli a specchi e poltroncine bianche, con cucina aperta delle 12 alle 24; la coffee room e il lounge bar, dove sorseggiare freschi drink.

Moda: primo giorno di sfilate a Milano, polemici Dolce e Gabbana

MILANO - "Un circo senza senso dove i grandi vengono sacrificati, i giovani non crescono e basta pagare per sfilare". Con questa dichiarazione gli stilisti Dolce e Gabbana hanno dato il 'là al fiorire di polemiche nella prima giornata di "Milano moda donna". Secondo i due stilisti le sfilate sono troppo concentrate, con gli operatori costretti "a correre da una parte all'altra della città per essere alle sfilate distanziate di soli 45 minuti". L'assessore Tiziana Maiolo ammette i limiti organizzativi ma precisa: "polemizzare con la Camera della Moda è inefficace. Il lavoro della Camera ha portato negli anni risultati fruttuosi che sono sotto gli occhi di tutti, in tutto il mondo". "Occorre ripensare a livello strutturale il momento della settimana della moda", ha aggiunto Maiolo.
A Milano Moda Donna continuano le polemiche. Dopo la denuncia di Dolce e Gabbana - che hanno criticato l'organizzazione delle sfilate da parte della Camera della Moda - oggi è stato Armani a rincarare la dose. "Ho visto alla televisione Veltroni che diceva che non sono gli italiani 'ad essersi sedutì, ma i politici, ed è lo stesso per la moda", ha detto lo stilista e imprenditore, aggiungendo che non sono gli stilisti a non avere idee, ma tutti i problemi stanno nell'indotto.

Moda Milano: 103 Sfilate in 8 Giorni

Parte oggi l'edizione autunno/inverno 2008 di Milano Moda Donna, una delle principali manifestazioni del pret-a-porter femminile a livello internazionale. Da sabato 16 a sabato 23 febbraio si potra' assistere sulle passerelle milanesi a 103 sfilare per 95 marchi; considerando anche le presentazioni (in molti casi su appuntamento) verranno mostrate 223 collezioni. Gli operatori attesi in citta' sono piu' di 15 mila oltre a duemila fra giornalisti e fotografi provenienti da tutto il mondo.
Dolce & Gabbana, fuori calendario, presenteranno:
Lunedi' 18 Febbraio 2008 alle ore 15:00 D&G
Giovedi' 21 Febbraio 2008 alle ore 14.00 Dolce & Gabbana

Matthew McConaughey is ... "The One"


Dolce & Gabbana affidano all'immagine di un attore affascinante ed elegante la Campagna Pubblicitaria del loro nuovo profumo 'for man'. Matthew McConaughey is ... "The One"
Dolce & Gabbana hanno scelto l'attore Matthew McConaughey come testimonial della Campagna Pubblicitaria del loro nuovo profumo "The One"... 'just for man'. Mentre per la Campagna che promuove il profumo 'for woman' c'é l'immagine di una splendida Gisele Bundchen, una delle Top Model del momento più richieste sul fronte internazionale, per quella maschile, invece, i due stilisti hanno optato per l'immagine di un attore carismatico ed elegante, atletico ed apprezzato. Dolce & Gabbana, inoltre, si sono detti soddisfatti del risultato della scelta fatta per la sponsorizzazione della Campagna del profumo "The One" e di sicuro il tempo darà loro ragione!

Dolce & Gabbana verso la mobilità con Adobe Flash

Adobe Systems Incorporated (Nasdaq: ADBE) ha annunciato che importanti provider di contenuti come MTV Networks e prestigiosi marchi come l'italiano Dolce & Gabbana, il Nasdaq Stock Market, eBay, Reuters e altri, utilizzeranno soluzioni e prodotti mobili compatibili con Flash Player per estendere i loro brand al mercato dei dispositivi mobili. Le maggiori società del mondo si avvalgono di Adobe® Flash® Home, una nuova applicazione mobile per home screen ricchi e dinamici, e la tecnologia Adobe Flash® Cast™ 2, una soluzione per portali offline di nuova generazione, che offre agli utenti una fruizione di grande impatto e l'accesso istantaneo ai servizi basati su dati. La nuova applicazione Adobe Flash Home combina wallpaper e home screen personalizzabili abilitati ai dati con servizi live per offrire agli utenti una fruizione mobile su misura: arricchendo lo schermo con contenuti brandizzati, consente agli utenti di accedere all'istante a informazioni visivamente più ricche ed espressive. Flash Cast 2, importante update della soluzione per portali offline di Adobe, permette di offrire servizi dati ricchi e di facile impiego attraverso applicazioni mobili quali notiziari, informazioni sportive o canali di entertainment. Flash Cast, distribuito su licenza da operatori quali NTT DoCoMo, Verizon Wireless e Chunghwa Telecom, permette agli operatori di modellare la fruizione mobile sulla base del profilo degli abbonati e delle capacità del dispositivo, così da raggiungere una vasta tipologia di apparecchi mobili per il mercato di massa. "È giunto il momento di migliorare radicalmente l'esperienza d'uso degli utenti di telefoni cellulari, ora che la tecnologia Adobe sta trasformando il modo di interagire con gli apparati mobili" ha affermato Gary Kovacs, Vice President for Product Management and Marketing, Mobile and Devices, di Adobe. "In ogni parte del mondo, i provider di contenuti si affidano ad Adobe per offrire esperienze coinvolgenti nell'area della stampa, del Web, del video e, ora, anche della mobilità, divenuta il nuovo target per le applicazioni innovative che veicolano i brand e i loro contenuti esclusivi". Le soluzioni mobili Adobe possono contare su un parco di oltre 450 milioni di dispositivi mobili funzionanti su Flash e su solide partnership con operatori e produttori di telefonia cellulare in ogni parte del mondo. Sono quindi in grado di offrire agli utenti una fruizione coinvolgente attraverso varie tipologie di telefoni cellulari, dispositivi mobili, reti e sistemi operativi. "Le soluzioni mobili Adobe ci permettono di diffondere il marchio D&G Dolce & Gabbana presso i clienti mobili esprimendo al meglio la classe e lo stile della nostra azienda e dei nostri prodotti italiani", ha affermato Dennis Valle, Director of Digital Marketing and Communication di Dolce & Gabbana. "Lavorando con Adobe Flash Cast 2 stiamo sviluppando un canale D&G Dolce & Gabbana dedicato al lifestyle, che offre notizie su chi veste D&G Dolce & Gabbana, mostra i prodotti più "in" della stagione e indica dove acquistare le collezioni D&G Dolce & Gabbana". Oltre alle soluzioni Flash Home e Flash Cast, Adobe propone la tecnologia Adobe Flash® Lite™, l'ambiente di runtime per Adobe Flash Player appositamente progettato per gli utenti di telefoni cellulari e apparecchiature elettroniche consumer. Le vendite mondiali di apparecchi equipaggiati con Flash Lite hanno segnato una crescita anno su anno superiore al 150%, mentre Flash Lite 3 – che supporta video compatibili Flash Player – è già disponibile su molti apparati mobili come i prodotti Nokia serie N95, Sony Mylo 2 e NTT DoCoMo serie 905i. Gli utenti mobili possono inoltre usufruire di cellulari con interfacce complete create con tecnologia Flash come i modelli LG KE850 Prada, LG KG800 Chocolate e Samsung D900.Per ulteriori informazioni visitare il sito Web www.adobe.com/mobile/news_reviews/events/mwc.
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Kate Nash sarà vestita da Dolce & Gabbana


Molto probabilmente saranno Dolce & Gabbana a vestire la cantautrice inglese Kate Nash ai prossimi BRIT Awards previsti per il 20 Febbraio all’Exhibition Centre di Earl’s Court a Londra. La Nash è candidata a ben tre premi ed è considerata come la rivelazione dell’anno capace di mettere d’accordo pop e attitudine indie. La cantante di “Foundation” ha detto di essere rimasta molto stupita quando ha saputo della proposta di Dolce & Gabbana di vestirla anche perché prima di avere successo come cantante faceva la commessa in un negozio di High Street Kensington a Londra. “Made Of Bricks” il suo album d’esordio uscito lo scorso Agosto ha venduto fino ad oggi quasi mezzo milione di copie nel mondo.

Milan, Dolce e Gabbana gold sponsor


Presentato calendario 2008 dedicato ai 'belli' della squadra

Ieri sera, al 'Metropol', Galliani, Ancelotti e Pato hanno tenuto una conferenza stampa per il nuovo accordo “Gold Sponsor” che vedrà il marchio D&G sempre più presente a fianco del marchio Milan fino al 2010

Tutti belli, qualcuno bellissimo: sono i giocatori del Milan ritratti sul calendario 'Milan 2008 Dolce & Gabbana'. Il calendario e' stato presentato questa sera nella showroom dei due stilisti milanesi, assieme all'annuncio ufficiale del rinnovo partnership con il club campione del mondo.
Dolce & Gabbana diventa infatti 'Gold sponsor' del Milan 2008-2010. I due stilisti, che vestono sia il Milan che la Nazionale, lo erano gia' stati nello scorso triennio.
Queste le dichiarazioni rilasciate da Adriano Galliani, Carlo Ancelotti, Pato e Domenico Dolce in occasione della conferenza stampa che si è tenuta sera nella storica sala cinematografica milanese 'Metropol' per l'annuncio del nuovo accordo “Gold Sponsor” che vedrà il marchio Dolce & Gabbana sempre più presente a fianco del marchio Milan fino al 2010.


ADRIANO GALLIANI:"Siamo qui per presentare il calendario 2008 di Dolce e Gabbana. Dopo tre anni da fornitore ufficiale, questo brand diventa 'Gold Sponsor', ovvero dopo gli sponsor presenti sulla maglia è il primo per importanza. Sono molto felice perchè il Milan e Dolce e gabbana sono due brand numeri uno al Mondo, due aziende di Milano e Dolce e gabbana sono partiti da qui e hanno conquistato il Mondo. E' un marchio che farà bene al Milan e noi cercheremo di fare del bene a loro. Terminato il contratto 'Seat Pagine Gialle' ho chiesto a Laura Masi chi potesse essere il nuovo Gold Sponsor ed è uscito il nome di Dolce e Gabbana, ci siamo incontrati, abbiamo pranzato insieme e da lì siamo partiti. E' stato un contratto meno duro di quello di Pato perchè ogni riga di quello del giocatore è stata negoziata con l'International di Porto Alegre. La televisione ha cambiato l'immagine del calciatore: oggi Pato ha più visibilità anche di Gullit e si parla meno rispetto a venti anni fa. I giocatori devono essere esempi positivi perchè sono visti sia in campo che fuori. Con Dida abbiamo vissuto i migliori anni della nostra vita. Stamattina l'ho chiamato e l'ho rassicurato. Ringrazio Frey per le belle parole, ma andremo avanti l'anno prossimo con loro due."


CARLO ANCELOTTI:"La televisione ha portato i giocatori al centro dell'attenzione, quindi adesso hanno una responsabilità diversa. La televisione ha infatti portato nelle case di tutti il calcio di oggi, i calciatori devono sapere che possono aiutare i giovani a crescere bene. Kalac sta facendo molto bene. Ha sfruttato l'infortunio di Dida. Lui non ha mai detto di essere il titolare, nessuno l'ha mai detto. Nelson resta un grande e ha accettato con grande serenità questa scelta."


PATO:"La caviglia sta meglio. Spero di recuperare per l'Arsenal. Farò di tutto per esserci."


DOMENICO DOLCE:"Siamo contenti di lavorare con il Milan da tre anni. Quando è nata questa possibilità l'abbiamo colta al volo. Il Milan ha il senso dell'immagine della moda. Il nuovo calendario dimostra come noi vediamo i calciatori. Il calcio oggi influenza la moda perchè i calciatori sono belli e sani. Per lungo tempo abbiamo collaborato con Beckham, a maggior ragione lo facciamo con il Milan. Oggi siamo qui per annunciare anche che ci sarà la nuova linea 'Dolce e Gabbana Junior'.

La camicia bianca: "Il Revival di una capo Inossidabile"

Lo testimoniano i trasgressivi Dolce e Gabbana: «Noi ci ispiriamo da sempre all’uomo del Sud. Quello che di domenica mette la camicia immacolata della festa per incontrare gli amici in piazza. Il nostro picciotto non potrebbe farne a meno. Al massimo la sostituisce qualche volta con una T-shirt o una canotta del medesimo colore, ma la blusa buona resta il punto focale delle nostre collezioni», racconta Stefano Gabbana aggiungendo che lui possiede più di venti camicie bianche tutte uguali con collo floscio e polsini a gemello: «Questo capo rappresenta la pulizia, ricorda il profumo di bucato fatto con il sapone di Marsiglia. Impossibile resistergli».

Logo......no grazie

Il logo non c’è più. I giovani l'hanno abiurato.


Proprio loro che fino a ieri ne andavano pazzi adesso lo schifano. E i primi ad aver colto nell'aria che era il momento di eliminarlo sono proprio i grandi stilisti- antennine tese sui minimi cambiamenti d'umore della clientela più difficile e umorale, quella che parte dai teen ager e arriva ai trentenni, termometro infallibile dei trend in ascesa. Morale, questa primavera-estate chi esibisce la griffe è out. Troppo scopiazzata dai falsari, troppo vista e rivista, troppo, troppo. Il gioco sarà «indovina di chi è? » e se non si capisce vuol dire che hai comprato il capo sbagliato. Rantola la griffe esibita, tempi duri per i copiatori. Ma sparita la firma che cosa distinguerà un capo di Armani da un altro di Versace Scervino e company? «Siamo arrivati a un giro di boa, è il momento dello stile che si rivela attraverso una serie di dettagli e lavorazioni tecnologiche. Non basta una patacca per improvvisarsi creatori», spiegano Domenico Dolce e Stefano Gabbana, artefici di una collezione non a caso battezzata Re-evolution, calambour per dire che loro si reinventano affondando le mani sia nelle radici del loro stile, sia nella sperimentazione. Il graffio, il segno indelebile più incisivo delle cifre ingigantite balza comunque all’occhio, sta in un tot incontabile di stigmate. Nelle lampadine che illuminano i giubbotti militari alla Stargate (in discoteca sono perfetti); sui nastri di scotch termosaldati che sfrattano le cuciture di T-shirt, abiti da giorno e smoking; nelle trenta microtasche dei calzoni cargo da accartocciare grazie a un’anima interna di fil di ferro. La stessa che permette di modellare i colli e i polsini delle camicie aperte sul fisico palestrato senza esagerare con i muscoli troppo scolpiti. E i jeans «scotchati», senza le classiche impunture denim, senza etichetta, lunghissimi a carota, con il cavallo molto basso sono già un cult inconfondibile di cui vantarsi. Tutto non è per tutti. Adesso vince una naturale selezione culturale dovuta ai desideri e ai gusti che cambiano. Dopo un’overdose di omologazione c’è bisogno di valorizzare i contenuti.
Ma se in Italia la demonizzazione del logo è agli albori, in Giappone e in America dilaga già da mesi : "Tanto che i department store non vogliono più abiti marchiati dal logo".

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